Estate di Susy Lee
21 giugno solstizio d’estate, mi pareva il giorno perfetto per parlarvi di Estate, una delle meraviglie di Susy Lee edita da Corraini nel 2022.
Estate è un libro sinfonico e oserei dire che lo è nel senso proprio del termine: è un libro musicale che si muove su 3 tempi che vanno dall’allegro ma non troppo, all’adagio, al presto…
Ma come, non si tratta di un libro?
Certo! Si tratta di un albo illustrato di grandi dimensioni, anzi di un libro senza parole di grandi dimensioni, che riproduce in immagini la musica del concerto Concerto Nº 2 in Sol minore, opera 8, RV 315 di Vivaldi, ovvero l’Estate.
Susy Lee da un lato divide il libro nei 3 movimenti del concerto di Vivaldi mostrandoci anche a sprazzi l’orchestra intenta a suonare, restando quindi su un piano di “realtà” e rappresentazione “esplicita” di ciò che sta mettendo in scena; dall’altro, iniziando con il giocare con i pentagrammi dello spartito, a quella musica che sentiamo risuonare dalle pagine mute del libro dà forma di narrazione.

Se conoscete anche solo qualcosa dell’opera di Susy Lee non faticherete a riconoscere i personaggi e i temi cari alla sua narrazione per immagini: i bambini, il cane, il gioco con l’acqua…

Ai movimenti musicali, che a loro volta riprendono i repentini mutamenti climatici dell’estate suscitando un gioco di emozioni contrastanti in chi ascolta, Susy Lee aggiunge le immagini di bambini che si godono l’estate, che vengono sorpresi dal temporale, che giocano con la pioggia e col vento.
Sì, sentirete soffiare il vento e battere la pioggia tra queste pagine e ci riuscirete ancora di più se leggerete Estate come un’opera completa tenendovi di sottofondo il concerto di Vivaldi.

E a quel punto potrà succedere che si sommi un ulteriore piano narrativo: quello della vostra esperienza dell’estate, quello della vostra interpretazione della musica che richiama ricordi autobiografici che possono riconoscersi nelle immagini o anche vederle in contrapposizione ma in un continuo rimando immaginativo e narrativo tra musica, lettura e ricordo.
Estate è un libro tanto formalmente complesso e studiatissimo quanto semplice e lieve alla lettura. L’assenza di parole rende se possibile le tavole ancora più sonore lasciando spazio ai suoni della natura che le pennellate dense richiamano, agli schiamazzi e rumori dei bambini che i segni a carboncino lasciano di sottofondo, e alla musica che sovrasta tutto.

Immaginate che potere possono avere queste pagine con dei bambini e delle bambine anche molto piccole, unite alla “loro” musica, un’esperienza multisensoriale completa e complessa che lascerà il segno; ma immaginate anche che effetto possono avere queste immagini insieme alla loro musica in un lavoro con ragazzi e ragazze! Un lavoro che può essere, come spesso accade in questi casi straordinari, uno spunto da cui partire per raccontarsi, per mettere insieme linguaggi diversi, la narrazione e l’autonarrazione che possono prendere forma di immagine e di musica associando anche la playlist che fa risuonare l’anima di ognuno.
Chiudo con un ringraziamento personale a Susy Lee: vivendo a Venezia e subendo, e mal sopportando, la retorica vivaldiana ad uso prettamente turistico e commerciale, sono grata a Estate per avermi fatto riconciliare con questo capolavoro musicale che non ha colpa di cosa ne hanno fatto i posteri e che può ancora raccontare con grande originalità!