Animali bellissimi

Gli animali sono bellissimi, non so voi ma io almeno non ne ho mai avuto alcun dubbio, persino riguardo agli insetti apparentemente più ripugnanti.

Animali bellissimi è dunque una specie di libro tautologico, pronto a dimostrare la bellezza degli animali con la sua eccezionale bellezza.

Animali bellissimi l’albo scritto e illustrato da Daniela Pareschi con la consulenza scientifica dello zoologo Davide Rufino, edito da Il barbagianni editore. Un albo di divulgazione dedicato agli animali più vari: da quelli con le corna a quelli fantastici passando per quelli che sfidano la gravità, i luminosi, quelli coloratissimi e…quelli con i capelli da cui viene la magnifica illustrazione della copertina.

Ad ogni “categoria” di animali il libro dedica una doppia pagina in cui abbiamo a destra una tavola unica bellissima, talvolta mozzafiato, e nella pagina di sinistra invece un insieme di animali che condividono una caratteristica particolare, quella a cui la doppia pagina è dedicata. C’è dunque una piccola introduzione, una divisione interessante dal punto di vista grafico e iconografico e poi questa apertura straordinaria sulla tavola di destra.

La scelta di Daniela Pareschi per catalogare i “suoi” animali è di quelle vincenti: il punto di contatto tra le creature nella stessa pagina non afferisce a categorie scientifiche bensì soggettive e anche intuitive, se così si può dire. Tutti i libri che sin qui hanno tentato questa strada hanno ampiamente dimostrato che questa è una strada che va dritto al cuore dei lettori e delle lettrici perché riesce a mettere insieme gli elementi scientifici che evidentemente ci devono essere e devono essere corretti rispetto ad ogni animale ed elemento presentato, e quelli invece trasversali che uniscono mondi animali (e non solo) apparentemente lontanissimi, ci aiutano a creare connessioni logiche oltre quelle consuete.

Solo così potremo trovare nella stessa pagina panda, stambecchi e gechi

o il gatto, la fregata e l’otarda kori.

Si tratta di un procedimento non solo che funziona di per sé ma che diventa anche esempio metodologico per proseguire nella indagine del mondo animale, o anche non animale se volete, ognuno al seguito delle proprie passioni, da indagare però a partire da un punto di vista soggettivo che poi ritrova una oggettività nella verifica scientifica che riesce a tenere insieme cose (animali) apparentemente tra loro distanti.

Ovviamente tutto questo funziona anche perché, se non prevalentemente perché, la bellezza di queste tavole è davvero notevole, il libro è un piacere da tenere in mano e credo che questo sia elemento essenziale per la riuscita di un libro, qualsiasi esso sia, la sua forza estetica che al lettore e alla lettrice è dovuta secondo me, accompagnata naturalmente, nel caso dei libri di divulgazione, alla correttezza e verifica scientifica del contenuto. Un mix vincente che ho provato anche un pochino a raccontare nella prima serie di A casa di teste fiorite dedicata proprio alla non-fiction.

p.s. tenete d’occhio il pavone, lui, l’allegoria dell’eleganza e bellezza da secoli e secoli che vaga forse un po’ permesso tra la copertina e i risguardi…

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