Bambinə attraverso il confine

Questo post è scritto da Elena Poletti, in collaborazione col suo blog Immaginarie, che cura la rubrica “Libri in lingua” in uscita il primo sabato del mese.

Care Teste fiorite,

oggi vi vorrei raccontare di due albi illustrati di autrici messicane che, attraverso un linguaggio simbolico, ci restituiscono storie di infanzie migranti contemporanee, legate a quel crocevia drammatico che è il confine tra Messico e Stati Uniti.

Il primo chiama Bright Star in inglese, Lucero in spagnolo ed è un’opera di Yuyi Morales del 2021 che si può leggere ed interpretare a più livelli e in età diverse.

L’autrice di Dreamers ha racchiuso tra queste pagine un impianto visivo di forte impatto, evocativo e onirico al contempo, che fa da sfondo ad una storia dirompente di vita. Una cerva accoglie la sua piccola, nata da poco, in un dialogo silenzioso: sei viva, bellissima creatura. Hai spalancato gli occhi su questo mondo, stai iniziando a respirare, a camminare, e ad ogni tuo respiro sei pura gioia per chi ti ama. Sei luce, sei una stella scintillante.

La cerva e la cerbiatta si muovono nel paesaggio delle Borderlands, il territorio desertico al confine tra Messico e Stati Uniti. Un paesaggio aspro ma al contempo un habitat vibrante di natura selvaggia. La cerbiatta deve imparare a cercare acqua e cibo, e per farlo dovrà spostarsi, andare lontano. La cerva vorrebbe poterla proteggere sempre dai pericoli, ma sa che non è possibile, e allora cerca di costruire per la piccola uno scudo fatto di amore e resilienza.

Le pagine finali dell’albo aprono al lettore adulto uno scenario drammatico: la cerbiatta si ritrova sola, separata dalla madre, bloccata da un muro. Dovrà imparare ad urlare il suo dolore, il suo “No!”. E intanto continuare a respirare e trovare forza e bellezza intorno a sé anche nel tempo più buio.

Voltiamo pagina, e la cerbiatta è una bambina ispanica: una creatura vulnerabile, amata, preziosa, portatrice di speranza, di futuro. E con lei gli altri ragazzini e ragazzine migranti che attraversano il deserto. Loro, che portano con sé la capacità di immaginare un’altra storia, un mondo bellissimo anche oltre quel muro.

Bright Star riesce ad essere simultaneamente un canto di consolazione, di guarigione interiore, e una denuncia della durezza e, spesso, degli orrori che tante persone – tra cui anche bambine, bambini, adolescenti – affrontano nei loro percorsi di migrazione. Succede oltreoceano, ma anche nella nostra Europa, proprio adesso.

In calce all’albo si trova un manifesto dell’autrice, per illustrare le tante ispirazioni dietro a questa storia, e una serie di risorse per approfondire la conoscenza delle Borderlands.

È in uscita a luglio 2023 un altro albo che racconta in modo allegorico la vicenda fin troppo comune dei piccoli e piccole migranti “non accompagnati” che affrontano enormi pericoli nel lungo viaggio dal Messico o da altri paesi centroamericani per superare il confine con gli Stati Uniti.

Si tratta di To the Other Side di Erika Meza. In questo caso non troviamo gli animali come mediatori, come elementi a rappresentare bambine e bambini. Abbiamo, invece, come ne La vita è bella di Benigni, la metafora del gioco come espediente di sopravvivenza, per affrontare una realtà altrimenti insopportabile.

Un bambino si allontana da casa con la sorellina più grande. Una donna si congeda silenziosamente da loro sulla soglia. Entrambi indossano delle maschere. La sorella gli spiega le regole del gioco: evita i mostri. Non farti prendere. E continua a muoverti.

Le maschere sono una protezione: per nascondersi, per essere più veloci e avere più coraggio. I fratellini si uniscono ad altri piccoli mascherati, si spostano, si nascondono, passano da un mezzo all’altro, a volte trovando aiuto, a volte senza. E intanto su di loro si allungano gli artigli di mostri che sono come ombre nere, scheletriche e maligne.

A volte il gruppo deve aspettare. Ci si ferma, si gioca, si fantastica su quale potrebbe essere il premio del gioco. Una casa, dice qualcuno, una scuola gigante, dice un altro, un cane a pallini, delle scarpe rosse scintillanti. 

La sorella è un manto di protezione per il bambino più piccolo, ma il gioco è troppo lungo e troppo duro, lui non ne può più. Non è davvero un gioco, l’ha capito ormai. L’angoscia di questo viaggio traspare: intuiamo la paura, il bisogno di casa, di conforto.

Ma è quasi il momento di passare il confine, che compare all’orizzonte, una barriera infinita. Qui il richiamo al muro tra Messico e Stati Uniti è esplicito: in lontananza si vede la famosa scritta También de este lado hay sueños, anche da questa parte ci sono sogni, che esiste davvero a Tijuana.

Sorella e fratello riescono a varcare il confine. All’inizio si sentono ancora in pericolo, poi intravediamo uno spiraglio di futuro, di umanità che si incontrano e che si raccontano.

Anche qui, in appendice, l’autrice ha raccolto brevi testimonianze di piccole e piccoli migranti, ormai senza maschera, e una nota a spiegare la sua scelta narrativa. 

Due libri accessibili a piccoli lettori e lettrici ma giganti nel loro messaggio, che è possibile proporre magari anche a scuola, alla fine della primaria o alle medie, per toccare da un punto di vista specifico il tema delle migrazioni di ieri e di oggi.

Meza, E. (2023). To the Other Side. Katherine Tegen Books

Morales, Y. (2021). Bright Star. Neal Porter Books.

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