William Morris alla ricerca della bellezza perduta

Forse vi troverete, come me, a chiedervi: William Morris, chi era costui?

E sarete felici, anzi felicissime, care teste teste fiorite, di incontrare William Morris e la sua incredibile cerchia di solidali in William Morris. Alla ricerca della bellezza perduta di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis edito da 24ore Cultura.

William Morris. Alla ricerca della bellezza perduta è un fumetto, una graphic novel se preferite questo tipo di definizione, di genere biografico, dedicato alla figura, appunto di William Morris, artista, scrittore, architetto, progettista, politico (socialista) e chi più ne ha più ne metta, nell’Inghilterra della seconda metà dell’800, siamo in piena epoca Vittoriana. Le imprese di Morris vennero condivise da solidali davvero speciali, tutti presentati in questa doppia tavola di apertura, leggete un po’ i nomi e vi renderete conto di che tipo di ambiente stiamo parlando.

L’idea che muove l’intera esistenza, ed ogni tipo di impresa portata avanti da Morris è, in sintesi, di fatto, una sola: la ricerca della bellezza, di un ideale della bellezza, a cui ogni uomo e donna possa avere accesso.

Morris faceva parte dei preraffaelliti (e tra i vari meriti di questo bellissimo libro c’è senz’altro quello di avermi finalmente fatto capire una volta per tutte chi cavolo erano i preraffaeliti!) e la sua idea estetica si ispira all’arte medievale, è lì che Morris torna per trarre ispirazione ma poi è in una prospettiva molto moderna che realizza questo “ritorno” del tutto idealistico e idealizzato all’arte medievale. Se guardate ciò che Morris ha prodotto e a cui ha dato impulso e quanto è lunga la scia della sua influenza estetica nel ‘900 vi renderete conto della modernità della sua rielaborazione estetica.

Resta un nodo quasi contraddittorio nell’approccio suo, e dei suoi amici, a questo ideale dell’arte: la profonda convinzione socialista che guarda alla liberazione dell’uomo e della donna dagli affanni del lavoro eccessivo, delle ingiustizie sociali e della povertà, alla necessità di far arrivare la bellezza all’uomo liberato, cozza, evidentemente, con l’elitarietà della produzione di Morris sia per costi che per concezione. Mi piacerebbe restare qui a discutere delle idee di Morris, personaggio interessantissimo, ma vi lascio scoprire questo aspetto nel libro mentre io mi vorrei soffermare, as usual, sulle caratteristiche che rendono questo fumetto una meraviglia per gli occhi e il pensiero.

Giancarlo Ascari e Pia Valentinis da tempo lavorano magnificamente insieme regalandoci dei lavori bellissimi a cavallo tra fiction e non-fiction e William Morris non fa eccezione proponendoci una ricostruzione della biografia di Morris che procede per due linee narrative: una più distaccata e “informativa” demandata alle didascalie, una decisamente interessante in cui emerge la complessità delle relazioni e delle situazioni e soprattutto una velata e diffusa ironia. Verso la fine del fumetto troverete anche una sintesi gestita in maniera interessantissima, del più famoso romanzo (Morris, tra l’altro, è considerato “l’inventore” del genere fantasy) di Morris News from nowhere. Due doppie pagine quasi psichedeliche ma giocate su tonalità tenui separano questo libro nel libro e permettono un affondo nell’opera di Morris funzionale a darci la misura dell’utopia a cui la sua mente mirava.

Accanto a Morris incontrerete Dante Gabriel Rossetti, George Bernard Shaw, Oscar Wilde, John Ruskiin, tanto per dire qualche nome… ma insieme a lui scoprirete soprattutto un’Inghilterra, e una Londra in particolare, interessantissima satura di contraddizioni sociali e ideali, l’unico luogo al mondo in cui, forse, era possibile davvero pensare di contrastare l’industrializziazione e lo sfruttamento derivatone, con il ritorno all’artigianato come alta forma d’arte prodotta dagli individui per gli individui.

Chiude il libro un’appendice puramente divulgativa in cui ritrovare gli oggetti, gli edifici, i tessuti, le tendenze e molto altro che hanno avuto origine e ispirazione nelle idee di Morris. Come dire: forse non lo sapevate, io non ne avevo idea di sicuro, ma Morris ha permeato di sè l’intero ‘900 e quasi sicuramente, se vi guarderete intorno, troverete un pezzetto di William Morris intorno a voi, a casa vostra, a ricordarci che le idee hanno le gambe lunghe… certo potremmo chiederci come tutto questo è stato distorto a livelli ideologico, dal mercato globale e da ciò che la storia del ‘900 ha lasciato al nuovo millennio..,. ma questa è un’altra storia.

Godetevi questa meraviglia di William Morris e a ciascuno i propri pensieri derivati 🙂

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner