“Notiziario” di Armin Greder
Va bene, lo devo dire ancora una volta?
Ok, lo farò, senza problemi, a costo di essere ripetitiva.
Meno male che c’è Armin Greder.
Meno male che ci sono i suoi libri perfetti e diretti, che prendono il lettore e la lettrice per il bavero e gli fanno vedere le cose che non vorrebbe vedere o che è difficile sapere.
Prendete Notiziario, ad esempio, il suo ultimo meraviglioso libro uscito questa estate per Orecchio acerbo, questo è un libro straordinario per diversi aspetti sia formali che di contenuto: un libro a catalogo che ci mostra le contrapposizioni e contraddizioni tra ricchi e poveri del mondo, tra oppressori e oppressi, ci mostra la dicotomia estrema del nostro mondo che mette esseri umani contro altri esseri umani.
I temi, tanti, che attraversano questo libro non sono affatto nuovi alla poetica di Armin Greder, ma qui ha trovato un modo se possibile ancor più diretto per affrontarli decidendo di demandare il testo alle notizie pure, con le fonti citate, ed interpretandole nell’illustrazione che qui diventa ancora più impressionistica che in altri suoi lavori.
Sì, avete capito bene, in questo libro non c’è un testo scritto dall’autore eppure non è un libro senza parole: le righe che accompagnano ogni illustrazione sono citazioni dirette dai siti citati di seguito. Ne emerge un quadro non solo drammatico, ma questo lo sapevamo già, ma emerge la dimensione dello scarto tra i due mondi rappresentati, ed emerge anche nettissima non solo la critica, evidente, al sistema capitalistico e neocolonialista, ma soprattutto un’interpretazione che mette indiretta comunicazione e collisione le due linee narrative che restano parallele alla visione ma che di fatto sono implicate l’una dall’altra.
Le illustrazioni di Armin Greder restano come sempre sui colori tenui del beige, nero, marrone, il carbonicino onnipresente, ma se qualche traccia di colore compare in alcune illustrazioni di questo campionario degli orrori umani, lo fa sempre nelle tavole di sinistra, quelle del mondo ricco che mostra sempre di più le sue assurdità di mondo alla rovescia in cui ci si compiace di una bambina di 8 anni che maneggia ogni tipo di arma, della vendita a 100 euro a bottiglia dell’acqua di un ghiacciaio in scioglimento…
Un colore, per quel minimo che appare, che non arriva ad alleggerire o ad “abbellire”, come spesso il colore sa fare, bensì è lì per sottolineare, enfatizzare il contrasto col nero sempre più travolgente della pagina a fianco.
Alcune tavole vi sorprenderanno con notizie di cui ignoravate l’esistenza, altre vi ricorderanno cose che già sapete, tutte, ma proprio tutte vi lasceranno l’amaro in bocca accorgendovi che non riuscirete sempre a prendere una posizione, che non è possibile assumere un punto di vista, ad esempio, populista, che qualsiasi opinione o pensiero vogliate esprimere a riguardo di ogni singola notizia o della relazione tra le due notizie della medesima doppia pagina, lo dovrete argomentare risolvendo contraddizioni complesse di cui spesso non verrete a capo se non optando per una aimè impraticabile revisione totale del sistema-mondo.
Dove si colloca il soggetto lettore e lettrice in tutto questo?
Direi che si può ritrovare tra le pieghe delle pagine, letteralmente, in quello spazio di mezzo tra le illustrazioni riquadrate e le notizie estreme contrapposte, si può ritrovare nella piega del centro pagina così come nelle pieghe della propria coscienza con cui magari, dopo aver inciampato in Notiziario, intratterrà un dialogo più serrato, forse più consapevole, probabilmente più difficile da pacificare.
Immaginate che discussioni, rielaborazioni, pensieri possono emergere da un libro come questo usato in classe!
Meno male che c’è Armin Greder a regalarci libri del genere e a farci stare ogni volta un pochino più scomodi nelle nostre case dell’emisfero nord, parte occidentale del mondo, in cui l’acqua esce dal rubinetto.
p.s. segnalo le recensioni degli altri libri di Armin: L’isola, Mediterraneo, Work, Diamanti, L’eredità,