L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise
Ogni libro ha dei punti di forza specifici, ogni autore ha le proprie caratteristiche di scrittura.
L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunsise di Dan Gemeinhart edito da Giralangolo con la traduzione di Aurelia Martelli è un libro che ha l’indubbio punto di forza del personaggio, e non solo del personaggio della protagonista ma anche di quelli di tutti gli altri esseri che ruotano attorno alla storia di Coyote.
Non ho letto altri libri di questo autore, anche se mi riprometto di farlo, ma a giudicare da questo meraviglioso romanzo direi che ha un dono per la costruzione dei personaggi, Coyote è straordinaria ma non direi che gli altri che le ruotano attorno siano da meno, a cominciare da Rodeo (alias il papà di Coyote), Salvador la varia umanità che le capita di incontrare e persino Ivan il gatto.
La storia di Coyote Sunrise ci viene raccontata da lei in persona ed inizia in una afosissima stazione di servizio dell’Arizona dove la incontriamo con a piedi nudi sull’asfalto rovente e riga dopo riga entreremo nel suo mondo fatto di strada, asfalto, stazioni di servizio, parcheggi, rari campeggi, la incontriamo qualche minuto prima che la sua vita inizi a cambiare…
Coyote Sunrise vive in viaggio con suo padre che però non si fa chiamare papà, esattamente come lui non chiama Coyote col suo vero nome, hanno avuto cura di ridefinirai all’anagrafe quando la loro vita è precipitata, 5 anni prima, persino i loro veri nomi e le loro identità sembrano non esistere più da tempo, adesso loro vivono in viaggio dentro uno scuolabus giallo, personaggio a pieno titolo della narrazione, tanto da avere anche un nome proprio: Yager.
La storia di Coyote parte scanzonata e diventa sempre più intensa, sempre più densa, si svela sempre più per ciò che è: un crogiolo di storie, alcune anche decisamente molto tragiche (la sua in particolare è decisamente tragica), che si incontrano e cercano di cavarsela nel mondo alla ricerca di una vita libera da… legami affettivi probabilmente, qualcosa che si possa rompere da un momento all’altro. Rodeo e Coyote vivono da soli perennemente in viaggio senza meta, e questo sembra essere quello che hanno scelto di meglio per loro.
Tutta la narrazione è una corsa con salite e discese verso la chiusura in un lungo e perfettamente costruito racconto a posteriori, quando Coyote inizia a raccontarci la sua storia sa già come andrà a finire, anzi, come è andata a finire, e questo le permette di usare con noi un tono ironico, talvolta profetico, ma soprattutto le permette di creare attesa e suspense perché fino all’ultimo non sapremo e non ci svelerà se e come la sua storia andrà a finire. Riuscirà Coyote a ritrovare e riconciliarsi col suo passato che 5 anni prima l’aveva portata via di casa a seguito dell’incidente mortale in cui aveva perso la mamma e le tre sorelle? Quell’incidente che aveva cancellato di colpo la sua vita perfetta di bambina, il suo nome, il suo papà e la sua vita da figlia?
C’è tanta tristezza nel mondo, questo Coyote lo sa, ma sembra sapere ancora meglio, e sembra paradossale che sia proprio lei a svelarcelo, che c’è tanta felicità nel mondo, beato chi riesce a vederla!
Lei ci riesce ed ha il dono di saperla far vedere anche gli altri che man mano raccolgono per strada. Coyote e Rodeo hanno la buona abitudine di dare un passaggio a chi lo chieda, tanto non hanno meta, fanno del bene quando possono dando una mano, ed è così che Coyote per mettere in atto il suo piano di ritorno al passato verso casa in una corsa contro il tempo per salvare un tesoro sepolto (l’intreccio è complesso e vi lascio scoprirlo) raccoglieranno dalle stazioni di servizio un musicista che deve tornare dalla sua amata (forse), un ragazzo ispano-americano e sua mamma che cercano una nuova vita da cui ripartire, una ragazza in fuga da casa perché i genitori non hanno accettato il suo coming out, la zia del ragazzo e della sua mamma e persino una capra!
Ma sembra proprio, almeno così ce la racconta Coyote, e io le credo, che nulla di tutto questo sarebbe potuto succedere, nessuno di questi avrebbe trovato il suo ruolo su Yager, ovvero la sua vita non avrebbe cambiato rotta, se per primo non fosse stato accolto sullo scuolabus Ivan, il gatto più straordinario del mondo, il gatto che apre una breccia che non potrà fare altro che allargarsi a dismisura nel cuore di Coyote.
Non credo ci si potrà dimenticare facilmente di questo personaggio e della sua storia, col tempo certo sbiadiranno i dettagli, ma credo proprio che Coyote Sunrise e tutta la sua strana famiglia resterà nel cuore dei lettori e delle lettrici, provare per credere!