Iniziamo l’anno (Manzoniano)!
Questo post è scritto da Lucia Schiralli che cura la rubrica “compagni di classe” in uscita l’ultimo giovedì del mese
Ciao a tutti e bentrovati,
iniziamo l’anno con Alessandro Manzoni!
Eh sì, il 2023 sarà l’anno in cui don Lisander entrerà (ancora di più di quanto già normalmente non lo faccia), nelle nostre aule.
Ricorrono infatti due anniversari importanti, quello della sua morte e quello legato alla prima minuta, più nota come Fermo e Lucia, che fu appunto terminata nel 1823.
Come offrire ai nostri ragazzi I Promessi sposi?
Come avvicinarli alla lettura di un classico?
Non ho ricette esaustive, vi parlo della mia esperienza, alimentata da un amore sconfinato nei confronti di questo romanzo.
Personalmente, ho deciso di leggere in classe la versione originale, sto procedendo per quadri narrativi, leggendo dei brani da me selezionati riguardanti personaggi o situazioni, ho una terza davvero eccezionale! Se invece si desiderasse, per le più svariate ragioni, proporre il romanzo in un tempo più ridotto, potreste partire da alcune riduzioni validissime. La prima che vi segnalo è sicuramente La storia de I Promessi sposi raccontata da Umberto Eco e illustrata da M. Lorenzetti. Tra le altre, trovo davvero originale l’attualizzazione di don Rodrigo, considerato simile a un bullo dei nostri giorni. Eco ha amato moltissimo i Promessi sposi, dedicando a questo romanzo studi approfonditi e articolati. Inserisco qui un link che potrebbe tornare utile a noi docenti, per presentare in modo originale questo capolavoro ai ragazzi un po’ più grandicelli.
Segnalo anche l’edizione curata da Davide Morosinotto, I Promessi sposi in poche parole per Einaudi Ragazzi e quella di Roberto Piumini della collana Classicini, Edizioni El, illustrata da Sara Not. Per gli amanti delle strisce, ricordo I Promessi paperi e I Promessi topi, che si discostano alquanto dall’opera manzoniana, a causa dei canoni imposti dalla Disney. Nelle storie ambientate nel mondo dei paperi e dei topi più famosi al mondo, sono banditi temi come la malattia, la morte, l’amore e la religione, tutti straordinariamente presenti nell’opera di don Lisander. Potrebbe, in questa prospettiva, essere divertente e originale, lavorare sulla rappresentazione della peste nei due fumetti, pozione soporifera nei Promessi paperi e marchesina capricciosa nei Promessi topi. Oppure, preferendo concentrarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, si potrebbe operare un confronto fra don Abbondio e don Cicciondio, insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti (a proposito…don Cicciondio si caratterizza per una fame insaziabile)!
Del resto, la vocazione visuale del romanzo è evidente nella Quarantana, dove, grazie alle vignette parlanti di Gonin, il romanzo sembra quasi sdoppiarsi in due canali espressivi differenti: il testo e l’immagine. Un fumetto davvero divertente, tutto a colori, è quello della collana che Alan Ford dedica, nel marzo del 2015, ai Promessi sposi. Il gruppo T.N.T. indossa le vesti dei vari personaggi, che mettono in scena un originale plot. Fra questi, ho trovato davvero originale la caratterizzazione di don Rodrigo, interpretato dal famoso numero uno. Un altro fumetto che mi piace leggere in classe è quello che apparve negli anni Ottanta sulla storica rivista Il Giornalino, pubblicata dalle Edizioni San Paolo. Le vignette sono fedeli al testo manzoniano, ma l’intreccio diverge dall’originale in quanto l’inizio della vicenda è segnato da don Abbondio che ritorna a casa dopo aver incontrato i bravi. L’incontro con i due malviventi è quindi raccontato in una sequenza narrativa, attraverso un flash-back, segnato graficamente da un uso insolito dei contorni delle vignette. Fondamentale, a mio avviso, è poi la presenza dell’autore onnisciente, che ogni tanto commenta l’azione. Già questi pochi elementi potrebbero bastare per introdurre e spiegare in classe i pilastri di un testo narrativo. Un libro davvero originale e fruibile da docenti e alunni, è I Promessi sposi a fumetti, viaggio semiserio dalle vignette al romanzo, edito da Teka edizioni . Il volume, dal bel formato, si apre con le strisce di Claudio Nizzi e Paolo Pifferaio, e prosegue analizzando, in modo semplice, ma completo, aspetti importanti del romanzo, dalla genesi ai nuclei tematici, dai luoghi, ai personaggi, dagli aspetti linguistici a quelli contenutistici. Stefano Motta inoltre, inserisce anche cartine, grafici e giochi accattivanti, che possono diventare, volendo, anche originale prova di verifica. Un altro modo per avvicinare il romanzo ai ragazzi potrebbe essere quello di leggere dei passi scelti, orientati a temi di cittadinanza, come ad esempio gli episodi che vedono Renzo a Milano che si lascia coinvolgere dalla folla. Oppure guardare all’omertà di don Abbondio attraverso la canzone di Brunori Sas.
Anche il delicato momento dell’orientamento, quello della scelta della scuola superiore, potrebbe essere accompagnato dalla lettura e dall’analisi del profilo di alcuni personaggi come fra Cristoforo, Gertrude e l’innominato, che, più o meno consapevolmente, scelgono di orientare la propria vita in una precisa direzione.
Infine, per un eventuale percorso d’esame sul cinema, potrebbe essere interessante lavorare sulle diverse riduzioni cinematografiche come quella di Mario Camerini, non tralasciando lo sceneggiato televisivo di Salvatore Nocita, con le musiche magistrali di Ennio Morricone.
Ed è proprio con l’indimenticabile Addio ai monti di Ennio Morricone che vi lascio, dandovi appuntamento al prossimo mese.
Se aveste necessità di chiedermi delle informazioni, sono lieta di lasciarvi il mio indirizzo mail [email protected]