Being Young
Bello, bellissimo, mi è piaciuto tantissimo e se volete possiamo andare avanti così per un bel po’ per elencare le parole che usiamo di solito per dire qualcosa di un libro che ci è piaciuto.
Ma gli aggettivi raramente dicono qualcosa, e ancora più raramente lo dicono a tutti, racchiudono sempre la soggettività più varia. E tuttavia cosa altro dire di un libro come Being Young di Linn Skåber con le illustrazioni di Lisa Aisato edito da Giunti se non che è davvero bellissimo e che vorrei provare a dire che sto usando questo superlativo senza accezioni soggettive?
Ok, come dicono i grandi scrittori e Linn Skåber qui dà prova eccellente di questo, “show don’t tell”, provo a mostrare, seppur dicendo, in cosa e per cosa questa raccolta di racconti è “bellissima”.
Innanzitutto Being Young è una raccolta di racconti, cosa di per sé interessante essendo la forma narrativa breve davvero poco usata e con poche prove di grande valore nella letteratura per ragazzi. Qui invece abbiamo tra le mani una raccolta di 31 racconti brevi o brevissimi ognuno dei quali dedicato ad un ragazzo o ad una ragazza singolo/a. I racconti hanno titoli significativi per ognuno dei 31 personaggi protagonisti e non i loro nomi perché in effetti si tratta di micronarrazioni di una sfaccettatura della complessissima anima di quel ragazzo o ragazza che qui l’autrice ci svela.
E la scrittura della Linn Skåber ha di eccezionale che questi ragazzi e ragazze ce li fa vedere nella loro assoluta unicità e individualità ma allo stesso tempo usa riesce a far si che in quelle individualità ci si possano riconoscere una enormità di lettori e lettrici, incredibile davvero.
Come si fa a fare questo con la scrittura?
Beh, questo dovremmo chiederlo a Linn Skåber e ai grandissimi scrittori e scrittrici in generale ma proviamo a rilevare alcuni aspetti, al netto della traduzione che come sempre non va tralasciata: i racconti hanno ognuno uno stile completamente diverso perché tali sono le personalità dei ragazzi e delle ragazze a cui vanno a dare letteralmente forma, ma una cosa l’hanno tutti in comune: la focalizzazione della scrittura è sempre interna, in prima persona, soggettiva al massimo, al limite dell’espressionismo della scrittura.
Ed a questo punto è impossibile non notare e sottolineare quanto perfette siano le illustrazioni espressioniste al massimo, appunto, di Lisa Aisato che accompagnano le narrazioni, venite a guardarle perché vi assicuro che meritano davvero, delle istantanee pazzesche, come suggerisce la copertina che sembra fatta di foto polaroid istantanee…
La maggior parte dei racconti sono in prosa, come è normale che sia, ma non può sfuggire che alcuni ragazzi e alcune ragazze hanno scelto di esprimersi in versi, tra di essi il primo racconto è proprio in versi ed essendo una raccolta andrei a ragionare sulla sua costruzione…. Versi che sono prosa, e viceversa, ma soprattutto versi che lasciano spazio bianco e silenzio come evidentemente sentono di dover lasciare.
Cercate un libri sulle emozioni? eccolo
sulla vita? eccolo
sull’amore? eccolo
sulla morte? eccolo
sulla rabbia? eccolo
sulla famiglia? eccolo
sull’amicizia? eccolo
sul bullismo? eccolo
Cercate un libro che faccia intendere la grandezza della letteratura per ragazzi che è tale, come dice Pullman, perché parla di cose grandi che dopo non troveranno più posto per esser narrate e dette?
Eccolo!
Tenetevi pronti perché la commozione è dietro l’angolo e se chi sta leggendomi in questo momento fa parte della tribù degli adulti che lavorano o vivono con i ragazzi e le ragazze, tenetevi pronti a ricordare!