Io sono così
Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.
“Io sono così”
Età: dai 4 anni
Pagine: 2
Formato: 9,5 x 20
Anno: 2014
Editore: Settenove
Autore: Fulvia Degl’Innocenti
Illustratore: Antonio Ferrara
Oggi in cartella un albo illustrato di piccolo formato, esile, leggero. Sembra una brochure. Eppure nella sua semplicità è efficace. Potente. In copertina su fondo neutro, color avana, spicca un titolo in corsivo, nero, non sembra stampato, ma scritto a mano.
“Io sono così”
Poi un paio di scarpe rosse in orizzontale. Un’illustrazione un po’ bizzarra per una copertina.
Di fatto si tratta di un leporello, un lungo cartoncino piegato a fisarmonica, il quale può esser sviluppato in orizzontale prima e in verticale poi, per rivelare “chi è così”.
Il leporello è una bellissima struttura di libro e infatti, proprio questo libro, ha vinto il premio Andersen 2015 come “Miglior libro fatto a regola d’arte”.
Mi affascinano i leporelli.
Non è dello stesso avviso Antonio:
“Nooo Chiara, hai portato uno di questi?!?”
“Io forse so perché non gli piacciono”, interviene Mattia.
“Ti ricordi quando eravamo in prima e “andavi via di testa” (tradotto dal dialetto in italiano per intendere che impazziva, si innervosiva) perché quando lo aprivi non ci stava sul banco?”
“Per non parlare poi di quando dovevamo richiuderlo” e ridono perché rivivono la scena.
“A me invece piacciono un sacco!” dice Luisa.
Insomma… pareri discordanti.
Per fortuna non pensiamo tutti allo stesso modo, altrimenti sarebbe una vera noia.
Prendo delicatamente in mano il piccolo libro e…
Inizio a leggere
“Io sono così di Fulvia Degl’Innocenti e Antonio Ferrara, edito da Settenove”
Mi piace quando…
Mi piace quando corro
Nel parco inseguendo
Un pallone, e poi miro
alla porta, calcio forte forte
e grido “Goal!”
Mi piace quando sfido
Andrea con il mio mazzo
di carte dei supereroi
e vinco io, anche se
le sue carte sono più forti.
Ai “Mi piace quando…” si alternano dei “Non mi piace quando…”
Non mi piace quando
Mio fratello mi fa lo sgambetto
E poi fa la faccia da angioletto
Fingendo di non essere stato lui.
Il racconto continua con quest’alternanza, proponendo episodi di vita quotidiana tipici di ogni bambino, ma conclude con un inaspettato “Non mi piace…” che in unica battuta da senso e nuova luce all’intero libro.
Commenti a caldo
“Che strano cognome Degl’Innocenti”
“A me piacciono i disegni”
“Sembra quando da piccolo disegnavo sul cartone della pizza”
“Sai cosa Chiara quando leggevi le varie frasi non stavi a pensare se le diceva un maschio o una femmina, ma poi, quando hai girato il libro e hai mostrato la bambina ho pensato che forse mi sarei aspettato un maschio”
“E invece non ci sono cose da maschio o cose da femmina… ci sei solo tu e quello che sai fare e ti piace fare”
“Mi ci ritrovo un po’… è come quando mi metto lo smalto e qualcuno lo trova un po’ strano perché sono un maschio… non so spiegare perché, ma a me piace”
“Noi giochiamo con le Adrenaline anziché con le carte dei supereroi”
“Anch’io faccio la lotta con mio fratello sul letto”
“Il pezzo che parla dei broccoli sembro io in mensa della scuola”
“Io sono quello che fa le costruzioni con i lego… enormi. La prima volta costruisco e seguo le istruzioni poi disfo e faccio da me perché è più bello costruire qualcosa di nuovo”
“Io mi ritrovo nella frase <Non mi piace quando mi chiamano maschiaccio>. Da piccola ci rimanevo male. Mi piaceva giocare a calcio e mi piaceva l’idea di poter esser forte come i maschi ed esser scelta in squadra quando si giocava, ma io non ero maschio, ero io e basta”
“Il disegno della bambina in piedi non mi piace proprio”.
Una sorta di bilancio
Il motivo per cui ho scelto questo libro è che giunti ormai a fine anno scolastico volevo tirare un po’ le somme.
Mi piaceva concludere l’anno con un albo simile a quello con cui abbiamo iniziato per partire sempre dal punto di vista del bambino, dal suo pensiero, dai suoi bisogni per poi generalizzare ed ampliare la visuale.
Da qui la proposta di effettuare uno zoom sulla “realtà classe” e dire “Mi piace quando”/”Non mi piace quando”. Una sorta di bilancio, ad anno scolastico quasi concluso. Dire cosa mi piace e cosa non mi piace rispetto al mio comportamento nella classe, cosa mi piace e cosa non mi piace rispetto al comportamento dei miei compagni e infine cosa mi piace e cosa non mi piace in riferimento alla maestra.
Credo che un feedback, più o meno piacevole, sia per l’adulto che per il bambino, rivesta una funzione indispensabile per l’autovalutazione. Il riflettere sul proprio operato, il sapersi mettere costantemente in gioco, la capacità di correggere il tiro anche in itinere fanno parte di quella competenza chiave europea che a me sta particolarmente a cuore: la competenza delle tre L, il “Life Long Learning”, la capacità di imparare ad imparare per tutto l’arco della vita.
Ed è stato interessante quanto emerso.
A nessuno piacciono verifiche, test, interrogazioni. Ovvio!
In molti hanno espresso la valenza positiva del lavorare in gruppo, dello stare bene quando si fanno le cose insieme, dell’importanza delle uscite didattiche. Tutti apprezzano i libri, soprattutto quelli divertenti.
Tra gli aspetti negativi è emerso il litigio perpetuo (quando si litiga per qualsiasi cosa) e il nervosismo (quando la maestra si innervosisce perché qualcuno la fa spazientire o perché di per sé in quella giornata è più nervosa). E poi l’aspetto del giudizio, quando quello che si fa non va bene.
Eppure, a volte, alla maestra tocca anche il compito scomodo di dire che qualcosa si può migliorare.
La grammatica è sul podio tra le materie più ostiche.
Poi ho scoperto che come arbitro non valgo un granché. D’altronde non è mica un caso se la categoria degli arbitri non è tra le più popolari…
Qualcuno ha scritto che si sente a proprio agio quando parlano gli altri e a disagio quando stanno zitti.
Infine ho notato che il “Cosa piace” e “Cosa non piace” spesso è messo, implicitamente, in relazione con il proprio senso di autoefficacia. Ciò per cui uno si sente portato e ha la conferma di esser bravo.
In sintesi…
questa attività di scrittura propone: meno prove, più uscite, più laboratori, più lavori di gruppo.
Fondamentale un buon clima di apprendimento perché essere sereni aiuta a concentrarsi di più e ad essere più efficaci e motivati nell’apprendere. Quindi abbandonare inutili nervosismi che portano a litigare.
Le caratteristiche che deve avere una maestra?
Essere gentile, buona, sorridente, paziente.
Sembra la lettera di richiesta della tata in Mary Poppins.
Ovviamente, come sempre, ho svolto anch’io il compito.
“Mi piace quando…
leggiamo insieme un libro
che ci fa ridere tutti
come “Il Libro senza figure” o
“Cornabicorna” o “Il GGG” o
Pinocchio… in venexian”.
“Non mi piace quando…
avete una giornata litigiosa e
la mia pazienza non è mai abbastanza”
“Mi piace quando…
giochiamo insieme
a correr giù per le scale,
al gioco del silenzio,
alla gara con l’ascensore,
a flipper”
“Non mi piace quando…
scopro cose che
non mi sarei aspettata faceste”
“Mi piace quando…
vi racconto le storie con il Kamishibai e
siete contenti perché
vi porto i dolcetti”
“Non mi piace quando…
non avete fatto i compiti e
date la colpa a me che non li ho dettati…
e non è vero”
“Mi piace quando…
mi scrivete lettere,
vi preoccupate per come sto,
ci diamo un abbraccio tutti insieme”.
“Mi piace quando è lunedì perché mi raccontate i libri letti e ormai siete diventati esperti nei “book-talk” e nei “one-pager”.
Mi piace quando è martedì perché dopo la lettura c’è la scrittura e scrivete sempre delle cose bellissime.
Mi piace quando è mercoledì perché fa rima con grammardì e poi ci sono i lavori di gruppo.
Mi piace quando è giovedì perché c’è inglese, ascoltiamo i dialoghi, facciamo esercizi interattivi alla Lim e giochiamo a “Simon says”.
Mi piace quando è venerdì perché è l’ultimo giorno della settimana e c’è ginnastica”.
E poi…
Oltre al “Mi piace quando/Non mi piace quando” rivolto a me all’interno della classe, ho scritto un “Mi piace” e un “Non mi piace” in relazione al comportamento di ciascuno. Adorano quando ognuno ha la sua frase personalizzata. Li avevo messi in guardia che poteva esser piacevole per un verso e spiacevole per l’altro, ma non hanno resistito.
Questo era l’ultimo libro letto in classe per quest’anno scolastico…
L’estate è alle porte e come ogni anno son dell’idea che, se si è lavorato bene durante l’anno, le vacanze debbano essere un puro momento di stacco, un godere a pieno di nuove esperienze, un vivere spensierato.
Per cui niente libri delle vacanze, solo qualche spunto di scrittura e qualche consiglio di lettura.
A tal proposito ho portato a scuola il mio carretto.
“Chiara oggi sei con il carretto, poi vai a fare la spesa?”
“Mmm veramente no… dentro ho dei libri”
“Dei libri?!? Davvero?!?”
“Già… qualche novità da consigliarvi per le vacanze… dopo essermi consultata con la mia amica Roberta di Teste Fiorite, ho individuato qualche libro da suggerirvi pensando a ciascuno di voi… ho scelto qualche libro divertente, qualcuno più filosofico, qualche giallo, qualcuno più impegnativo…”
“E c’è anche qualche fumetto?”
“Ovvio”
“Hai pensato anche a me allora…”
“Certo” sorrido e inizio a presentare.
Quest’anno ho pensato di non fornire ai bambini la “solita lista di libri”, anzi, ne ho selezionati anche meno del solito, ma ho pensato di presentare i libri selezionati dal vivo e… l’effetto è stato strabiliante.
Come quando ti parlano di una persona e poi la conosci dal vivo. Beh, è tutta un’altra storia!
Ora vi racconto brevemente quanto è successo perché merita!
Inizio a presentare i libri. Mostro la copertina, leggo titolo, autore, casa editrice, prezzo. Già, prezzo! L’ho letto volutamente. Purtroppo accade ancora spesso che il costo di un libro sembri sempre troppo alto. Ho colto l’occasione per spiegar loro brevemente tutto il lavoro che c’è dietro la realizzazione di un libro e tutte le persone e figure professionali che compartecipano alla sua pubblicazione. Così il prezzo non è sembrato più poi così alto.
“Ma Chiara dobbiamo comprarli tutti?”
“Certo che no! Il mio consiglio per quest’estate è di andare almeno una volta in una biblioteca, dove volete, vicino a casa o dove andrete in vacanza e di leggere almeno tre libri. Poi sarebbe bello che un libro ve lo compraste. Innanzitutto perché è bello comprarsi un libro da tenere a casa, poi perché lo potrete scambiare con un compagno e infine se tutti si prendono un libro e poi lo prestano alla classe tutti leggiamo di più”
“Chiara ma io posso portarmi a casa un libro per l’estate dalla biblioteca di classe?”
“Certo che sì, più che volentieri!” [vale per tutti, ma se a fare la richiesta è chi all’inizio dell’anno faticava a leggere e a scegliere il libro, lo presto ancor più volentieri].
Fin che presento i libri li avviso che poi comunque darò la lista, ma che se un titolo li colpisce particolarmente possono annotarselo. Così fanno. Cercano di capire quale libro potrebbe piacergli. Mi chiedono consiglio.
“Chiara secondo te questo fa per me?”
L’attenzione cresce e allora propongo:
“Che ne dite se vi leggo l’incipit?”
A questo punto cala il silenzio e inizio a leggere
Un momento bellissimo. Un assaggio di libro. Pura magia. Sarà la lettura ad alta voce. Sarà che i libri selezionati erano davvero uno più bello dell’altro, di fatto si sono ingolositi e ciascuno, a lettura conclusa, aveva scelto il suo libro. Più di qualcuno ha esordito dicendo:
“Questo me lo devo assolutamente prendere!”
“Troppo divertente, io prendo questo”
“Io userò dei soldi che mi hanno regalato e forse ne prenderò più di uno”.
Poi qualcuno si è avvicinato silenziosamente per uno sguardo ravvicinato.
E siamo giunti alla fine di quest’anno scolastico, impegnativo sotto molti punti di vista, ma riguardo le letture silenziose o ad alta voce è stato davvero un anno super!
Ecco la lista dei libri selezionati
[in collaborazione con Roberta Favia]Consumi: la guida per non farsi incantare di G. Faure – A. Barman edito da il Barbagianni
Detective Linus, un giallo tutto da ridere di Angelo Mozzillo edito dal Battello a vapore
Ellen e il leone di C. Johnson edito da Camelozampa
Investigators di J. P. Green edito da Tunuè Tipitondi
Investigators, viaggio al centro della tazza di J. P. Green edito da Tunuè Tipitondi
Caro Mr. Henshaw di B. Cleary edito da il Barbagianni
Olle di G. Kuijer edito da Camelozampa
La Ester più Ester del mondo di A. Bergman e E.Adbage edito da Beisler
Pablo, l’arte dell’amicizia di R. Lay edito da Tunuè Tipitondi
Chi vuole diventare detective? Di P. D. Santis edito da Parapiglia
Lo strano caso degli uccelli scomparso di D. Ticli edito da Parapiglia
Le avventure del giovane Lupin – il mistero del Giglio di M. Palazzesi edito da Salani
Mister Napoleone di L. Garlando edito dal Battello a vapore
Oh, Harriet di F. D’Adamo edito da Giunti
Fiori e fulmini di L. Dal Cin edito da Editoriale Scienza
Palme al Polo Nord perché il clima sta cambiando di M. Wendy e H. Panders edito da Editoriale Scienza
Collana libri Lampi di genio edita da Editoriale Scienza
Un arrivederci a settembre con una cartella piena di libri, letti o da leggere, da raccontare e condividere…