Mitica Astrid. La casa infestata

Di storie di bambine particolarmente vivaci, a tratti dispettose, immaginifiche ecc. ecc è piena la letteratura per l’infanzia, o così potrebbe sembrare.

Ed è una gioia quando ne nasce una di nuova, di queste bambine, pronta a sorprenderci con le sue avventure, di qualsiasi natura esse siano, vi assicuro che capita molto meno frequentemente di quanto non si possa pensare perché il punto non è trovare un nome e qualche situazione più o meno bizzarra da raccontare bensì è creare un personaggio…

Qui mi fermo e vi dico qual è il libro di oggi, che mi pare il caso, non vi pare?

Si intitola Mitica Astrid. La casa infestata di Fabrice Parme ed apre tanto la serie di storie di Astrid quanto la collana a fumetti Uau! di terre di mezzo.

Sì, esatto, Mitica Astrid è una serie a fumetti con protagonista questa bambina, Astrid, figlia unica viziatissima di una ricchissima famiglia che vive in una casa enorme d’altri tempi insieme a dei solerti domestici, per altro segnalo che in questi giorni è uscito il secondo titolo della serie Mitica Astrid. In classe con i fantasmi (io non l’ho ancora letto ma se Astrid mantiene le promesse del primo libro ci sarà da divertirsi!).

Dunque la protagonista è Astrid e in questo primo libro si impone la missione di smascherare, ammesso che esista, il topino dei denti… non mi soffermo su cosa accade e su tutta una serie di dettagli che rendono davvero ben fatta la narrazione (non ultimo il protagonismo della pubblicità di un certo dentifricio…) ma, come sempre, mi interessa fermarmi su alcuni elementi che fanno di questo libro l’inizio di una serie che si preannuncia interessante e da tenere sott’occhio.

La Parme costruisce sapientemente l’intero impianto della sceneggiatura e del disegno in maniera coerente con l’idea di costruire una serie e dunque un personaggio seriale che possa muoversi in un ambiente adatto alle sue caratteristiche. Astrid ha quindi una definizione caratteriale molto netta come è tipico dei personaggi che si devono imporre per la loro forza soggettiva su cui si regge l’intero impianto narrativo, tuttavia Astrid è anche sufficientemente volubile e curiosa da permettere un moltiplicarsi di situazioni ed eventi tali da rendere la narrazione, sia del singolo libro che della serie, ricca e avventurosa. Accostano Astrid due personaggi secondari che mi sono piaciuti moltissimo, anche loro abbastanza rigidi nel loro essere, com’è giusto che sia in questi casi, siamo dentro un fumetto ben codificato e che guarda al medio periodo come serie: il maggiordomo e la cuoca. Due figure perfette per soppiantare i necessariamente assenti genitori che avrebbero bloccato sul nascere le esplorazioni di Astrid.

Personaggio secondario di questo primo libro è anche il topino dei denti, motore dello spunto narrativo, a cui dedicare la giusta attenzione perché ha delle uscite davvero divertenti e spiazzanti.

Il tratto del disegno è ironico, la costruzione tra sceneggiatura e disegno si fa umoristica sull’innesto del giallo che qui diventa quasi una parodia di se stesso.

Insomma Mitica Astrid ha, a partire da questo primo numero, le carte in regola per diventare una ottima proposta per le letture autonome dai 7-8 anni in su con generosità.

p.s. il testo è in maiuscolo, se l’informazione può essere utile.

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