Incontriamo l’autore

Questo post è scritto da Lucia Schiralli che cura la rubrica “compagni di classe” in uscita a giovedì alterni

Ciao a tutti e bentrovati!

Ottobre, come noi tutti sappiamo, è un mese ricco di impegni collegiali nei quali ci chiedono di elaborare proposte, per pianificare attività e progetti.

Siamo occupati nella compilazione di carte e documenti, con i quali cerchiamo di schematizzare ipotesi di attività curricolari e extracurriculari.

Per quello che riguarda l’educazione alla lettura, molto spesso, si impone il momento dell’incontro con l’autore, da realizzarsi nell’immediato (penso a ioleggoperchè) o con più calma, nel corso dell’anno. Solitamente detti incontri vengono proposti da associazioni, librerie, rassegne o festival dedicati alla lettura; l’offerta insomma è vastissima e propone quasi sempre lo stesso format: ciascun alunno compra il libro e, in una data da definire, la classe incontra l’autore.

Sebbene il progetto appaia già confezionato, è necessario, come ben sappiamo, strutturare tutto il lavoro da svolgere prima, durante e dopo l’incontro e soprattutto, aspetto fondamentale, occorre operare molto bene la scelta del libro. 

Importante è che l’autore, se straniero, parli abbastanza bene l’italiano, per poter interloquire e rapportarsi ai ragazzi. La presenza del traduttore, già ampiamente sperimentata, non è propriamente congeniale alla natura stessa di quest’attività. I ragazzi hanno bisogno di ascoltare e comprendere la voce, il tono e il discorso dello scrittore, devono potersi esprimere liberamente, certi di essere compresi immediatamente.

Ma come operare la scelta?

I criteri possono essere numerosi e tutti validissimi, auspicabile sarebbe, come ha più volte sottolineato Roberta Favia, che questa decisione fosse condivisa da tutti gli insegnanti del consiglio di classe.

Un criterio non sempre considerato potrebbe essere quello di scegliere l’autore e non il libro, optare per esempio per uno scrittore già incontrato in precedenza potrebbe permettere di lavorare sul suo stile, operando inferenze e collegamenti con gli altri libri letti. I nostri alunni amano ritrovare volti noti, si sentono più motivati nel leggere un libro scritto da qualcuno che hanno già incontrato, riconoscono più facilmente il suo stile narrativo, e, opportunamente guidati,  possono individuare luoghi comuni o situazioni note,  riscoprendosi degli esperti lettori.

Elemento fondamentale, da non trascurare mai nella pianificazione del progetto, è il profilo della classe. Le difficoltà sorgono quindi nelle classi iniziali di ogni ciclo, quando non conosciamo ancora bene gli alunni, motivo in più per affidarsi a un autore precedentemente incontrato. Dopo aver scelto il libro, occorre che i docenti dell’intero consiglio di classe lo leggano, allo scopo di parlarne con i ragazzi anche in altri contesti. Potrebbe essere utile, a tale proposito, cercare collegamenti con altre discipline, in particolare con le educazioni, per realizzare un prodotto finale (magari da donare allo scrittore) che racchiuda e rappresenti il lavoro svolto.

Il progetto avrebbe bisogno di un lancio, di un momento ufficiale che sancisca l’inizio di una nuova avventura (leggere lo è sempre). Potrebbe essere molto coinvolgente invitare lo scrittore a scuola (anche un saluto online), per far capire ai ragazzi che la lettura è dialogo continuo, confronto, magia! Nella mia carriera scolastica ho organizzato diversi incontri con gli autori e molte volte mi è tornato utile partire dalla visione di un film o dall’ascolto di un brano musicale, non necessariamente tratti o ispirati al libro in questione, ma che avessero un collegamento (ma anche no) con il piacere della lettura. Per ottenere un discreto consenso da parte dei nostri alunni occorre presentare bene l’autore, e questo lo si potrebbe fare leggendo ad esempio la sua biografia (i ragazzi ne vanno matti), scoprendo qualche episodio buffo, curioso o particolare legato alla sua vita o magari alla sua adolescenza. Questo potrà facilitare la formulazione delle domande da parte dei più timidi nella fase successiva. Prima di iniziare a leggere, potrebbe essere simpatico chiedere ai ragazzi di prendere un quaderno (da dedicare esclusivamente a questa attività) o un taccuino per scrivere i loro pensieri, le frasi più belle, le parole che non capiscono o quelle che trovano più strane.

Questo progetto occupa solitamente tempo e spazio all’interno di una programmazione, dobbiamo esserne consapevoli, il consiglio è di dedicare almeno due ore alla settimana, chiedendo   disponibilità e ospitalità anche ai colleghi di altre discipline. Nel presentare il libro possiamo partire dalla copertina per creare una discussione guidata e chiarire, per esempio, la differenza fra illustratore, autore, eventuale traduttore e casa editrice.

Questa attività è fortemente inclusiva poiché tutti gli alunni (anche i non lettori), sono incuriositi e attirati dalle immagini. Trovo molto utile, durante la lettura, creare un incontro mensile con una classe parallela impegnata nello stesso progetto. Lavorare con le classi parallele è sempre proficuo, sia per noi docenti, allo scopo di confrontarci e condividere il lavoro, che per gli alunni, i quali hanno la possibilità di stringere nuove amicizie o consolidare conoscenze più superficiali. Il gruppo dei pari è per gli adolescenti fondamentale, così come lo è la condivisione; lavorare in ambienti diversi dallo spazio classe è poi stimolante e serve a rompere la monotonia della giornata scolastica. Ambienti adatti potrebbero essere la biblioteca, l’aula magna o la palestra. Spesso ho svolto attività legate alla lettura in palestra, ottenendo un buon successo da parte degli alunni che, seduti a gambe incrociate sul pavimento, seguivano la lettura ad alta voce. La lettura sarà fatta in questa modalità e consiglio di riprendere le fila della narrazione ad ogni incontro, attraverso domande stimolo o con una veloce sintesi. Quando la lettura del libro sarà terminata si potrà anche lavorare sul riassunto partendo, ad esempio, dalla divisione in sequenze. Risulterà così più semplice spiegare o approfondire il riassunto, soprattutto in terza media, vista la rilevanza che ha nella prova scritta d’esame. Molto utili sono due libri di Aidan Chambers: Il lettore infinito e Il piacere di leggere e come non ucciderlo, in cui compaiono delle domande guida da porre ai ragazzi dopo la lettura. 

Preparare l’evento

Preparare l’evento è il momento più emozionante e divertente perché incontrare un autore (uno vero, in carne e ossa) riveste sempre per i ragazzi un fascino quasi magico e può divenire, se ben gestito e organizzato, strumento e veicolo di crescita, può addirittura diventare un Compito di realtà.

Dopo aver individuato i momenti più significativi nei quali si articolerà l’evento, potremmo dividere la classe in gruppi eterogenei (questa attività è davvero inclusiva) che si occuperanno di gestire ciascuno un momento dell’incontro. Possiamo per esempio ipotizzare che la giornata si divida in:

  1. Accoglienza
  2. Benvenuto
  3. Discorso dell’autore
  4. Domande
  5. Offerta del regalo

Per l’accoglienza si potrebbero individuare due o tre alunni (i non lettori?) che attendono lo scrittore all’ingresso della scuola. I ragazzi potrebbero indossare jeans e maglietta bianca, per sottolineare lo spirito di appartenenza e nello stesso dare ufficialità all’evento.  Per quanto riguarda il benvenuto, i ragazzi incaricati potranno preparare un piccolo discorso da pronunciare, magari dopo quello ufficiale del Capo di Istituto, per ringraziare lo scrittore di aver accettato l’invito.

E perché non trarre spunto da questa attività per elaborare la traccia di un compito a casa o in classe?

Ecco un esempio: 

In occasione dell’incontro con l’autore ti è stato affidato il compito di scrivere e pronunciare un breve discorso (puoi anche dar vita ad un breve testo poetico) come regalo di benvenuto. Ricorda che verrà declamato in una situazione pubblica e che tu sarai il portavoce dei tuoi compagni, puoi usare un registro formale o uno informale, un tono serio o ironico. 

Sarebbe anche bello estendere l’invito alle famiglie per creare comunità. 

Per quanto concerne le domande, queste dovranno essere state (in parte) già preparate, anche se una buona dose di spontaneità non guasta mai. 

Infine il dono, ecco una serie di consigli pratici su cosa regalare: T-shirt personalizzate con la sagoma del protagonista del racconto, manufatti che riproducono personaggi o oggetti particolarmente significativi della narrazione, brani musicali, installazioni e performance, fascette del libro realizzate dai ragazzi, segnalibri, ecc… 

E dopo l’incontro?

Si continua!

L’attività potrebbe proseguire il giorno dopo con un incontro a classi aperte oppure con un resoconto in classe dell’attività svolta. E…perché no, scrivere una mail all’autore per ringraziarlo.

Spero di essere stata utile. Mi piace condividere con voi il mio indirizzo mail per conoscerci e scambiarci opinioni

A prestissimo

[email protected]

p.s. la foto dell’articolo è un ricordo del bellissimo incontro-spettacolo di Luigi Dal Cin

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