Il visconte dimezzato a fumetti di Lorenza Natarella
Oooo in questo anno “calviniano” ne stiamo vedendo tante di iniziative editoriali e non dedicata al grandissimo Calvino, autore a cui ho dedicato diversi anni di ricerca e a cui mi lega una quantità di affetto profondo prima ancora che di studi specifici. Tra le operazioni che più mi stanno incuriosendo e interessando c’è la pubblicazione in forma di adattamento nel linguaggio del fumetto della Trilogia dei nostri antenati.
Era uscito qualche mese fa il bellissimo Il barone rampante di Sara Colaone che ho recensito per qui ed ora ecco qui Il visconte dimezzato adattato e disegnato da Lorenza Natarella, entrambi usciti per i tipi di Mondadori nella collana Contemporanea.
L’operazione in cui la Natarella, come già prima di lei la Colaone, si è sperimentata, è quella di adattare il romanzo di Calvino al linguaggio del fumetto, sembra una riscrittura in un’altro linguaggio ed in parte sicuramente lo è e tuttavia c’è un aspetto specifico di questa operazione che mi interessa particolarmente: il testo del fumetto, fatto moltissimo di narrazione in didascalie e pochi baloon, è esattamente quello di Calvino, nessun rimaneggiamento di alcun tipo, qualche taglio qua e là sì, ma poca cosa e sempre a favore di una maggiore aderenza alle necessità del linguaggio del fumetto.

Di fatto quello che leggete tenendo tra le mani Il visconte dimezzato in questa versione è esattamente il testo di Calvino. Quando si fa un adattamento a fumetti di un romanzo certo si ricerca una qualche forma di aderenza al testo originale e tuttavia il testo subisce molte variazioni e riscritture per adattarsi al mezzo del fumetto, e, attenzione, va benissimo così!
Qui invece abbiamo un’operazione di altra natura che mi pare davvero molto riuscita perché la Natarella, come la Colaone prima di lei, è riuscita a ricreare lo spazio e il modo per permettere al testo di sussistere senza sembrare un’operazione posticcia o di inutile e talvolta dannoso ossequio al testo originale.

Quindi, dove si trova l’originalità di questo Medardo rispetto all’originale?
Beh, si trova nello stile e nel modo in cui la storia è stata trasposta a fumetti, ovviamente, uno stile fortemente interpretativo per il tratto, per il modo di giocare con il testo anche in senso grafico, dovendo per necessità andare a occupare uno spazio importante.
Questo Medardo è bellissimo e perfetto, la sua figura slanciata e a linee spezzate mi sembra azzeccatissima così come il modo di rappresentarlo, e mica è facile rappresentare un protagonista che è sempre la metà di se stesso!
Anche il gioco di focalizzazione narrativa diventa estremamente interessante ed efficace in questa edizione a fumetti: il romanzo è narrato in prima persona dal nipote del visconte – così come il Barone Cosimo Piovasco di Rondò sarà (cronologicamente fu il secondo romanzo della trilogia, ma nell’edizione a fumetti è uscito per primo) narrato in prima persona dal fratello del barone – ma necessariamente l’illustrazione ci riporta ad una focalizzazione zero onnisciente tipica del disegno e dell’illustrazione a cui si sovrappone un ulteriore livello che è quello della focalizzazione esterna dei dialoghi. E poi dicono che la letteratura a fumetti non allena le capacità di lettura!

C’è da chiedersi se questa operazione avvicinerà i ragazzi ai romanzi di Calvino…
Posto che a questo riguardo io mi porrei domande di altro tipo, credo che la risposta a questa, di domanda, può essere senz’altro positiva: a patto di non appesantire l’offerta di questi libri, la mediazione con cui li diamo ai giovani lettori e alle giovani lettrici, tanto Il visconte dimezzato quando Il barone rampante risultano godibili per gli occhi e per la mente e possono senz’altro agevolare la lettura grazie alla mediazione del linguaggio visivo che da un punto di vista neurologico complica il lavoro per il nostro cervello ma di fatto ci fa percepire la narrazione come più agevole e anche piacevole da affrontare. Come dire rifatevi gli occhi oltre che il pensiero e magari l’orecchio.
A questo punto mi pare che non ci resti che aspettare con grande curiosità Il cavaliere inesistente!