Le bambine di solito non salgono così in alto

Tutto comincia davvero una mattina all’inizio dell’estate. Aprendo gli occhi Timoti non sa che oggi la sua vita cambierà, ma sente che nella stanza aleggia qualcosa di anomalo.

Cosi inizia Le bambine di solito non salgono così in alto di Alice Butaud con le illustrazioni di François Ravard, traduzione di Silvia Turato, edito da La nuova Frontiera Junior (libro disponibile anche in e-book).

Le bambine di solito non salgono così in alto è un romanzo per ragazzi che si annuncia interessante sin dal titolo, direi. Un titolo intriso di… pregiudizi innanzitutto perché tanti e tali sono i pensieri del protagonista Timoti prima che tutto inizi… prima che, come svela immediatamente l’incipit, la sua vita cambi all’improvviso. Già ma com’era la vita di Timoti prima di quel giorni di inizio estate? Non esattamente “normale”, non esattamente “il massimo” se così si può dire: Timoti vive da solo col papà, della mamma non sa assolutamente nulla poiché il padre si rifiuta di rispondere ad ogni domanda in merito, e non va a scuola poiché le sue tante insicurezze e paure lo hanno definitivamente allontanato dalla scuola insieme ai coetanei parecchio tempo fa.

All’improvviso però nella vita di Timoti compare una bambina, una bambina che sembra inizialmente esattamente l’opposto di Timoti, lei, Diane, è una bambina che si muove in libertà, che sembra non avere freni né di movimento né di pensiero. Lei, Diane, è capace di trascinare come una guerriera chiunque capiti sulla sua strada o chiunque lei decida di investire sulla sua strada. A Timoti accade questo, viene letteralmente investito dalla presenza di Diane, una presenza che al tempo stesso lo atterrisce e lo attira… Insomma se cercate un romanzo per ragazzi che giochi sul doppio eccolo qui, bell’e pronto e non stupitevi troppo, come me che sono invece cascata dal pero, quando scoprirete che…. Timoti e Diane sono gemelli…. ok questo è uno spoiler bello e buono ma senza di questo forse l’intensità e l’interesse dell’intreccio di questa storia forse potrebbe essere sottovalutato.

Ma, as usual, la qualità del libro non sta mai nella sua trama bensì nella qualità della costruzione e della scrittura e Le bambine di solito non salgono così in alto ha una tenuta di costruzione e di scrittura buona, tenuta insieme a buon livello di tensione dall’elemento ironico che in questo caso viene agevolato dalla scelta della focalizzazione zero con narratore onnisciente che ci fa seguire tutte le vicende dall’esterno e ce ne fa ridere e sorridere.

Per chi è questo libro? Innanzitutto per chi vuole godersi una lettura divertente e una storia familiare un pochino arzigogolata, come sempre l’età di lettura è più che soggettiva e tuttavia volendo dare un’indicazione direi che per un lettore o lettrice forte la quinta primaria potrebbe essere una buona età altrimenti si scavalla all’inizio della secondaria di primo grado, stando comunque sempre a cavallo dell’età dei protagonisti.

p.s. Le illustrazioni di François Ravard che di tanto in tanto cadenzano la narrazione con il loro tratto sottile e ironico contribuiscono al godimento della lettura di questo romanzo per ragazzi e ragazze!

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