Junior High: una seconda media vissuta a due voci

Questo post è scritto da Elena Poletti, in collaborazione col suo blog Immaginarie, che cura la rubrica “Libri in lingua” in uscita il primo sabato del mese.

Care teste fiorite,

se avete appetito per le graphic novel, probabilmente negli ultimi anni avrete già scoperto il tratto morbido ed espressivo di Tillie Walden, autrice di Su un raggio di sole, Mi stai ascoltando? (editi da Bao) e Trottole (Mondadori).

Se vi piace il suo stile, potrete avere il piacere di ritrovarlo tra le pagine di un libro a fumetti uscito da pochissimo per la casa editrice Farrar Straus Giroux. Si tratta di una graphic novel dalla genesi molto particolare e dal taglio prevalentemente autobiografico. Autrici del testo sono le canadesi Tegan e Sara Quin, che nella vita sono sorelle gemelle e dal 1995 sono una rock band indie pop/rock.

In questo fumetto, che arriva dopo l’uscita del loro romanzo High School: a memoir, nel quale hanno raccontato gli anni del liceo, le sorelle Quin hanno scelto di affidarsi alla matita della talentuosa Tillie Walden (che, curiosamente, ha anche lei una gemella) per fare un passo indietro nel tempo e rivolgersi a quel pubblico che gli anglofoni chiamano “middle grade”, composto principalmente da lettrici e lettori preadolescenti.

Nel farlo, hanno deciso di mettere in scena episodi e vissuti reali, ma trasponendo la narrazione dai primi anni ’90 ai giorni nostri, forse per favorire un maggiore rispecchiamento da parte del loro target di lettori e lettrici, ma anche per il gioco di immaginare le stesse vicende così come si sarebbero potute dipanare 30 anni dopo. Incontriamo e seguiamo, così, Sara e Tegan dodicenni nel corso dell’anno scolastico che corrisponde alla nostra seconda media.

Tutta la narrazione si sviluppa attraverso due voci che si intervallano e spesso si mescolano come in un canto e un controcanto, distinte per colore quando autrici e illustratrice vogliono mettere in evidenza i due diversi punti di vista.

Quello che Sara e Tegan attraversano è un anno di passaggio per antonomasia, quello che dalla fine dell’infanzia le traghetterà ufficialmente verso gli anni da teenager con il loro tredicesimo compleanno. Ed è anche un anno di cambiamenti molto concreti. La situazione iniziale nella quale le conosciamo è un topos delle narrazioni coming of age: le ragazzine si sono da poco trasferite in un nuovo quartiere e una nuova scuola al seguito della madre e del patrigno. Devono, quindi, esplorare un ambiente prima sconosciuto, stringere nuovi legami, al contempo mantenendo saldi quelli con il padre e con la loro ‘vecchia’ migliore amica, che vivono nella stessa città o comunque non troppo lontano.

Come spesso accade nella vita reale, le gemelle hanno caratteri piuttosto diversi e a tratti complementari.  Sono rappresentate entrambe in modo realistico, difetti compresi. Ciascuna ha le proprie fragilità e insicurezze nel fronteggiare questa fase.

Il loro legame è strettissimo, ma allo stesso tempo stanno crescendo e devono accettare di transitare sempre più dalla fusionalità dell’infanzia alla maggiore autonomia e differenziazione dell’adolescenza. Non senza intoppi, ciascuna dovrà fare nuove amicizie, quantomeno tollerare quelle dell’altra, rinegoziare i rapporti con i familiari e con le amicizie storiche in questa tappa di cambiamento. Sara e Tegan si trovano a dover imparare e scoprire nuove dinamiche nella loro sorellanza, lasciando spazio all’altra senza però perderla, in un equilibrio delicato e mutevole che le autrici rappresentano bene e con dovizia di sfumature, dai momenti agrodolci a quelli più divertenti.

Un ambito chiave nel quale vediamo muoversi le protagoniste è quello delle relazioni, dalle nuove amicizie, alle dinamiche di gruppo con i loro alti e bassi, alle primissime cotte che portano prima una, poi l’altra anche a scoprire aspetti di sé prima inediti. E se la paura di sentirsi ‘diversa’ e il bullismo a sfondo omofobico esistono ancora negli anni Venti, sicuramente la sfera sociale nel quale si muovono le protagoniste, in una città canadese di oggi, è diversa rispetto a quella degli anni Novanta. Più aperta e fluida, anche e forse soprattutto tra i giovanissimi.

Ma quello che succede, la cosa più importante che succede durante quest’anno scolastico, è qualcosa che tornerà ad unire Sara e Tegan in un modo nuovo. Un passaggio chiave che andrà a definire con forza la loro identità. Tegan e Sara iniziano, per gioco, a strimpellare la chitarra del patrigno trovata in garage. Inventano una loro prima canzone. E quello che era un gioco diventa, poco per volta, una passione che occuperà uno spazio sempre maggiore nella loro agenda settimanale e nel loro immaginario. 

 Entrambe scoprono la musica come una dimensione privilegiata, uno spazio di espressione nella quale sentirsi se stesse, libere, insieme. E muovono i primi passi in questo mondo, affiancate da una rete di affetti solida e incoraggiante.

Crescere fa sempre un po’ paura, ma da questo anno le gemelle usciranno un po’ più consapevoli di sé e pronte ad aprirsi al nuovo, alle relazioni, a ciò che il futuro ha in serbo per loro.

Una storia ricca e multisfaccettata nella quale lettrici e lettori preadolescenti – che abbiano o meno una sorella o un fratello gemello! – potranno trovare elementi di identificazione e pane per i loro denti.

Quin, T. e S., Walden, T. (2023). Junior High. Farrar Straus Giroux, New York.

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