Leggere o non leggere
Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.
“Leggere o non leggere”
Età: dai 7 anni
Pagine: 136
Formato: 17.6 x 24
Anno: 2019
Editore: I BULBI dei piccoli – Gruppo Abele
Autore: Jimmy Liao
Il libro in cartella di oggi, più che una lettura, è di fatto una metalettura.
A partire dal titolo, infatti, il testo è un intero omaggio a chi ha fatto della letteratura per l’infanzia, la propria passione, vocazione, professione.
È un omaggio a chi ama i libri, ma anche a chi non li ama.
Leggere o non leggere…
Il titolo rimanda esplicitamente all’eterno dubbio amletico: “Essere o non essere? Questo è il problema” e quindi “Leggere o non leggere? Questo è il problema”. Il dilemma è altrettanto esistenziale e riguarda, appunto, la lettura. Si tratta di un dubbio che appare di difficile risoluzione.
Il libro è di medie dimensioni, copertina semirigida, gialla.
Dalle sembianze non si direbbe nemmeno un albo illustrato. È piuttosto spesso. In centro emerge il titolo bianco, stampato minuscolo, ombreggiato: “Leggere o non leggere” e sotto, in carattere più piccolo “questo è il problema”. Ancora più sotto un’illustrazione, un tavolo attorniato da bambini felici.
Pregustavo da parecchio tempo la lettura di questo testo. La lettura ha fin dall’inizio rivestito un ruolo importante nella mia classe. Da sempre c’è un buon tempo ad essa dedicato. Inizialmente, la lettura era perlopiù lettura ad alta voce, da parte mia. Poi man mano che il tempo passava e l’abilità di leggere diveniva più fluida abbiamo trovato il tempo per una lettura simultanea sottovoce, grazie al progetto “Lasciami Leggere”. Ora i due aspetti si intersecano e la lettura continua a rivestire un ruolo indispensabile per il nostro benessere.
Perciò ho pensato fosse giunto il momento di parlare seriamente dell’argomento.
Ho organizzato la lezione nella biblioteca scolastica.
Lì, c’è un lungo tavolone stile “congressuale”, attorniato da sedie nere, che faceva proprio al caso nostro.
All’entrata ho appeso un foglio con su scritto “Incontro di condivisione per amanti della lettura”.
Poi siamo entrati…
Leggère son le nuvole in cielo
Leggère son le foglie del melo
Leggère son le onde del fiume
Leggère sono le piume
Leggère
Lèggere invece è un’altra cosa
È come un uccellino che sbatte le ali
E sul tuo cuore si posa
Così ho introdotto l’argomento, leggendo i versi con cui Gek Tessaro apre il libro “Il cuore di Chisciotte”.
Gek Tessaro fa l’effetto della “polvere di fata”… magico!
Cala il silenzio!
Prendo il libro e lo poso sul tavolo.
Come un riflesso condizionato, leggono il titolo ad alta voce:
“Leggere o non leggere… questo è il problema”.
“Chiara, è di questo che parleremo oggi?”
“Cioè di chi è a favore e di chi è contro la lettura?”
“Una specie di dibattito?”
Prima di iniziare a leggere il libro consegno a ciascuno un piccolo cartoncino colorato e li invito a scrivere una frase, una sorta di citazione, un loro pensiero riguardo la lettura o i libri, favorevole o contrario indifferente, l’importante è che fosse autentica e anonima. Dopodiché, uno alla volta, hanno incollato il loro cartoncino su un cartellone più grande.
Ho letto ad alta voce ciascuna frase.
Per qualcuno, la lettura coincide con un’emozione, la gioia.
Per molti, la lettura è una possibilità, per accedere a nuovi mondi, a nuove conoscenze.
Per qualcuno, alcuni libri risultano noiosi e predilige altre forme di gioco o divertimento.
Qualcuno dice di preferire ascoltare le storie narrate nei libri anziché leggere.
Qualcun altro confessa di non aver ancora incontrato il libro che gli ha cambiato la vita.
È arrivato il momento.
Prendo il libro e inizio a leggere.
Quella libreria
sulla strada, laggiù, rischia la chiusura.
Io sono il primo a saperlo,
perché mio papà è il proprietario.
Un tempo i miei compagni di scuola venivano spesso
a comprare libri, ma ora sono sempre meno.
Dicono: “I compiti sono tanti, dobbiamo studiare anche dopo la scuola”. “Comprare i libri online
è più economico ed anche più comodo”.
Credo che tutti trascorrano il tempo a chattare,
a guardare video su YouTube e a giocare ai videogiochi.
Non hanno più tempo per leggere!
Di questo libro ho apprezzato la schiettezza. Spesso capita che la scuola sia come una bolla, avulsa dalla realtà. È facile dire che “è bello leggere”, quando si è a scuola. Oppure dire: “La lettura apre a nuovi mondi possibili”, a scuola.
Dopo scuola cosa succede?
Il mondo-scuola e il mondo-vita reale appartengono allo stesso mondo, l’uno non esclude l’altro, anzi l’uno non deve assolutamente escludere l’altro e viceversa.
Credo che videogiochi, YouTube, TikTok, chat di vario genere non debbano essere un tabù a scuola, altrimenti, la scuola viene meno alla sua vocazione di formare menti critiche e al suo ruolo educativo. La scuola deve saper dare ai propri studenti gli strumenti per discernere, soprattutto nella vita reale.
Dopo la prefazione, il libro si apre con l’invito del figlio del libraio ai propri compagni in cui chiede di incontrarsi per discutere:
“Perché oggi non si legge più?”
ed è piacevolmente stupito dal fatto che tutti rispondono all’invito, partecipando.
Il figlio del libraio introduce l’argomento spiegando che suo papà è un bibliofilo, un amante degli aforismi e ha creato delle slide con delle citazioni famose, frasi che lo hanno colpito e spera così di condividere il suo amore per la lettura. Riporta frasi celebri di autori contemporanei, poeti, filosofi, fisici.
“Non credo nel tipo di magia di cui parlano i miei libri.
Credo, invece, che qualcosa di veramente magico possa accadere quando leggi un buon libro”
[J.K Rowling]
“Se volete che un bambino sia intelligente leggetegli delle fiabe.
Se volete che diventi più intelligente, leggetegli più fiabe”
[Albert Einstein]
Questo libro è veramente complesso e solo il genio di Jimmy Liao poteva esprimere l’essenza del suo pensiero divergente in formato libro.
Infatti oltre ai tipici elementi presenti nell’albo illustrato, ossia testo e immagine equi e complementari, inserisce l’elemento digitale riportato al cartaceo (le slide del Power Point) e i balloon caratteristici dei fumetti contenenti i commenti dei compagni slide dopo slide. La pagina contenente citazioni e commenti rigorosamente in bianco e nero, l’illustrazione a colori.
Commenti a caldo
“Chiara, abbiamo già letto un libro di questo autore?”
“Assomiglia… ah forse “Abbracci“?” [Vero, letto l’anno scorso…]
“Sai cosa mi è piaciuto? Che ci hai fatto rivivere quello che poi avremo trovato nel libro… forte”
“A me sono piaciute le sedie fatte a libro”
“A me questo libro è piaciuto perché aveva citazioni di diversi periodi storici e di diversi personaggi, non solo scrittori, ma anche filosofi, matematici, fisici. E poi mi è piaciuto che ci leggevi le date così potevo collocare l’autore in un determinato periodo storico”
“Chiara, non mi è piaciuto…”
“Strano…” e sorrido.
[La mia alunna perennemente insoddisfatta. Ama l’idea della lettura, ma non ha ancora trovato qualcosa che la appassioni e la coinvolga a tal punto da lasciare le sue incertezze.]
“Cioè… ho trovato originale l’idea di riportare le slide in un libro però, sì… a parte questo non ci trovo tanto un senso”
“È vero, è strano…”
“Sì… non è un libro…”
“Per me bello, ma troppo lungo da fare tutto in una volta”
Durante la lettura vedevo più di qualcuno scrivere
Si appuntavano qualche frase che li aveva particolarmente colpiti.
“I buoni amici sono come i buoni libri e viceversa;
ma gli amici si allontanano,
mentre i buoni libri ti accompagnano per tutta la vita”
[Lin Liang]
“Bella questa frase, puoi rileggerla un attimo?”
“E di chi è?”
“Leggo per piacere
ed è proprio quello il momento in cui imparo di più”
[Margaret Atwood]
“Chiara, anch’io la penso così… leggo quando mi va ed è proprio in quel momento che leggo con particolare interesse”
“Non riesco a dormire se non sono circondato dai miei libri”
[Jorge Luis Borges]
“Questo sono io… mi faccio un fortino di libri accanto al letto prima di dormire”
“Anch’io amo leggere prima di dormire così poi continuo il libro nel sogno”
Ad un certo punto…
…ci siamo imbattuti in una pagina “scomoda”:
“Se andate a casa di qualcuno e non vedete libri,
non andateci a letto!”
[John Waters]
Subito due miei alunni maschi si guardano, ammiccano, sorridono sornioni, arrossiscono. Hanno capito il senso della frase o almeno di un pezzo.
Un altro mi chiede: “Chiara… chi… cosa… non ho capito!”
A questo punto ho approfittato per aprire una parentesi riguardo la censura, argomento d’attualità proprio in questi giorni.
Cos’è la censura?
Ieri sera mentre, a casa, preparavo la lettura di oggi [non si legge mai un libro ad alta voce senza averlo letto prima], mi sono imbattuta in questa pagina e mi son detta: “Ok, non la leggo!”. Immediatamente dopo, tra me e me, ho pensato a quanto mi senta agguerrita rispetto alla nuova edizione che censura i testi originali di Dahl e… io sono la prima a saltare una pagina perché scomoda? Se l’autore l’ha inserita un motivo ci sarà e io, umile servitore del libro, prestando la mia voce, non mi posso permettere di cambiare il testo. Così mi sono anche detta: “Sarà quel che sarà! La frase la capirà, col suo significato completo, solo chi già la conosce. E se ci dovesse essere bisogno di delucidazioni… la maestra è lì per quello”. Così è stato.
Inevitabilmente siamo finiti a parlare anche di Dahl e della querelle di questi giorni sui media. I miei alunni adorano Dahal e i suoi libri… e la cosa che adorano di più, come credo tutti i bambini del mondo, è proprio la sua scrittura irriverente, capace di scandagliare le rigidità tipiche degli adulti.
“Chiara… fammi capire… vogliono togliere le parti migliori?!?”
Ne è scaturita una riflessione di classe sull’età di lettura e sul gustare la lettura.
È stato interessante.
Infine un piccolo spunto per il nostro taccuino: “Partendo da una citazione scrivi i tuoi 5 libri preferiti e scegli le 5 parti di cui non puoi fare a meno”.
Grazie a questo libro infine ho potuto introdurre il testo argomentativo, permettendo loro di definirlo in base all’esperienza appena vissuta.
Da qui ciascuno ha scritto il proprio testo, la propria tesi e l’antitesi giungendo a una conclusione. Non c’è una tesi giusta e una sbagliata. Ognuno avrà modo di esprimere il proprio pensiero liberamente, argomentando, fornendo dati a favore della propria tesi.
In fondo leggere, come scrivere, cos’è se non sinonimo di libertà di espressione, di pensiero e di parola?