La mia morte gloriosa col botto

Che dire di La mia morte gloriosa col botto?

Che dire di questo secondo romanzo di Jenny Jägerfeld edito da Iperborea con la traduzione di Laura Cangemi?

Provo a dirvelo parafrasando il titolo, questo è un romanzo glorioso col botto ed una mancata morte finale, anzi, diciamo, una resurrezione finale decisamente sui generis…

No, non sono impazzita, adesso vi spiego un attimo per benino di cosa si tratta ma vorrei innanzitutto spendere tre semplici parole per dire che dovete assolutamente leggere questo libro che forse è anche più bello del primo (non sono 3 parole ma qualcosina di più…)

Dunque ripartiamo dall’inizio: La mia morte gloriosa col botto è il sequel del bellissimo La mia vita dorata da re la storia raccontata in prima persona da Sigge di alcune settimane campali della sua esistenza di preadolescente che coinvolgono la sua vita tra famiglia e scuola. Se nel primo romanzo avevamo attraversato lo spazio temporale che collega le settimane estive all’inizio della nuova scuola nella nuova città con tutte le fobie possibili e immaginabili di Sigge alle prese con questa nuova vita, in questo secondo romanzo ci ritroviamo a coprire lo spazio tempo dei 60 giorni che precedono la festa di Natale nella scuola di Sigge (e di sua sorella Majken…) Questa volta Sigge è alle prese con due gemelli della sua classe che lo prendono come mentore e terzo del loro neonato trio di rapper che faranno furori prima alla festa di Natale della scuola e poi per l’intero mondo creato. Sigge dunque si ritrova ad essere, da ragazzino emarginato e bullizzato (come emerge dagli sprazzi di flashback che lui stesso ci racconta della sua vita prima del trasferimento a casa della nonna) a riferimento per diversi compagni, un vero figo che può comporre pezzi musicali e fare graffiti e andare in skate… Ovviamente Sigge non sa fare nulla di tutto questo ed è per questo che i 60 giorni della narrazione sono narrati come i suoi ultimi 60 giorni di vita prima della morte gloriosa e col botto sul palco della festa di Natale quando morirà per la vergogna…

Qui mi fermo tenendoci a sottolineare che questo minimissimo cenno di trama non è che una minutissima parte dell’intreccio complicato di questa narrazione che dentro ha una quantità di straordinari personaggi coprotagonisti davvero impressionante. Ancora una volta la nonna, che non si fa chiamare nonna bensì Charlotte, regna sovrana su tutti i personaggi, regina incontrastata in ogni senso di questa narrazione, un ruolo che per altro lei stessa sembra rivendicare in maniera piuttosto esplicita. Poi ci sono le sorelle di Sigge, Brille Meringa, l’amica Juno, gli incredibili gemelli, i professori… insomma l’umanità che abita questa narrazione è tale e tanta da farci vorticare e divertire dall’inizio fino alla famigerata festa di Natale e anche qualcosina oltre.

Insomma questo è il romanzo di Natale che non ti aspetti ma forse questo è proprio in toto un romanzo che non ti aspetti per il suo tono scanzonato, per l’incredibilità dei suoi personaggi, per la saggezza di Sigge, per il suo riuscire a non dire cose assolutamente essenziali alla trama, cose che un qualunque romanzo avrebbe messo sotto i riflettori e che qui ti passano inosservate sotto il naso (e se volete sapete quali siano contattatemi in privato perché non lo scriverò MAI!!!).

Qui mi devo, aimè, fermare perché questo post è sin troppo lungo e google e la Seo tra poco mi cacciano dal web però una ultima cosa fatemela dire… vi prego vi prego vi prego non perdetevi per nulla al mondo i testi delle canzoni che Sigge arriverà a scrivere per la festa di Natale perchè sono incredibili e vorrei proprio sapere quanto lavoro di traduzione c’è voluto per far venire fuori tre gioiellini esilaranti del genere!

p.s. se siete di quelli che amano la sacralità del Natale, in senso religioso ed anche popolare, e non amate l’ironia sull’argomento forse questo libro non fa per voi… però se lo leggeste potreste ricredervi… non sulla sacralità del Natale, naturalmente, ognuno crede in tutto ciò che vuole, bensì sulla eccezionalità di un libro che può anche non corrispondere in toto al punto di vista del lettore.

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