Quando Johan trovò una vitellina

Care teste fiorite benvenute nel 2023!

Con che libro inauguriamo questo nuovo anno insieme?

Io vi propongo…. Quando Johan trovò una vitellina di Astrid Lindgren illustrato da Marit Törnqvist, con la traduzione di Samanta K. Milton Knowles edito da Camelozampa.

Perché?

Beh, innanzitutto è un racconto bellissimo della insuperata Astrid Lindgren (proprio a lei ho voluto dedicato l’ultimo video monografico del 2022 per gli abbonati del canale YouTube), in secondo luogo ha un’ambientazione natalizia ed un calore narrativo che è perfetto per questi giorni, last buy not least è proprio ma proprio un bel libro con le illustrazioni di Törnqvist che vennero aggiunte al testo del 1951nel 1989.

Questa è la storia di Johan e della sua famiglia poverissima a cui è morta da poco l’ultima mucca della stalla, il dolore per la mancanza dell’animale è doppio: quello di Johan per il bene che le voleva e quello della famiglia che adesso non sa proprio come fare a sopravvivere. C’è chi ha una sola mucca e capita anche che quella muoia, e c’è chi di mucche ne ha così tante da non sapere più nemmeno dove mettersele, il giudice Backhult, ad esempio, è uno di quelli a cui proprio non manca nulla, né i soldi, né le mucche, né altro…ed è proprio lui, il giudice che, inconsapevolmente, ribalterà le sorti della famiglia di Johan e non vi racconto come ma vi dico solo che alla fine Johan avrà una nuova vitellina trovata nel sotto della strada del suo podere come una manna dal cielo, come un dono venuto da chissà dove…

In questo racconto della Lindgren non manca nulla di tutto ciò che vorremmo trovare in una storia come questa, ci sono la povertà e la ricchezza, il risparmio estremo e lo spreco, la disperazione e la gaiezza eccessiva, ma anche la fiducia e la generosità questa volta senza contrai, senza contrapposizioni.

Certo c’è il ricco e c’è il povero ma il ricco di questa storia non è avido e non è cieco, per timore di Dio o di qualsiasi altra cosa, riesce ad essere generoso e a fare del bene anche senza volerlo.

Johan, lui, in sé non ha contraddizioni esplicite, lui è un ragazzino e sa solo che le cose ad un certo punto devono tornare ad andare per il verso giusto, che ciò che accade non può essere solo brutto… e infatti il riscatto della famiglia arriva da lui, è il bambino che fa la differenza, lui che non perde la speranza, che accoglie ciò che capita e trova la soluzione per risollevare le sorti della famiglia.

Un racconto umanissimo, certamente, ma soprattutto un racconto, come tipico della Lindgren, in cui protagonista assoluto è Johan e non solo dal punto di vista letterario ma anche dal punto di vista poetico: il centro di tutta la poetica della Lindgren è la forza intrinseca, anche nelle situazioni più penose e meno agiate e agevoli, dei piccoli rispetto ai grandi. E’ a loro che tocca in sorte cambiare il mondo, e non è davvero così? Certo, se gli adulti attorno non fanno ostruzionismo le cose sono un pochino meno difficili e questo è quello che capita a Johan, lui ce la mette tutta e gli adulti di riferimento, anche quando non sempre e non del tutto positivi, riescono a non mettergli i bastoni tra le gambe che già è qualcosa, non vi pare?

Quando Johan trovò una vitellina mi pare un ottimo libro da cui ripartire per ricordarci che la cosa più importante per un libro per bambini e ragazzi, un buon libro, è quello di stare dalla parte del proprio lettore e lettrice, di lasciare che siano loro a trionfare sui grandi e sulle brutture dei grandi.

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