“In canto” di Alessandro Sanna e Giusi Quarenghi

…perché…

“Forse noi siamo qui per dire”

per dare nomi

per trovare ascoltare o nomi

per rispondere

In canto di Alessandro Sanna e Giusi Quarenghi edito da Terre di mezzo, questo è il libro eccezionale con cui vorrei aprire questa settimana. In canto è un albo in cui parole e acquerello di mescolano tra acqua e materia, tra suono e senso in un intreccio difficilissimo da districare.

L’acqua, il colore, le parole sono insieme accostate e giocate nel giro pagina per dire.

Dire cosa?

Dire tutto, ogni cosa, ogni luce, ogni animale, ogni brandello di essere umano e non umano, ogni filo di vita che la parola può provare a dire che il colore può provare a signifcare.

Parole, quelle di Giusi Quarenghi, che fanno poesia, che si fanno poesia, indivisibili non solo dalle illustrazioni ma anche dall’organizzazione voluta dal giro pagina. Parole che si ripetono ed accumulano come se ogni volta tornassero a ribadire la propria presenza prima di allargarsi ad accoglierne altre, di parole.

Un accumulo di suoni e di sensi, in qualche tavola un accumulo di illustrazioni, prima astratte poi sempre più “concrete”, la narrazione del mondo, se volete, della nascita dell’uomo, anche, se volete, la creazione della lingua, pure, se volete.

Un libro che è difficile dire cosa voglia fare se non in-cantare tra parole e immagini.

Un libro per dire.

Un libro per dire che “forse siamo qui per dire” – verso delle Elegie duinesi di Rilke particolarmente caro alla Quarenghi – che qui entra di diritto nella narrazione, forse l’unico verso che sembra distendere l’intenzione degli altri versi, anzi delle altre parole e soprattutto dei nomi che creano la parola e dunque creano il mondo.

Potremmo stare qui ore ad analizzare questo libro, a cercare i luoghi della parola in cui ritorna la poetica della Quarenghi, la vicinanza di questo stile di Sanna con Come questa pietra o altri suoi libri, a prestare attenzione ad un processo creativo che vede nascere prima le illustrazioni e poi le parole… ma non farei a In canto un buon servizio.

In canto va lasciato andare così com’è, va lasciato dire e significare così com’è.

Un inno al diritto, e forse ancora di più al dovere, di dire, di dare un nome.

L’incanto di mettere in canto parole e immagini.

ogni cosa ha un nome

ogni cosa è nome

virgola e legame

punto e linea

filo che si annoda intreccia

filo che si libera disfa

i nomi non finiscono mai

p.s. I disegni del libro nascono da un’idea di Fondazion San Zeno che li pubblicò in Un tempo, una stella.

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner