Rosso di cielo
Vogliamo parlare di quando il colore incontra il suono delle parole? O di quando l’illustrazione incontra la poesia?
Vogliamo parlare di Rosso di cielo di Chiara Carminati e Alessandro Sanna edito da Lapis?

Ci sono colori che conosciamo tutti noi poveri mortali e poi ci sono i colori che conoscono solo i bambini e i poeti, le bambine e le poetesse, e gli artisti e le artiste, chi riesce a tenere dentro di sé un pochino di quel sentire che tutti gli altri perdono con l’età. A questi colori che per raccontarli ci vuole la metafora di una poesia, a fatica di un acquerello è dedicato Rosso di cielo che unisce i versi di Chiara Carminati e le illustrazioni di Alessandro Sanna in una prova molto diversa ma ugualmente meravigliosa a quella di Poesia con fusa.

Rosso di cielo è un libro di grande formato, uno di quei rari libri a figure in cui la poesia trova risonanza nell’illustrazione e viceversa, il libro si divide in 3 parti, direi quasi tre stanze poetiche: rosso di cielo che dà il titolo al libro, come spesso accade nelle raccolte di poesia dove la prima poesia diventa il titolo dell’opera intera, giallo di vento e blu di montagna.
Ogni strofa, aria, stanza, poesia, chiamatele un po’ come preferite, si costruisce nel medesimo modo: doppie tavole di colori più o meno noti, a mo’ di tavolozza, una doppiatavola intensissima dedicata al colore “speciale”, poi altre due tavole di “passaggio” e due doppie tavole che sono un crescendo a chiudere il colore della sezione.

E poi c’è una struttura dei versi che per ogni sezione prende una sonorità diversa, più intensa, decisamente, in Rosso di cielo, più aerea in giallo di vento e più incalzante in Blu di montagna.
Ma la cosa che rende così intensa la lettura di Rosso di cielo è l’insieme tra i versi e le illustrazioni di Sanna che prendono al balzo l’occasione dell’elenco di colori per richiamare una enormità di sensazioni e emozioni e situazioni storie e… tutto ciò che potete trovarci dentro ognuno con la propria sensibilità e con il proprio personalissimo punto di vista.
Ma chi resiste a giallo di vento
quando volteggia e ti avvolge leggero
e ti trascina veloce e poi lento
ti soffia via ogni pensiero.
Parole pesate al millimetro per far risuonare la lingua in altri meandri che non siano solo quelli dell’orecchio; squarci di colori e illustrazioni incastonate alla perfezione per stare al passo al massimo livello con questo raffinatissimo gioco di suoni e sensi alla portata anche di piccoli lettori e lettrici.
Care e cari insegnanti di ogni ordine e grado, e se i colori li raccontassimo e incontrassimo con la poesia? Con questa incredibile risonanza di parole e immagini?
Lasciatevi e soprattutto lasciate che bambini e bambine si lascino trasportare dal rosso di cielo, dal giallo di vento e anche dal blu di montagna per ritrovare i colori che meglio risuonano dentro di loro e cogliere la potenza della sinestesia come figura retorica portante non solo di questa poesia ma anche di tutte le emozioni che siamo in grado di provare.
