Dirt – I figli di Edin

La rubrica “Noccioline” esce l’ultimo martedì del mese, è dedicata al fumetto e al graphic novel ed è a cura di Benedetta Morandini testa fiorita.

Togliete il politically correct a Roger Rabbit, amalgamente il tutto in un mondo distopico post-apocalittico e scoprirete un universo affascinante e pieno di potenziale! Oggi parlo del primo volume di Dirt di Giulio Rincione, edito da Shockdom.

Se il nome dell’autore vi suona familiare è perchè ne ho già parlato diverse volte in altre recensioni (il che significa anche che è anni che leggete Noccoline, complimenti, che pazienza!). Avevo già parlato di Vite di carta e di Noumeno.

Ma veniamo a Dirt, un personaggio così ingombrante da aver rotto la quarta parete e aver preso vita in una sua personale pagina instagram. Dirt è un cartone animato frutto di una tecnologia che permette di creare e rendere reali i cartoni animati, quindi i personaggi umani interagiscono con lui come se fosse un qualunque attore di una serie. Dirt ha la personalità caricaturiale ed esagerata di un cartone animato. Ha un modo di fare scorretto, diretto e assolutamente privo di filtri, ma che ci posso fare, se sono qui a recensirlo posso garantirvi che lo amerete comunque.

Dirt non è solo un personaggio della storia, il fumetto è proprio la sua storia, come si può leggere alla fine del volume, L’autore infatti racconta che, una volta creato Dirt, non ha più avuto controllo sul suo lavoro, perchè era il personaggio a decidere.
Io amo le narrazioni che sfondano la quarta parete, quindi, già a partire dalla promozione del libro, sapevo che avrei dovuto leggerlo.

Di che parla sto libro allora? Vi ho anticipato che ci troviamo sulla terra, ma in un mondo massacrato dalla pandemia, sì proprio quella da COVID. La storia è andata decisamente peggio di quella che è capitata a noi, perchè l’umanità è stata quasi spazzata via e i sopravvissuti vivono allo sbando. Ormai le nuove generazioni conoscono solo questa realtà e hanno perso completamente memoria di quello che era il mondo civilizzato.

Quindi ricapitolando: un cartone animato per adulti, un mondo massacrato dalla pandemia e umani che vivono una vita basata sulla sola sopravvivenza. Non mi piace dare troppi dettagli dei fumetti che consiglio, se no che gusto c’è poi a leggerli, ma sta volta ho dovuto fare un’eccezione, se no non ci saremmo decisamente capiti.

Bon, posso cominciare dicendo che personalmente trovo che sia il il fumetto di Giulio Rincione che mi è piaciuto di più. C’è da dire che la psicologa che è in me rimarrà sempre affascinata dai suoi lavori più introspettivi, tipo Paranoiae, ma in Dirt ho trovato qualcosa in più. Sarà la mia passione per gli universi distopici, ma questa volta mi sono trovata in una lettura davvero coinvolgente, non volevo lasciare il libro (mai leggere cose del genere la sera se poi dovete alzarvi presto il giorno dopo).

In questo fumetto troverete umorismo (con una buona dose di sarcasmo) e allo stesso tempo disperazione: Dirt si trova a sopravvivere in una realtà che per lui non ha più alcun valore. In questo primo volume viene sballottato di qua e di là a causa di eventi e incontri che non dipendono da lui, lui infatti sta aspettando di essere definitivamente dimenticato e sparire dalla realtà. Ha però un unico difetto “è un buon amico e si prende sempre cura delle persone che gli vogliono bene” e questo lo frega, non può non dare una mano a chi è in difficoltà.

In più, le avete viste le illustrazioni? Andate a sbirciare sulla pagina della casa editrice, ci sono diverse pagine in anteprima!

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