Caduto. La seconda vita degli alberi

Non so se vi sia capitato mai di chiedervi cosa accada agli alberi che cadono nella foresta, che cadono in maniera naturale intendo, non tagliati dall’uomo. Magari ci capita di notarli e anche di trovare che siano di poca cura del bosco, o del verde in cui si trovano, e invece forse è il caso che cambiamo del tutto prospettiva e ci accorgiamo di quanto siano importanti gli alberi, persino da caduti!

Caduto. La seconda vita degli alberi di di Valentina Gottardi, Danio Miserocchi e Maciej Michno edito da Cocai, è sostanzialmente il libro che risponderà a tutto quello che avreste sempre sognato di sapere sugli alberi caduti e non avete mai osato chiedere, o nemmeno domandarvi.

Con uno stile iconografico intenso e riconoscibilissimo Valentina Gottardi si muove tra illustrazione naturalistica e grafica per portarci letteralmente sin nei più piccoli meandri degli alberi alla scoperta della vita che abita… la morte, ammesso che morte sia quella di rivivere in altre forme

Lo sappiamo sin dai tempi di Eraclito, panta rei – nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma – in natura più che la morte esiste la trasformazione e noi esseri umani, nella nostra relazione compleatamente autocentrata con la natura ce lo dimentichiamo troppo spesso e talvolta lo ignoriamo del tutto.

Tra le pagine di Caduto incontreremo muschi e licheni, batteri e microrganismi ma anche grandi animali: un albero che cade si inserisce nel proprio ecosistema facendo sì che ogni essere vivente, vegetale o animale che sia, che gli gira attorno entri in relazione con lui con nuove e diverse modalità rispetto a quando l’albero era ancora “in piedi”.

Il libro, nella forma dell’albo illustrato di divulgazione, come spesso accade in questi casi, articola il testo in più linee significanti: quella principale dei singoli paragrafi, i “bolloni” di approfondimento, le parole che si accostano ad alcune illustrazioni nella pagina e gli apparati finali con il glossario e le fonti.

La cura dei libri prodotti da Cocai, questo è il secondo dopo Solo dance, procede di pari passo per testo e immagini con un lavoro attento di scrittura divulgativa, sempre supervisionata dallo specialista, in questo caso Danio Miserocchi, e di illustrazione che, mescolando una visione più “classica” ma molto personalmente rielaborata della illustrazione naturalistica ad una più grafica, dimostra quanto e come il linguaggio iconografico può mettersi al servizio tanto della correttezza scientifica quanto dell’estetica.

Anche la tendenza editoriale, se volete, come mi piace di più chiamarla, la poetica di Cocai mi pare chiara nello sforzo di raccontare la natura “non adomesticata”, l’ambiente naturale nella sua esistenza intrinseca. Così era stato per Solo dance che si prendeva cura delle api non domestiche e mellifere, e così è per Caduto che degli alberi ci racconta la vita in natura, quando l’essere umano non interviene né a interromperne la vita né “tenere ordinato” il bosco.

P.s. se vi capiterà di innamorarvi delle illustrazioni di Valentina buttate l’occhio agli altui suoi lavori qui.

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