Il muro in mezzo al libro

Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.

“Il muro in mezzo al libro”

Età: da 4 anni
Pagine: 40
Formato: 24×30
Anno: 2019
Editore: Il Castoro
Autore: Jon Agee

Si ricomincia!

Passano gli anni, eppure il primo giorno di scuola non si dimentica, soprattutto se è il primo giorno di scuola della classe prima!
Grembiule nero, colletto bianco che profuma di appretto, fiocco rosso (doppio), capelli ordinatissimi (nei limiti del possibile), sorriso tirato, imbarazzo a mille.
Io e mio cugino, foto di rito.

Passano gli anni eppure il primo giorno di scuola non si dimentica.

Che tu sia di qua o di là… bambino, genitore, insegnante, nonno… il primo giorno di scuola è un giorno importante, un giorno di grandi emozioni, un giorno in cui si lascia il certo per l’incerto.

Oggi in cartella “Il muro in mezzo al libro”

Un libro che non ho scelto io e ora vi spiegherò perché.
Da parecchi anni coordino un Progetto Continuità che coinvolge buona parte delle Scuole dell’Infanzia e Primarie della città di Venezia. Si tratta di un progetto, al contempo semplice e ambizioso, il cui obiettivo principe è quello di accompagnare e accogliere i bambini nel delicato passaggio tra i due diversi ordini di scuola. Indipendentemente dalla scuola di provenienza o dalla scelta della scuola futura, i bambini realizzeranno e vivranno il medesimo progetto in tutte le scuole della città. Solitamente si sceglie un albo illustrato e un’attività simbolica e laboratoriale da condividere. Prima si legge l’albo illustrato in autonomia, poi si organizza un incontro tra i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e del primo anno della Scuola Primaria tra aprile e maggio per visitare la nuova scuola e svolgere il laboratorio. A fine ottobre tutte le insegnanti coinvolte nel progetto si ritrovano e propongono un albo illustrato e un’attività. Il più votato viene poi realizzato nel corso dell’anno.

Come scegliere un albo illustrato di qualità?

Il testo scelto a chi deve piacere? Ai genitori? Agli insegnanti? Ai bambini?
Di fatto un buon albo incontra tutti, dai piccoli ai grandi, ma non è sempre facile scegliere soprattutto prima di sperimentare.
Nel corso degli anni si è passati da una proposta di libri per l’infanzia piuttosto esigua e non sempre di qualità ad una proposta molto più ampia e strutturata. È stato bello vedere di anno in anno arrivare le insegnanti preparate e con maggior entusiasmo rispetto al progetto presentando albi illustrati sempre nuovi.

Il libro scelto lo scorso ottobre è stato appunto “Il muro in mezzo al libro” di Jon Agee.

Le insegnanti che lo hanno proposto hanno mostrato un entusiasmo coinvolgente ed esposto un’attività altrettanto interessante. Di conseguenza ha vinto.

Personalmente ho apprezzato l’idea di sfruttare la piegatura centrale del libro come limite, idea sviluppata magistralmente da Suzy Lee nella trilogia del limite o in “Di qui non si passa” di Carvalho e Minhos Martins. Ho apprezzato il modo velato in cui si presenta metaforicamente il mondo delle certezze e la paura rispetto a ciò che non si conosce. Ho trovato meno forte le tesi a sostegno delle certezze e delle incertezze. Una buona idea, un po’ buttata là. Mi spiego meglio.

Il protagonista della storia è un piccolo soldato.

A suo agio nella propria parte di libro (e già qui vien da chiedersi che ci fa un soldato in questa storia, perché proprio un soldato?). Poi compare il muro. La parte di libro “sicura” comincia a riempirsi d’acqua. (L’acqua da dove arriva? Non si vede né mare né fiume, solo acqua che aumenta). Dall’altra parte del libro, un orco salva il soldato prima che affoghi. Si scopre presto che l’orco è buono e che la parte di libro in cui vive è altrettanto bella e accattivante.
Interessante l’idea di andare oltre ai pregiudizi, alle etichette, ma un po’ troppo moralistica e scontata a mio parere. L’ostacolo rappresentato dall’acqua che annega o sommerge le certezze è un concetto che capita dal nulla nella storia e, pur ammettendo che nei libri può succedere di tutto, ci deve essere un senso, almeno nella storia in sé, a mio avviso.
Ai bambini comunque è piaciuto ma si è trattato più di una lettura animata e finalizzata ad un’attività di accoglienza più che ad una lettura pura.

Detto ciò…

Spero questo sia solo il primo di una lunga serie di libri da leggere insieme abbandonandosi al piacere di leggere per il puro piacere di leggere.

L’accoglienza è un momento delicato, a cui dedicarsi con cura e non riguarda solo i bambini nuovi arrivati, ma riguarda tutti. Ecco perché è nata l’idea di una “Bacheca della Poesia”.

La bacheca della poesia

La poesia è la forma più bella per accogliere e mettersi in gioco, liberi dall’esito, autentici nell’esprimere se stessi attraverso parole, immagini, emozioni, figure retoriche.
L’idea è stata quella di proporre la poesia come piccolo gesto di cura verso di sé e verso l’altro. Durante l’anno ciascun bambino e ciascuna bambina potranno contribuire con poesie scritte di proprio pugno oppure opera di poeti affermati o emergenti. In fase di partenza le poesie sono state scelte o scritte dagli insegnanti.

Giunti alla fine di questo primo giorno, non resta che aggiungere

“Buon inizio a tutti e a ciascuno!”

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