La guerra di Safiyyah

Safiyyah è una ragazzina musulmana decisamente intraprendente, ed è lei la protagonista del libro che vi racconto oggi e che si intitola La guerra di Safiyyah di Hiba Noor Kahn edito da La nuova frontiera Junior con la traduzione di Clara Serretta.

Siamo a Parigi, il periodo è, aimè, quello delle settimane in cui Parigi viene occupata dai nazisti e iniziano le deportazioni degli ebrei, non siamo soli però, a farci compagnia in questo viaggio nel tempo e nello spazio del passato è Safiyyah di cui seguiamo i passi e le avventure giorno dopo giorno grazie ad un narratore onnisciente. Safiyyah vive nella moschea di Parigi e assiste, come tantissimi, apparentemente impotente, alle violenze che ogni giorno di più riguardano le persone ebree del quartiere, alcune le conosce da tempo, altro no ma la cosa, ai suoi occhi, non ha poi molta importanza. Nello sgomento della situazione Safiyyah e la sua comunità trovano davvero il modo per essere meno impotenti di quando si pensi: lei diventa una piccola staffetta di documenti falsi e la moschea rifugio abbastanza sicuro per decine e decine di ebrei.

La storia non sto qui a raccontarvela anche perché è ricca di colpi di scena e di personaggi secondari tutti da scoprire, ma mi soffermo invece su due aspetti che mi preme sottolineare.

Il primo, ovviamente, legato alla scrittura: il testo, raccontato con una focalizzazione esterna onnisciente, riesce con un buon ritmo a tenere la tensione narrativa nei suoi vari movimenti. Si tratta di un libro che si lascia leggere con piacere e capace di far tenere il fiato sospeso e emozionare nei momenti topici e questo è sicuramente il primo e imprescindibile motivo per cui consiglierei la lettura di questo libro.

Il secondo invece riguarda il fatto che La guerra di Safiyyah racconta una storia vera e sconosciuta in cui musulmani ed ebrei non sono in contrapposizione come siamo sin troppo abituati a pensarli soprattutto di questi tempi, e che ci ricorda anche del diverso trattamento che i nazisti ebbero verso le varie fedi per cui, se ebrei, testimoni di geova e gitani vennero perseguitati brutalmente fino alla soluzione finale, così non accadde ai musulmani che, ad esempio, a Parigi poterono contare su un minimo di rispetto delle regole di preghiera per tenere nascoste le famiglie ebree che poi venivano messe in salvo facendole partire verso altre destinazioni attraverso le catacombe sotto Parigi.

Insomma, La guerra di Safiyyah è un romanzo per ragazzi in cui la Storia e la crescita della protagonista vanno di pari passo regalandoci un romanzo bello da leggere e che forse potrà aggiungere dettagli e elementi utili a modificare stereotipi e pregiudizi che coinvolgono il passato ed il presente. Una storia di solidarietà e pace raccontata da una scrittrice musulmana attivista per i diritti umani.

Direi che di buoni motivi per tenere molto presente La guerra di Safiyyah tra le proposte di lettura ce ne sono abbastanza, non ci resta che creare l’occasione di incontro tra Safiyyah e i suoi lettori e lettrici!

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