101 posizione per leggere appassionatamente
Avete presente quando fate la collezione di figurine e giocate a vedere quali avete e quali vi mancano?
Beh con 101 posizioni per leggere appasionatamente la tentazione che ho avuto è stata esattamente questa: di queste 101 posizioni quali ho nel mio catalogo personale e quali mi mancano (e forse continueranno a mancarmi per mancanza di elasticità fisica e mentale)?
101 posizioni per leggere appasionatamente di Timothée de Fombelle e Benjamin Chaud, edito da Il castoro con la traduzione di Federica Angelini, è una raccolta di posizioni che ricorda quei libri sulle posizioni dello yoga o roba simile ma che gioca con i libri, la lettura e direi anche, se non soprattutto, con sentimenti e le emozioni e le personalità dei lettori e delle lettrici.
Insomma è una specie di Kamasutra della lettura in cui troverete l’esplorazione emotiva e sensitiva della relazione essere umano-libro.
Si tratta dunque di un libro a catalogo in cui si alternano doppie pagine con una tavola (e una posizione) per pagina, doppie tavole singole o testo e immagine alternate sulle due pagine in modo da non affaticare e non rendere troppo omegenae la decodifica della lettura. I libri a catalogo sono sempre interessanti per come decidono di giocarsi il ritmo interno pur mantenendo una scansione binaria legata al giro-pagina. C’è in realtà nella costruzione di questo libro un punto che fa eccezione a questa costruzione a catalogo ma ve lo svelo tra un po’, prima vorrei con voi soffermarmi un attimo sulle posizioni…
Il libro è all’apparenza semplice e come ogni cosa semplice richiede una perfezione e una complessità di costruzione notevolissima e qui si vede senza difficoltà il genio tanto di Timothée de Fombelle che ha inventato i nomi ed anche le spiegazioni dei nomi per ogni posizione, quanto del grandissimo Benjamin Chaud che le ha interpretate una per una.
I nomi si distinguono in due tipi: quelli “solitari” che non necessitano di “spiegazioni” e quelli che invece vogliono essere interpretati dalle parole e quindi si agganciano ad una perifrasi interpretativa.
Le illustrazioni fanno sempre il loro mestiere alla grande dando anima alle parole, rendendoci visiva in maniera esemplificativa la posizione nominata. I personaggi talvolta tornano tal’altra se ne aggiungono di nuovi in modo da creare da un lato una dimensione familiare in cui collocare le esperienze di lettura, dall’altra la sensazione di avere davanti una comunità di lettori che include persone di età e caratteri molto diversi tra loro, tutti accomunati da fatto di avere in mano un libro.
101 posizioni per leggere appassionatamente è, evidentemente, un libro fortemente metanarrativo che mette a tema la grandiosità e soprattutto la molteplicità della lettura o, ancora meglio, la molteplicità di relazioni possibili tra lettore e lettrice e libro. Il modo in cui si legge diventa significante e significativo al pari, se non in alcuni casi del nostro catalogo, di più di ciò che si legge. In tutte le illustrazioni l’unica cosa che non cambia mai è il libro con la copertina arancione fluo, cambia la copertina abbozzata con qualche segno che ci fa intuire la natura di cosa viene letto, in un caso cambia la dimensione, ma insomma la costante è lui, il libro con la sua forma e il suo colore che lo fa stagliare sempre. Un libro che resta (quasi) invariato nella rappresentazione e al centro della relazione ma che esiste davvero, appunto, nella relazione. Nessun libro esiste davvero se qualcuno non lo legge, è la relazione di lettura che fa esistere il libro al di là dell’esistenza dell’oggetto stesso e che fa dell’essere umano uomo o donna, bambino o bambina, ragazzo o ragazza, lettore o lettrice.
Come dire: dimmi come (non cosa) leggi e ti dirò chi sei!
A sì!! Quasi dimenticavo!
Il punto in cui il ritmo, ma anche il senso del libro e la sua possibile interpretazione, cambia e prende una strada interessante che esplicita in qualche modo il collegamento tra la lettura e la vita è alla fine, occhio alle quattro ultime doppie pagine!