Pippini

Se avrete o avete avuto la fortuna di incontrare Pippini, o una delle sue compagne, ricordatevi di questo albo bellissimo, da tenere vicino per tornare a giocarci spesso e in modi e per motivi diversi…

Pippini è l’albo illustrato di Giovanni Colaneri per Raum Italic, ma Pippini è innanzitutto una storia vera, la storia di un’ape, Pippini, appunto, che un giorno passa per il balcone della casa di un bambino, il bambino lo racconta alla sua mamma facendo tanto di disegno identikit di Pippini e alla domanda della mamma “E ora dove sarà” si scatena il resto della narrazione per immagini del libro che da un “semplice” albo illustrato con una storia narrata si rivela essere, non invece ma anche, un bellissimo libro brulicante, wimmelbuch per gli amanti dei termini tecnici.

Da qui in poi e per le 11 aperture successive ci troveremo in tavole cariche di personaggi e situazioni urbane in cui sforzare lo sguardo e l’attenzione alla ricerca dell’ape, è vero, ma non solo…. quando infatti arriverete ai risguardi finali troverete, come ben si conviene a questo tipo di libri che sfidano le capacità visive e di ricerca dei giovani lettori e lettrici, un elenco di personaggi da ritrovare nelle varie tavole tra cui c’è anche lui, Giovanni Colaneri, l’autore che si mimetizza tra la folla, proprio me piace fare a lui, insieme a Pippini.

Le doppie tavole di “ricerca”, quelle dei paesaggi urbani in cui ricercare Pippini e gli altri personaggi della storia, partono in maniera “piana” per permetterci di adattarci al compito che ci viene richiesto, l’investigazione visiva: questo vuol dire che le prime doppie tavole ci portano in situazioni urbane caotiche e cariche di persone e rumori che sentiamo venir fuori dai disegni, ma con una inquadratura di 3/4 comoda per chi osserva e con una omogeneità di composizione che ci agevola la ricerca. Man mano che proseguiamo però le cose si complicano, le due parti della doppia tavola si complicano e diventano simmetriche ma diverse costringendoci ad alzare ancora di più l’attenzione sin qui messa alla prova.

Cambia in alcune di esse anche l’inquadratura che si sposta dall’essere di fronte all’essere ripresa dall’alto, riusciremo a trovare Pippini anche in queste situazioni “estreme”?

L’albo non si chiude negli spazi città perché anche se noi non sappiamo bene dove l’ape sia e dove stia andando, a lei è piuttosto chiaro che sta tornando a casa, a Exagon, a casa sua. Un alveare che suona un po’ come un quartiere di una città fantascientifica, ed è l’organizzatissimo quartier generale delle api.

Dunque in Pippini abbiamo un libro che ci offre tante possibilità (tutte che possono coesistere e implicarsi a vicenda): quella di giocare a cercare, quella di immaginare narrazioni, quella di prendere spunto per approfondire la presenza delle api in città e della loro vita nell’ambiente urbano, che, come sappiamo, è tema di grandissima attualità per la salute del nostro Pianeta.

Pippini, come i tutti i bei libri che si rispettano, sa adattarsi ad ogni lettore e lettrice aprendosi alla possibilità di fare insieme tantissime cose, e anche di essere analizzato a tantissimi livelli. Se vogliamo per un momento entrare nel livello analitico della costruzione iconografica, davanti a queste bellissime tavole di Giovanni una cosa mi ha subito colpito, la quasi assenza del bianco che è invece un elemento che in altri suoi lavori risulta predominante o comunque fondamentale tanto nell’economia narrativa quanto in quella compositiva dell’immagine (ne abbiamo parlato anche durante la diretta instagram dedicata a Dove sei piccolo Giulio? che potete recuperare qui).

Pippini è un albo davvero da tenere vicino per scoprire ogni volta qualcosa di nuovo, e non sto parlando in questo caso di tutte le minuzie, i dettagli, i personaggi che contornano la vita narrativa di queste pagine, ma perché davvero vi porterà a vedere ogni volta storie diverse, inclusa quella del libro stesso, del suo farsi e del suo trovare vita e vitalità nella lettura dei piccoli lettori e lettrici che incontrerà sulla sua strada proprio come la protagonista Pippini.

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