Il mondo è tuo

Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.

“Il mondo è tuo”

Età: da 5 anni
Pagine: 42
Formato: 18.5 x 28.2
Anno: 2016
Editore: Terre di Mezzo
Autore: Riccardo Bozzi
Illustratore: Olimpia Zagnoli

Oggi in cartella ho messo più di un libro…
Non sapevo cosa leggere…

Classe quinta primaria, scuola primaria. Siamo in dirittura d’arrivo.
Stanno crescendo e cambiando, giorno dopo giorno. Hanno esigenze diverse.
Ecco perché ho deciso di affidarmi a loro, anzi, ecco perché ho deciso di affidarmi al potere della lettura.

Un libro in cartella – “Cosa leggiamo?”

Ho presentato brevemente i vari testi. Dopodiché, molto democraticamente hanno votato.
L’idea era di dedicare la lezione alla lettura e di leggerli tutti in base alla classifica:
liberi di leggere, liberi di sperimentare, liberi di soffermarsi e dialogare.

In un testa a testa tra “Lui” e “Lei”, ha vinto quest’ultimo e siam partiti da qui.
Chiara sai che un po’ di tempo fa sono stata a Conegliano a vedere una mostra di Vivian Maier?

A seguire hanno scelto “Il mondo è tuo”.

Il mondo è tuo – Copertina

Formato medio piccolo, copertina flessibile, lucida, un grande semicerchio verde, un piccolo semicerchio rosso. Testi brevi. Scrittura paratattica, essenziale, efficace. Altrettanto le illustrazioni, geometriche, simboliche, dirette. Colori intensi, accostati al bianco. Le immagini non hanno confini marcati di nero. Ampio spazio è lasciato al pensiero del lettore. Il testo include o esclude. Opposti a confronto in un rapporto dualistico o possibilistico, in ottica di complementarietà. È un continuo addentrarsi, una sorta di spirale. Non dà risposte, ma suscita riflessioni e domande come un’autentica conversazione socratica.

Inizio a leggere…

Il mondo è tuo.
E tu sei del mondo.
Sei libero. Speriamo.
Sei libero. Ma hai dei limiti.

Continuo, tutto d’un fiato. Seguendo il ritmo.

La punteggiatura e le frasi brevi aiutano.

Si parla di libertà, di amore, di felicità, offrendo per ciascuna opzione un atteggiamento di apertura o chiusura. Si parla di ciò che è facile e ciò che è difficile. E poi, dopo un ampio giro, si torna al punto di partenza, ma con una consapevolezza diversa.

Incredibile come un testo così breve e con degli argomenti così macro possa toccare le corde del mondo micro, di ciascuno, in maniera diversa, suscitando risposte, emozioni, pensieri unici.

Chiudo il libro e sento fermento. Intuisco che questo è il testo giusto per questo momento e ha dato l’effetto sperato.

Commenti a caldo

“Bello questo”
“Bellissimo”
“Questo libro mi ha mandato in pallone il cervello e aperto il cuore”
“Il disegno del gelato mi ha fatto pensare. È proprio così. Desideri tanto una cosa e poi magari la perdi o si rompe subito. E la tua felicità sembra squagliarsi”

Un libro in cartella – Il mondo è tuo

“Ho apprezzato i colori”
“Si ripete il testo, eppure cambia completamente il significato”
“Mi ha emozionato”
“Il tipo di scrittura crea un effetto potente”
“La fine è come l’inizio, hai notato? Vai a rileggere”
“Questo libro mi è piaciuto, quello di prima no. Non so perché… i libri che raccontano di qualcuno non mi piacciono tanto”
“Imparare fa male” …e ride, poi continua “…penso alla scuola, fa tantooo male!”
[quanto sciocchini sono i miei alunni. E questo che ha fatto la battuta adora conoscere cose nuove. Però condivido lo spirito ironico].

Un libro in cartella – Il mondo è tuo
Un libro in cartella – Il mondo è tuo

“Secondo me è più bello essere amato che amare, perché così ti senti di più parte di questo mondo”
“Anch’io preferisco essere amato, così non devo fare il primo passo e se uno non mi vuole non faccio brutta figura”
“Io credo che se ci amassimo tutti, tutti saremmo amati”
“Per me è difficile pensare che tutti mi vogliano bene perché spesso mi sento esclusa. Questo è il mio limite. Quando percepisco di non esser voluta mi arrabbio e divento triste”.
“C’è chi non ha limiti e, sinceramente, non capisco come faccia”
“Amare per me non è facile”
“Essere felici è un privilegio. Io sono felice. Non ho motivo per non esserlo”
“Chiara però posso dire una cosa, io ho bisogno della mia infelicità, è quella che poi mi fa capire i veri motivi per cui essere felice”.

Un libro in cartella – Il mondo è tuo

Quindi poi ho chiesto:

“Come, alla luce di questo albo illustrato, si può rendere un testo efficace?”

“Frasi brevi. In poche parole dice tutto”
“Ripete, ma cambia”

Allora propongo:

“Proviamo?”
Ovazione dissenziente.
Qui fin che c’è da leggere o parlare tutti felici. Quando si tratta di scrivere, almeno in partenza, tutti pigri.

In un primo momento trascriviamo parte del testo e ciascuno lo illustra a piacere.
In un secondo momento hanno provato a scrivere il loro testo.

“Chiara sai cos’è questo? Il sole, nella parte sopra. La luna, nella parte sotto. C’è un ancora che li tiene agganciati, ma comunque può muoversi, almeno un po’. Il giorno e la notte, due opposti eppure parte della stessa cosa. Questo e tanto altro mi ha fatto pensare questo libro…”

“Quindi adesso scriviamo noi?”

“Quanto lungo deve essere il testo?”
“Rispondiamo alle domande pensando a noi?”

“Io sono libero.
Amo, chi dice la verità, ma non sempre”.

“Il mondo è mio.
Io sono del mondo.
Sono libera,
fino al punto giusto.
A volte mi arrabbio,
perché non posso fare certe cose.
Io posso amare.
Ma posso anche non amare.
Di solito amo.
…”

È stata una mattinata intensa.

A turno tutti sono passati per confrontarsi. Ovviamente anch’io ho svolto il compito in contemporanea. È stato un momento introspettivo forte, almeno per alcuni.

Mi ha colpito un mio alunno che si è avvicinato, titubante…
Chiedo il perché di tanta incertezza. Mi risponde che teme di aver sbagliato. Leggo.
Bum!
Un pugno in mezzo al petto. Ha scritto in maniera diretta, efficace, semplice, ma autentica. Non ama scrivere, eppure proprio attraverso la scrittura è riuscito ad esprimersi come non era mai riuscito a fare sinora:

“Il mondo è mio.
E io sono del mondo.
E io sono libero.
Ma ho un po’ di limiti.
Sono libero di non amare.
Sono libero di preferire di amare.
Sono felice. Qualche volta no.
Posso credere in ciò che voglio.
Nessuno me lo impedisce.
Anche in cose fantastiche.
Sono libero di giocare quando voglio.
Sono libero di non capire.
Anche se a volte fa un po’ male.
È facile cantare, e cantare, e cantare.
È difficile imparare.
Ho anch’io i miei limiti.
Io mi impegno. Ma non riesco.
Sembra di no. Ma io lo faccio.
Il mondo è mio.
E io, sono del mondo.”

E poi altri:

“Ci sono moltissime cose che mi riescono difficili, ma innervosirmi mi riesce proprio facile”.

“Amare è bellissimo.
Essere amati di più.
Ma io voglio amare.”

“Quando si è felici,
le giornate possono solo andare in peggio.
Quando si è tristi,
le giornate possono solo andare in meglio”.

È stato interessante riflettere sul limite, tema affrontato in più occasione durante l’anno.
Qualcuno ha faticato a riconoscere il proprio limite. A qualcuno son venuti gli occhi lucidi. È stato un momento intenso.

“Alla fine… io sono il mio limite. Tutti abbiamo limiti diversi eppure vale per tutti… forte”

Già. Proprio. Forte!

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