L’indovinello della tigre

L’indovinello della tigre di Fabian Negrin edito da Edizioni corsare è un libro a figure in cui, oltre alla tigre del titolo, fanno da protagonisti un branco di pecore e…un coccodrillo.

La storia è presto detta: una tigre vuole mangiarsi un branco di pecore rintanatesi in una grotta e inventa tutti gli stratagemmi per farle uscire. Prima lo chiede semplicemente fingendosi pura e buona e disperandosi fino alle lacrime per i cattivi pensieri che le attribuiscono le pecore. Poi promette che non mangerà chi risolverà un’indovinello (quello del titolo), poi ancora promette una moneta a chi uscirà ecc. ecc.

Le pecore dal canto loro, astute proprio non sono e ogni volta quella che una di loro si lascia convincere dai begli occhi della tigre, dalle sue parole, dalle sue lusinghe e poi dalla lusinga della propria intelligenza sicura di aver risolto l’indovinello, viene inesorabilmente mangiata. La tigre è talmente veloce a mangiare le pecore che prova a convincerle persino che una pecora non è stata mangiata ma in verità l’ha lasciata correre libera talmente veloce che non la vedono già più all’orizzonte.

Infinda la tigre, e furba come una volpe; piuttosto sciocche anche quando sembrano particolarmente intelligenti le pecore che una ad una si lasciano gabbare. E il coccodrillo? E… il coccodrillo è la nemesi della tigre, colui che risolve in un colpo solo e unico l’indovinello e la propria fame, ma non vi svelerò altro.

Se volessimo provare a dire con che tipo di storia abbiamo a che fare con L’indovinello della tigre direi che questa è una favola bella e finita che manca soltanto dell’esplicitazione della morale. Qui la morale è implicita e sottile e direi anche aperta a più interpretazioni a seconda del lettore e della lettrice. Verso le povere pecore cresce man mano il disappunto per la stupidità più che la pietà, sentimenti non positivi suscita anche la tigre la cui furbizia lascia ammirati almeno quanto la falsità sconcertati.

E il coccodrillo in tutto questo?

Il coccodrillo compare nelle ultime 3 tavole e dà una svolta alla storia da vero colpo di scena. Il ritmo che si era tenuto sin qui più o meno ciclico si impenna e accende immediatamente l’attenzione spostandola su ciò che ci era sfuggito…. Solo a quel punto ci ricorderemo infatti, probabilmente, che nei risguardi di apertura avevamo intravisto un coccodrillo, e solo a questo punto comprenderemo appieno il risguardo finale …

A questo punto, una volta che la nostra attenzione è stata riattivata dai risguardi ci accorgeremo anche che essi hanno un colore verde che avevamo incontrato solo nelle 3 pagine centrali del libro, quelle dell’indovinello.

Il cerchio si chiude. Pensavamo che l’origine e il motore della narrazione fosse la tigre e invece con buona probabilità alla fine penseremo che tutto ruota attorno al coccodrillo.. o meglio alla sua bocca…e all’indovinello naturalmente.

A questo punto vorrete sapere qual è l’indovinello e l’inizio ve lo svelerò, chi indovina?

Giuro che nessuno verrà mangiato né in caso di risposta corretta né in caso di risposta sbagliata!

E’ un sacchetto pieno

di sassolini bianchi

dove vive una lumaca

che di parlare sembra non si stanchi.

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