Buonanotte luna

Fa effetto incontrare questi libri che hanno fatto tanta strada da lontano nel tempo e poi arrivano qui da noi e iniziano una nuova vita e non sai come “guardarli” se come delle novità (quali necessariamente sono nel nostri catalogo italiano) o come dei classici perché non si può fare a meno di sentire la scia che si portano dietro.

Fa sicuramente effetto per un bambino o una bambina leggere Buonanotte luna di Margaret Wise Browne con le illustrazioni di Clemente Hurd e la traduzione in italiano di Bruno Tognolini, edito da Nord Sud edizioni nel 2017 e ora ristampato, un effetto che ha dell’emozione della notte, della messa a nanna, del commiato dal mondo che ogni sera si compie.

Di fatto Buonanotte luna mette in scena la stanza da letto di un piccolo coniglio nel momento in cui il piccolo coniglio va a letto. Il testo prima ci elenca cosa c’è nella stanza, alternando pagine in bianco e nero che entrano nel dettaglio:

In una stanza verde

c’è un rosso palloncino

il fuoco del camino

due quadri in cui si vede….

Dalla quinta doppiapagina in poi inizia la buonanotte a tutto ciò che circonda il piccolo coniglio: la prima cui si dà la buonanotte è la stanza, naturalmente, visto che ce l’ha appena fatta vedere nel dettaglio, quindi è un saluto alla stanza nell’insieme.

Poi segue il testo dando la buonanotte a ogni singolo oggetto o elemento o creatura da fuori a dentro, dalla luna alla spazzola, alla casa giocattolo al cielo buio e alle stelle fitte.

Fino alla chiuse “Nella notte ora le cose stanno zitte”.

Ecco, dietro la assoluta semplicità di questo testo e delle illustrazioni che lo accompagnano c’è una raffinatezza di progettazione, di scrittura, di intersezione tra testo e immagine incredibile; si tratta di uno di quei libri che ci dimostrano quanto la perfezione che ci fa apparire qualcosa come “semplice” sin quasi a sembrare “naturale” sia in realtà frutto di un lavoro di limatura intenso.

Proviamo a vedere alcuni tratti che devono richiamare la nostra attenzione e che ci rivelano la complessità nascosta di un libro come questo partendo dall’elemento forse più macroscopico:

  • l’alternarsi di doppie tavole a colori e di tavole senza sfondo in cui emergono i due spot in bianco e nero che segnano il ritmo e la cadenza della narrazione.
  • il movimento di allargamento dell’inquadratura (chiamiamola così) per farci ambientare nella stanza insieme al piccolo coniglio e poi il focus che stringe su ogni singola presenza che è nella stanza o si vede dalla stanza.
  • Il testo che è costruito quasi tutto, passato l’inizio, sull’anafora della buonanotte. In questo caso poi il testo ha la traduzione di Bruno Tognolini che riesce a far risuonare le parole in un modo naturalmente ponderato e di per sé ricco di senso.
  • L’ordine con cui le cose e gli elementi appaiono nella stanza e poi vengono salutate dal protagonista che è il coniglio ma che potremmo benissimo essere anche noi lettori.

Detto tutto questo il senso profondo di questo libro del 1947 è quello di un libro che accompagna il bambino o la bambina non tanto e non solo nel momento della nanna ma in quello che è l’atto emotivo implicito più difficile che la messa a nanna comporta: il distacco dal mondo.

Chiudere gli occhi, cedere al sonno, vuol dire per tutti e per un bambino o bambina molto di più, abbandonare questo mondo con la fiducia di ritrovarlo e con altrettanta fiducia lasciarsi andare ad un mondo altro. Il fatto di salutare tutto ciò che è noto, che è presente attorno a noi per chiudere gli occhi nella sicurezza che alla loro riapertura tutto sarà ancora lì. Forse potremmo giocare ad immaginare un Buongiorno sole, chissà come sarà cambiata la stanza a quel punto, come si saranno mosse le presenze: la luna senz’altro non ci sarà più ma chissà se i gattini e il tipico ci saranno ancora, chissà se gli oggetti saranno esattamente allo stesso posto… chissà.

Ecco questo è il valore ed il potere secondo me più forte di un libro come questo: con assoluta semplicità mettere in scena, dimostrando una vicinanza empatica con il piccolo lettore e la piccola lettrice, il momento più difficile della giornata, quello della buonanotte.

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