Il signor Filkins nel deserto

Care teste fiorite,

ma lo sapete quanti anni ha Quentin Blake??

Beh, ne farà 90 questo venerdì e infatti questa settimana, per quanto possibile teste fiorite la dedicherà interamente a questo gigante assoluto dell’illustrazione e della narrazione nel suo complesso.

Cominciamo oggi, lunedì, con il nuovissimo Il signor Filkins nel deserto di, appunto, Quentin Blake, edito da Camelozampa con la traduzione di Luigi Berio, un libro che esce in questi giorni, ad un anno di distanza dalla prima pubblicazione in lingua originale, un libro che ha un sapore fortemente autobiografico…

Sotto il sole cocente, passo dopo passo, il signor Filkins attraversava il deserto.

Si era messo in cammino per andare a festeggiare il suo novantesimo compleanno con la nipote Miranda e la sua famiglia.

Eccolo qui dunque, nelle nostre case e nelle nostre librerie, questo signore che si mette in cammino per festeggiare il suo novantesimo compleanno proprio nell’anno in cui il suo autore compie novanta anni. Un testo forse autobiografico, sicuramente, come è proprio della poetica di Blake, fortemente metaforico. Il signor Filkins intraprende, lui novantenne, quasi, il viaggio a piedi nel deserto per raggiungere la sua nipotina, non il contrario!

Ma ve lo vedete questo anzianissimo signore prendere zaino e ombrello e affrontare il deserto per una bambina?!

Certo il signor Filkins non è uno sprovveduto, conosce i rischi dell’attraversare il deserto e si è munito di acqua e ombrello ma persino a lui ogni tanto viene il dubbio sulla riuscita della sua impresa… Lui sa che il deserto, oltre al caldo, mette alla prova per via delle creature poco piacevoli che lo popolano e infatti resiste allo snervio a due teste, poi al Cianfrusaglio con quaranta gambe, lui teme solo lo Zagoberto.

Ed eccolo qui, anche lo Zagoberto compare sul suo accidentato cammino verso la nipotina, ma lungi dall’essere la creatura spaventosa che pensava, lo Zagoberto è lì, sdraiato davanti a lui che sta morendo di sete. Fin troppi, se non tutti, avrebbero gioito di questo caso fortunato, ma non il signor Filkins che con i suoi quasi Novanta anni ha il cuore indurito e il suo orecchio è ancora acerbo e di questo mostro sente la sofferenza e non la paura che gli provoca, ed eccolo lì a dividere l’ultimo goccio d’acqua con il terribile Zagoberto.

L’effetto fu strepitoso e lo Zagoberto, nemmeno lui poi così indurito dalla fama che lo precede, inizia a scodinzolare, si carica il vecchio signor Filkins e lo porta a balzelloni in sicurezza e velocità alla festa di Miranda affrontando ogni tipo di terreno pur di aiutare il suo salvatore.

L’arrivo sembrerebbe rocambolesco a le facce della famiglia del signor Filkins sono serene e felici, per nulla sorpresi dallo Zagoberto e dal nonno in groppa ad esso, passato il deserto, affrontate le paure, anzi salvata la paura più grande, resta solo il divertimento della vita da festeggiare a ogni età e per qualsiasi creatura.

Più Blake di così si muore, questo libro sembra una summa di tanti elementi tipici della sua poetica, un inno al presente e al futuro, un inno alla vita che non si fa spaventare né fermare da niente e nessuno, anzi, se si ferma è per salvare e lasciare il proprio segno nel mondo, per fare quello che in fondo non è un atto di pietà bensì di dovere.

Qual è il vostro libro preferito di Blake??

Il mio ve lo svelerò a fine settimana… seguitemi!

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