Il Babbo Natale di Raymond Briggs
Ma l’avete mai letta una storia strepitosa di Babbo Natale scritta a fumetti?
Nooo?
Allora è proprio il momento che incontriate il Babbo Natale di Raymond Briggs, personaggio straordinario di Babbo Natale e Babbo Natale va in Vacanza editi da Rizzoli in due bei libri di grande formato dopo una prima edizione, che è quella che ho io tra le mani oggi, di Einaudi ragazzi in versione tascabile comprendente entrambe le storie.
Il Babbo Natale di Raymond Briggs è un uomo scontroso innanzitutto con se stesso, infastidito da tutto, soprattutto dal clima, direi, un Babbo Natale a cui sembra proprio pesare questo mestiere pesantissimo che lo porta tutti gli anni a stare fuori con la slitta tutta la notte.
Babbo Natale si prepara, prende le renne e inizia il suo viaggio in giro per il mondo chiudendo la consegna dei regali niente di meno che a Buckingham Palace dalla regina (il testo dice che c’è la bandiera e quindi il re è in casa ma il testo viene dal 1973 e c’era già la Regina Elisabetta).
Tornato a casa Babbo Natale trova persino dei regali, uno dei quali non gradito, e potremmo legittimamente domandarci chi glieli ha fatti, forse le renne, chissà… ma ecco che finalmente si prepara un bel vassoio e se ne torna a letto ricordandosi infine, con il solito sbuffo, di augurare anche a noi, guardando fuori verso il lettore, con uno scatto di reni metanarrativo, buon natale.
Babbo Natale va in vacanza ci mostra il medesimo personaggio, scontroso più che mai che modifica la slitta in roulotte da renne e se ne vola prima in Francia, poi in Scozia e infine a Las Vegas per scoprire che nessun posto va proprio proprio bene per lui, meglio tornare a casa a brontolare come prima e rimettersi a lavoro. Chiude la narrazione, come nel primo libro, una vignetta che guarda il lettore e in qualche modo si riappacifica con lui, regalandoci finalmente un sorriso e ricordandosi che almeno si è goduto una bella vacanza.
Il testo di questi libri, è perfetto come il suo autore, una sceneggiatura a fumetti fatta per lo più di sbuffi, lamentele e imprecazioni che fortunatamente non leggiamo, la scrittura a fumetti rende questo libro anche in qualche modo più vicino a lettori più grandi che magari con Babbo Natale stanno risolvendo una relazione controversa ma che si possono divertire a leggere un buon fumetto invece che un libro che, magari erroneamente ma in linea con la loro età, sentono come “per bambini piccoli”. Il Babbo Natale di Briggs è un uomo solitario, e che a tratti sembra patire di questa solitudine, e brontolone, che forse starebbe simpatico al Grinch, ed è questo il tratto che amo di più di questa versione di uno dei personaggi più raccontati e mal raccontati delle storie per bambini e bambine.
Non c’è nulla di edulcorato, di sdolcinato, di stupidamente gioioso (e lo stupidamente non è certo per la gioia che si prova legittimamente a Natale in attesa dei regali ma per quelle narrazioni che nulla hanno di denso e umano ma si occupano solo di coprire bisogno di mercato), no, nel Babbo Natale di Briggs c’è tutta l’umanità di un anziano signore che brontola e brontola ma poi il suo dovere lo fa, persino quando va in vacanza, e che nonostante tutto possiamo pensare, in quelle ultime battute finali, che sia anche felice di farlo, in fondo in fondo.
Dai, non ditemi che non conoscete anche voi qualcuno con questo carattere, un nonno, uno zio, un amico o conoscente brontolone ma pronto a tutto per gli altri, con quel tanto di amor proprio da decidere di godersi una vacanza (anche se il posto non gli va mai bene) e di concedersi qualche regalo!
p.s. le edizioni Rizzoli in grande ci fanno godere molto di più e molto meglio non solo delle illustrazioni bellissime ma anche dei fumetti che nella versione tascabile sono davvero piccolissimi da leggere!