Senza paura. Catalogo illustrato delle fobie

Chi è senza paura scagli la prima pietra.

Citazione errata se pensiamo all’originale “chi è senza peccato scagli la prima pietra” perché le paure non sono peccati ma parti del nostro essere, certo sono un peccato se alla parola peccato diamo il senso colloquiale di qualcosa che ci dispiace… in effetti è un peccato portarsi dietro tante paure, magari esserne persino vittime…

Citazione invece forse in parte azzeccata perché ho paura, è il caso di dirlo, che non esistano esseri umani (forse potremmo anche aggiungere gli esseri animali) senza paura. Dunque questo libro è per ognuno e ognuna di noi, persone accompagnate, speriamo non troppo afflitte, da paure di vario genere: oggi vi presento senza paura. Catalogo illustrato delle fobie di Peter Goes edito da Timpetill (che di libri ne pubblica pochi ma non sbaglia un colpo), libro selezionato a Bologna 2023 per la Braw amazing bookshelf.

Di che si tratta? Facilissimo a dirsi, meno a realizzarsi e qui sta una delle grandezze di questo libro.

Un catalogo illustrato delle fobie, come recita il sottotitolo di questo bellissimo libro blu, che mette insieme, ordina in senso per lo più alfabetico, ma anche logico, e illustra una quantità imbarazzante di paure (e non si tratta di un catalogo esaustivo, ci tengono a precisarlo autori e editori) che troverete nell’indice in fondo al libro, apparato direi fondamentale se sceglierete di compulsare questo libro alla ricerca di paure note.

Se però siete alla ricerca di paure ignote o state cercando spunti per nuove paure (il masochismo di noi umani potrebbe non avere limite più o meno come le paure) proverete grande piacere nello sfogliare pagina dopo pagina senza paura.

Al netto del tema a cui ruota attorno, che va da sè che in questo caso diventa parte integrante del libro, la forza di senza paura è indubbiamente nel suo potere estetico: questo libro è proprio bello, per come è illustrato, per il cromatismo dominante, per le varie modalità con cui Goes raccoglie le paure, talvolta messe insieme in un paesaggio che diventa un paesaggio interiore…

Se è vero, come ci avvisa giustamente la pagina di chiusura del libro, che esiste il rischio di etichettare le persone che provano ansie, e che gli esseri umani possiedono un’ampia varietà di doti e insicurezze, è anche vero che possiamo giocare con un pizzico di ironia e autoironia con questo libro per costruire un autoritratto fatto solo di paure… ne verrebbero fuori dei quadri pazzeschi, anche un gioco con i ragazzi e le ragazze… un autoritratto in cui compaiono nominate ma soprattutto illustrate (possiamo prendere una per una le immagini di Goes non credo si offenderà se non manchiamo di rispetto al diritto d’autore sacrosanto), pensate cosa ne uscirebbe, proviamo?

E non pensiate che stiamo parlando dell’agorafobia, dell’aracnofobia e di quelle fobie più o meno note a tutti, no no qui siamo ad alti livelli e possiamo trovare fobie e paure che ritengo assolutamente positive, roba da annoverare tra la varietà di virtù e non di ansie come, ad esempio, una per tutte, la tirannofobia…

Possiamo anche andare a vedere se ce ne vengono in mente di altre oltre alle centinaia illustrate da Goes, provare a dare loro un nome facendo esercizio di etimologia greca; possiamo anche prendere le paure come gioco linguistico e crearci una bibliografia… insomma possiamo farci una miriade di cose con questo libro, prima tra tutte possiamo leggerlo e lasciarci leggere da lui, ne resteremo sorpresi, ve lo posso assicurare.

Bello senza paura, bellissimo libro da ogni punto di vista, non ultimo la capacità di sfuggire ad una definizione: di che si tratta? Di un libro di divulgazione? Sì, certo, ed uno di fiction? Anche, sai quante storie si annidano tra parole e illustrazioni… E quindi? E quindi niente, teniamoci il libro così com’è senza cercare di imbrigliarlo da qualche parte e soprattutto lasciamolo andare tra ragazzi e ragazze che di modi e mondi in cui riconoscersi sono sempre alla ricerca!

E se il libro si apre con l’ablutofobia (che in parte credo mi appartenza) si chiude con…

p.s. anche questa credo proprio che in parte mi appartenga…

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