Disavventure estive di Noccioline: ho letto Zerocalcare!
La rubrica “Noccioline” esce l’ultimo martedì del mese, è dedicata al fumetto e al graphic novel ed è a cura di Benedetta Morandini testa fiorita.
Questa è stata un’estate di scoperte e saluti a lunghe saghe. Ho deciso di ricominciare parlando non di uno, ma di ben tre fumetti: 20Th Century Boys di Naoki Urasawa, Odino Buzzi di Andrea Artusi e Mirco Zilio e, per l’appunto, Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia di Zerocalcare.
(“ma nel titolo hai messo solo Zerocalcare” “beh vuoi mettere quanto attira, se fossi stata più generica non avrebbe avuto tanto appeal”)
Tralasciando i miei dibattiti interiori, direi che conviene andare con ordine.
20th Century Boys: la fine di un’epoca
“ma cosa sta a dire questa, che 20th Century Boys si è concluso nel 2006, a momenti festeggia il ventennale”
Diciamo che questo titolo è un po’ sull’egocentrico andante… Quest’estate ho concluso finalmente di leggere 20th Century Boys. Per chi mi segue da un po’, si ricorderà che quest’epopea è iniziata più o meno a giugno del 2021, l’avevo messo tra i consigli estivi. Dopo due anni posso finalmente fare una recensione completa.
In breve: è un casino, ma non si riesce a smettere di leggerlo.
Riassumendo la trama: l’ambientazione è quella del mondo contemporaneo, come lo conosciamo noi. C’è un’unica differenza: sta diventando molto popolare una setta, presieduta da “l’Amico”. Una setta che guarda caso ha molte cose in comune con un gioco che il protagonista faceva da piccolo con i suoi amici.
Non vado oltre perchè la trama è in realtà parecchio complessa, ma di base questa è la situazione di partenza.
Nel complesso devo dire che mi è piaciuto. C’è un momento, verso la fine, in cui ci sono talmente tanti personaggi e filoni narrativi che ogni tanto dovevo tornare indietro e rinfrescarmi la memoria, perchè non capivo più nulla. Chissà come fanno quelli che leggono quelle infinite saghe fantasy con libri che escono una volta ogni due anni, io a momenti non so cosa ho mangiato ieri sera.
La potenza di questa serie, a mio parere, è proprio la capacità di tenerti agganciato alla storia nonostante il totale caos nella narrazione. Alla fine, bene o male si riconnette tutto.
Ho dovuto aspettare un bel po’ per finire 20ty Century boys, perché in realtà non finisce con il ventiduesimo volume, ma con un paio di volumi intitolati 21th Century boys (che hanno ristampato recentemente). Al tempo infatti la saga era stata conclusa bruscamente e questi ultimi due volumi sono serviti a dare un epilogo decente al tutto. Spesso ai manga capita di sbrodolare sul finale, perchè sono state aperte troppe trame e nemmeno l’autore sembra sapere come chiuderle, qui nel complesso posso dirmi abbastanza soddisfatta, anche se, quando ho chiuso l’ultimo volume di 20th Century Boys ero rimasta inorridita.
Ora mi preparo a leggere Billy Bat in uscita a novembre (perchè l’autore viene a Lucca, anche se è improbabile che riesca a vederlo anche da lontano) altra super saga di Naoki Urasawa.
Odino Buzzi: Dino Buzzati come ancora non lo avevate incontrato
Ok, sarò sincera, al liceo avevo una prof fissata per questo autore. Non mi stava per nulla simpatica e quindi l’autore di conseguenza non lo associo di certo a letture piacevoli. Quando Andrea Artusi (vi suona già perchè ha creato tutte le Noccioline video) mi ha mandato la locandina della presentazione del nuovo progetto che ha curato e ho letto che c’entrava Dino Buzzati, il pensiero è stato “oh no, ancora quel Buzzati”. Ma, come per molti traumi scolastici, mi sono dovuta ricredere.
Per fortuna l’ho letto dopo la presentazione del libro altrimenti avrei perso un sacco di sfaccettature. Odino Buzzi più che una raccolta di racconti è un incredibile lavoro corale di ricerca e di studio su Dino Buzzanti. I racconti hanno come protagonista questo detective, Odino Buzzi, che ha sempre le sembianze di un giovane Buzzati, ma viene di volta in volta reinterpretato dall’illustratore che ha curato la storia. Ogni indagine è ispirata ai racconti dell’autore (che io in realtà non ho mai letto, sempre causa trauma sopracitato, e quindi mi toccherà recuperare per capire meglio quello che ho letto).
Ciò che mi ha affascinato di più è stato ascoltare il lavoro questo progetto ha richiesto. E’ un libro breve ma che ha portato ad incrociarsi autori di fumetti, studiosi di letteratura, biologi e chi ne ha più ne metta. C’è persino una storia che ha la sua colonna sonora. Giuro! C’è il QR code, basta inquadrarlo e ascoltare durante la lettura.
Posso dire di essere riuscita a liberarmi dei pregiudizi costruiti a scuola su questo autore, mi sono comprata anche Poema a fumetti (com’è che non l’avevo mai letto prima!?).
Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia: al lavoro mi hanno fatto leggere Zeroclacare
Giuro, un giorno la mia coordinatrice mi ha detto: “abbiamo messo in scaletta un laboratorio su Zerocalcare, lo prepari tu?”
A me Zerocalcare non ha mai entusiasmato, almeno per quello che avevo letto fin ora, ma cosa potevo fare? Buttare via l’occasione di essere pagata per leggere e divulgare il verbo del fumetto? Mai!
Ho recuperato una delle ultime uscite in biblioteca e mi sono messa a leggere. A parte il fatto che è davvero complicato trovare un estratto senza parolacce, una volta raccolto il materiale, ho deciso di continuare a leggere per gli affari miei.
Devo ammettere che il libro mi è pure piaciuto. All’inizio non capivo perché i capitoli fossero tutti sconnessi, poi ho scoperto che Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia è una raccolta di storie uscite in questi anni su “Internazionale”, solo l’ultima è inedita e parla della creazione della serie per Netflix.
Il mio capitolo preferito è stato quello sulla cancel colture, trovo che Zerocalcare sia capace di sintetizzare in modo ironico concetti che in realtà sono molto complessi, senza però essere superficiale.
Non ho apprezzato tutti i racconti, ma devo dire che il libro mi ha lasciato un’impressione migliore degli altri che ho letto.
E’ stata un’estate ricca di letture interessanti, e adesso bisogna prepararsi alle fiere che si prospettano. Questo weekend non vedo l’ora di andare al Treviso Comic Book Festival (che compie ben 20 anni!) e poi lo sapete tutti cosa succede ad inizio Novembre… Ma ne parleremo con il post di Ottobre!