A rifare il mondo
Oggi ci proviamo a rifare il mondo con la poesia, nello specifico con la raccolta di poesie di Ilaria Rigoli A rifare il mondo illustrato da Ilaria Faccioli ed edito da Bompiani.
Dunque pronti, partenza, via, da dove si parte per rifare il mondo?
Andiamo a rifare il mondo.
Serviranno
le parole brave
le parole forti
le parole verdi;
servirà il silenzio
delle foreste, il pensiero
di tutte le teste.
[….]
Ecco, per salvare il mondo servono le parole, e quindi la letteratura e la poesia sono indispensabili, il gioco con le parole che nomina il mondo e nominandolo gli dà spazio, e lo salva, la parola salvifica come dicevano gli stilnovisti!
La raccolta di Ilaria Rigoli attraversa le stagioni e alcune parole e alcuni momenti quotidiani che accompagnano la vita di tutti noi e dei bambini e ragazzi in particolare, è una raccolta in cui la rivoluzione si fa a misura di ognuno e si fa a partire dalle parole: pioggia, albero, bosco, accanto, freddo e via così poesie di vita quotidiana che la quotidianità la rendono visibile e per questo più significante.
Anche se la bellezza della poesia è quella di poter esser letta anche singolarmente, di reggere la forma breve e brevissima credo sia importante porre attenzione sul fatto che una raccolta ha un suo senso anche come insieme ed in particolare le poesie che aprono e chiudono e segnano il passo sono quelle che dovrebbero aiutarci di più a comprendere la poetica della raccolta e del suo autore o autrice in questo caso.
A rifare il mondo non fa eccezione e proviamo a rendere intelligibile questa costruzione: in incipit troviamo la poesia programmatica che dà il titolo alla raccolta, come spesso accade, quella citata all’inizio; in chiusura troviamo “Zitti”, anche lei significante per il contenuto, per il suono e per la posizione, ci sta lasciando, se abbiamo aperto con la chiamata in forza delle parole, chiudiamo lasciando le parole al silenzio.
E allora stiamo un po’ in silenzio, vuoi?
Alla fine
distesi sopra un letto o su un divano
immobili, e lassù i nostri pensieri
passeggiano così, così leggeri,
per mano,
sul cielo del soffitto.
Il mondo è molto bello
perfino quando è zitto.
non trovi?
E dopo quando parli tutti i suoni
ti sembrano nuovi.
E’ come se d’autunno dopo il vento
venisse un giorno immobile di sole:
le foglie si riposano per terra
ed ogni cosa è in pace
e niente in guerra.
Vogliamo vedere se questo “sistema” funziona anche per il centro della raccolta? Benissimo, vediamo…sono 60 poesie, la metà è a 30 e la trentesima poesie “Quasi”:

E che questa poesia che sia lì a segnare il centro della raccolta ce lo dice anche l’illustrazione che accompagna quasi ogni poesia e che solo dopo questa centrale si prende due pagine tutte per sé senza parole!

E ci siamo quasi anche noi, quasi alla fine di questo post che spero vi convinca della bellezza di questa raccolta e della centralità della parola poetica di per sè, una parola poetica di cui abbiamo bisogno quotidianamente per riscoprire ogni aspetto di ciò che ci circonda e del tempo!