Poesie del camminare

Dedicato a chi in questi giorni inizia la scuola,

dedicato a chi ogni giorno mette passo dopo passo la propria piccola grande vita.

Buon lunedì con Poesie del camminare di Carlo Marconi e Serena Viola edito da Lapis.

Mi piaceva l’idea di iniziare questa settimana direi campale per tutti coloro la cui vita quotidiana cambierà con l’inizio della scuola, con delle poesie e questa raccolta di Carlo Marconi da poco edita mi è parso fosse lì ad aspettarmi al varco.

Poesie del camminare è una raccolta di 29 poesie, accompagnate dalle belle illustrazioni di Serena Viola, tutte dedicate al movimento dire, al camminare nominato nel titolo ma un camminare che si fa via via passaggio di tempo, di spazio, spostamento metaforico interiore, in una parola, scoperta di sé nel proprio mutare, direi. La raccolta si apre con Ritratti e ciclicamente si chiude con Ancora non lo sai due poesie che battono l’accento, il suono e il senso, sull’identità, sulla scoperta di ciò che si è.

Ma vorrei qui portarvi per raccontarvi questa raccolta anche la La filastrocca della pazienza i cui versi finali mi paiono in sintonia con il sentire di questi giorni, il ricordarci che le imprese sono fatte di pazienza, concetto arduo e lontano per chi è piccolo e giovane eppure concetto tipico della natura e in quanto tale anche dell’infanzia e dell’umanità in generale, se solo fossimo capaci di ricordarcelo… bello che sia una poesia a farcelo venire a mente e a far rimare partenza e pazienza.

Il movimento è una costante nei versi di Carlo Marconi, o almeno così mi è sempre parso, e questa volta è proprio il movimento a venire incarnato nei versi in ogni sua forma, mentre la forma della poesia resta fissa: tutti i componimenti sono fatti di 2 quartine e 1 distico mantenendo costante il passo di questa camminata tra i momenti del crescere.

Filo rosso della narrazione, e non poteva che essere cosi, sotto sotto, essendo l’attraversamento del bosco metafora prima del cambiamento, dell’attraversamento, della crescita, Cappuccetto rosso a cui è dedicata una poesia ma che sin dalla copertina è con noi presente in ogni passo di questo cammino.

Per non rischiare di segnare il passo

la soluzione è pronta lì a due passi:

occorre con tenacia stare al passo

e, se non basta, fare i propri passi.

Si può restare incerti sul da farsi

tra il passo falso e il passo da giganti,

allora è sufficiente accontentarsi

di fare anche soltanto un passo avanti.

E se alla fine poi ci ripensassi

puoi ritornare sempre sui tuoi passi.

Modi di dire

p.s. immancabili, trattandosi Carlo Marconi poeta della nostra Costituzione e della migrazione, e per fortuna, una poesia che oltrepassa i confini, che prende a cuore il movimento migratorio e l’accoglienza come Element essenziale del nostro passaggio su questa Terra, ed una poesia partigiana che con passo deciso più si avvicina più la guerra allontana.

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