George e Martha

George e Martha… George e Martha non li conoscevo ma da quando li ho conosciuti sono decisamente più contenta di prima.

George e Martha sono due ippopotami figli della mano di James Marshall finalmente arrivati in Italia in questa bellissima edizione di Lupoguido che riprende l’edizione del 1997 in cui vennero raccolti postumi tutti i libri della coppia di ippopotami, e che si apriva con l’introduzione di Maurice Sendak. Qui da noi la stessa operazione uscirà in due volumi, come avvisa una nota in apertura dell’introduzione, restano la bellissima introduzione di Sendak e la traduzione delle storie di George e Martha fatta da Sergio Ruzzier.

Direi che già così, sulla carta, capiamo di avere tra le mani un libro destinato a rimanerci a lungo, tra le mani, per essere letto e riletto a bambine e bambini che avranno la fortuna di incontrare le storie di George e Martha e di incontrarli ad ogni nuova apertura del libro pronti a scoprire ad ogni lettura un dettaglio nuovo prima sfuggito, uno sguardo incredibile di Marta, una battuta di quelle che fanno arrivare il loro senso con un po’ di ritardo per cogliere il lettore e la lettrice di sorpresa, quando meno se lo aspetta, proprio come sa fare Martha..

Ma insomma qui la finisco e vi dico di cosa si tratta prima di invitarvi caldamente a munirvi a casa e in classe di questo bellissimo libro.

Geroge e Martha raccoglie i primi 4 libri della serie, pubblicati tra il 1972 e il 1978: George and Martha, appunto, il primo, George and Martha Encore, George and Martha Rise and Shine e George e Martha One fine Day. Gli altri 3 libri della serie li aspettiamo con ansia nel prossimo volume.

Benché ogni libro abbia delle proprie caratteristiche, quello che emerge da una lettura complessiva è la forza della creazione, poi della crescita, e del consolidamento di questi due personaggi che sono al tempo stesso tanto fisicamente pesanti ed ingombranti (talvolta con una qualche consapevolezza a riguardo, più spesso no) , quanto leggeri, o meglio, lievi, nel loro porsi nei confronti del mondo, e tra di loro, e di fronte al lettore e lettrice.

George e Martha sono due amici, stanno sempre insieme, sembra ci sia del tenero tra i due ma non viene mai esplicitato davvero, basti pensare che l’ultima tavola, quella che chiude questo libro e la raccolta George e Martha One fine Day, è ambientata all’oscuro del tunnel dell’amore al Luna Park, in cui noi siamo rigorosamente lasciati fuori, ma sentiamo Martha che prende la palla al balzo per spaventare George ricambiando uno scherzo fattole… la storia precedente. No, di solito, se ve lo state chiedendo, le storie non sono legate tra loro, salvo mantenere una coerenza interna ai personaggi ogni storia è autoconclusiva, ma nel caso di questa raccolta, alla luce del vecchio modo di dire che la vendetta è un piatto che si gusta freddo, ecco che l’autore fa un’eccezione per permettere a Martha uno dei suoi colpi di teatro e di scena finali a cui ci ha sin qui abituato ma che sicuramente in questo caso acquista ancora più forza.

Ognuno individuerà le qualità e caratteristiche che più gli piacciono e più gli parlano di George e Martha ma credo che al netto del fatto che George non esisterebbe senza Marta e viceversa, è il personaggio di Martha quello narrativamente più “forte”, forse anche a livello di cura iconografica Martha, con i suoi sguardi impagabili, con i suoi fiori sulla testa, i suoi vestiti e le sue uscite improbabili, sembra dominare la scena, cosa che per altro George le lascia più volentieri e spesso consapevolmente fare, lui che ha anche fondato un club segreto segretamente dedicato a Martha…

Ma quanto possono essere dolci e talvolta dolcemente feroci questi due personaggi insieme lo lascio scoprire a voi, pagina dopo pagina, le brevissime storie vi folgoreranno lasciandovi quasi sempre a bocca aperta in attesa di una continuazione, di una chiusa più “tonda” e invece no, è proprio nel carattere di George e Martha, di Martha soprattutto, questa capacità di chiudere all’improvviso, spesso con una battuta che ricorda un motto di spirito e ci lascia lì come salami a chiedere di rileggere la storia ancora e ancora.

Lo scrive benissimo, ovviamente, Sendak nell’introduzione:

I libri di George e Martha ci insegnano niente e tutto. Questo è Marshall. Nel momento in cui ti senti cullato da tutta quella pace, ti dà una zampata.

Proprio così, proprio come dovrebbero essere le migliori storie per bambini e bambine, educatrici silenziose, senza che nulla si espliciti ma che tutto accada, alcune storie di George e Martha potrebbero anche sembrare a buon diritto, per stile e composizione e per chiusa soprattutto, degli apologi. Apologi di cosa? Ma di filosofia “bambina” se così la si può chiamare, piccole scene di vita quotidiana che insegnano qualcosa si per sé, talvolta qualcosa di non esattamente “accettabile”, qualcosa di disdicevole, e qualche altra volta invece no. Marta e George sono portatori sani di umanità e letterarietà allo stesso tempo e in questo sta la loro essenziale e inarrivabile semplicità che tanto all’epoca venne rimproverata a Marshall e che tanto invece sottolinea come dono eccezionale Sendak nell’introduzione.

Qui vi lascio correre nella libreria più vicina a comprare il libro, se già non lo avete fatto, o in biblioteca a pretendere che sia rifornito tra le novità (che dire novità di storie ritenute ormai classiche e scritte cinquanta anni fa, fa quasi da ridere…ma meglio tardi che mai, direbbe qualcuno), ma prima vi chiedo una cosa: quando avrete il libro in mano, leggetelo più di una volta, ogni storia più di una volta, e tra le varie cose soffermatevi sui quadretti e barattoli e vari oggetti che compaiono nelle pagine riquadrate delle illustrazioni perché secondo me, lì scoprirete buona parte del segreto di Martha e George e della cura e del lavoro di Marshall.

Buon divertimento!

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