Miss Cat Il mistero della neve calda

E’ arrivato, è qui tra noi, è il terzo numero della serie a fumetti di Jean-Luc Fromental e Jöëlle Jolivet Miss Cat, Il mistero della neve calda edito da Fatatrac.

E’ tornata Miss Cat, la ragazza gatta che risolve i gialli più incredibili, e non incredibili alla mission impossible, quelli per cui ci vogliono i super eroi con i super poteri. No, no, i casi di Miss Cat sono incredibili perché assurdi, giocati sula soglia tra il nonsense e l’impossibile, Miss Cat risolve casi del periodo ipotetico del terzo tipo, quelli dell’impossibilità.

E come fa?

Beh, sicuramente qualche dono speciale Miss Cat ce l’ha, chiamateli super poteri o come volete, di fatto Miss Cat ha i poteri dei gatti, anzi delle gatte: vede al buio, ha dei sensi particolarmente sviluppati e sogna e pensa da gatta, il che sicuramente fa la differenza per risolvere i suoi casi.

Dopo aver ritrovato un canarino che tale non era, salvato un elfo verde piuttosto improbabile, questa volta volta Miss Cat si trova sulla neve, durante le vacanze invernali, a dover capire perché la neve la notte si sciolga come la fonduta, perché faccia così freddo di giorno (cosa direi normale a quelle altitudini e latitudini) e così caldo di notte. Dietro c’è un mistero che non vi svelo, vi dico solo che un buon ruolo lo giocheranno un pizzaiolo e un dio nordico…. e ho detto tutto. Cioè non ho detto niente, ovviamente, mica posso spoilerare, ma mi pare che gli elementi per sentire la follia di questa trama a questo punto li abbiate.

Miss Cat mi è piaciuta dal primo momento, qui e qui trovate le recensioni ai primi due fumetti della serie, e il motivo non sta nell’originalità delle trame, che pure in questo caso c’è, quanto nell’originalità della scelta narrativa (e non è sempre così d’altronde?): si tratta indubbiamente di un fumetto ma delle rigidità tipiche del linguaggio del fumetto seriale ha poco, le strips direi proprio che tali non sono, si tratta piuttosto di illustrazioni dai contorni sfumati e dalle dimensioni diverse a seconda delle necessità narrative; le didascalie hanno un ruolo determinante che mescola la sceneggiatura dei dialoghi tipica del fumetto alla narrazione “classica” soprattutto in apertura di capitolo quando arriva la voce narrante (se fossimo in un film sarebbe una voice off probabilmente) a contestualizzare e introdurre ciò che accadrà dopo.

Insomma Miss Cat tenta un’esperimento interessante, divertente e al limite dei mondi narrativi – e d’altra parte con un autore e un’autrice così margini di manovra ce ne sono: quello di creare piccoli gialli assurdi, divertenti, attraenti per giovani lettori e lettrici, e curati in ogni dettaglio sia narrativo che grafico.

Se non avete ancora incontrato Miss Cat e gli altri personaggi di queste storie forse è giunto il momento di farlo, vi divertirete e avrete qualcosa di buono da proporre ai vostri lettori e lettrici.

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