La scimmietta detective

Conoscete la scimmietta detective?

Lei vi risolverà ogni caso misterioso in cui vi capiterà di incappare, ogni difficoltà strana che incontrerete… in primis, se siete lettori e lettrici che iniziano a prendere confidenza con la lettura autonoma, vi aiuterà a risolvere le difficoltà di lettura!

Come?

Provo a raccontarvelo subito.

La scimmietta detective di Brian Selznick e David Serlin edito da Mondadori con la traduzione di Giuseppe Iacobacci è una raccolta di 5 racconti a figure, ognuno corrispondente ad un caso straordinario di scomparsa che la protagonista risolverà.

Ogni caso procede allo stesso modo: qualcuno bussa alla porta, chiede aiuto alla detective, questa prende appunti, fa uno spuntino, si mette i pantaloni e risolve il caso.

Tutto qui… si fa per dire. La particolarità di questo libro infatti sta proprio nell’esser riuscito a costruire alla perfezione, sfruttando al massimo tanto le possibilità dell’anafora, quanto quelle della paratassi, della grafica e dell’illustrazione, per costruire un libro perfetto da ogni punto di vista che regala al lettore e alla lettrice, anche a quelli che si trovano più in difficoltà a decodificare il testo tipografico, una narrazione al tempo stesso ricca, articolata, complessa ma semplice da leggere.

Innanzitutto l’alternanza di testo e immagini, come solo il grandissimo Selznik sa fare, agevola infinitamente la lettura portando il lettore e la lettrice a relazionarsi con i due linguaggi in maniera integrata. Non si tratta di un albo illustrato, lì testo e immagine si integrano in altro modo, e nemmeno di una specie di graphic novel che lavora sulla sequenzialità. No qui si tratta di racconti a figure che mi piace definire in questo modo come i romanzi a figure che ho provato a dire cosa sono in questo video. Il fatto poi che il testo sia così grande, che ci appaia come una continua intromissione del narratore onnisciente in terza persona che ci guida nella narrazione, agevola la lettura. Una frase, a volte anche meno, un giro pagina, un’illustrazione, tutto scandito secondo il ritmo tipico del giallo fatto per far montare l’attesa, comprese le digressioni sullo spuntino, la vestizione e i pisolini della scimmietta.

La ripetizione del modello narrativo nei cinque casi affrontati dalla protagonista è perfettamente giocata con lievissime variazioni linguistiche e di contenuto che permettono all’anafora di tenere tutta la sua forza ma senza annoiare, certi che arriverà quel piccolo cambiamento che ci darà qualche indizio in più per la risoluzione del caso. Il fatto che la storia si ripeta ogni volta simile permette una cosa importantissima per il giovane lettore o lettrice che inizi ad approcciarsi in autonomia alla lettura: infonde sicurezza perché sa già a grandi linee il movimento narrativo e molte parole ha già imparato a leggerle alla prima occorenza e le volte successive le decodificherà molto più velocemente. Tutto questo lascia campo libero al pensiero per concentrarsi sui dettagli sia linguistici che visivi.

No, non si tratta di un testo ripetitivo, la ripetitività afferisce al campo della banalizzazione e della semplificazione dell’approccio linguistico. Qui siamo in uno studiatissimo contesto narrativo costruito con maestria per agevolare e sorprendere il lettore o la lettrice senza mai abbassare la qualità narrativa. Per altro i diversi casi sono costruiti in un climax ascendente significativo partendo dal primo caso che è il più semplice per la concezione di lavoro da detective che abbiamo, qualcuno ha perso dei gioielli, per poi complicare sorprendendoci sempre di più con qualcuno che ha perso una pizza, un naso, un’astronave… L’ultimo caso, quello che fa fare uno scatto importante alla narrazione, non ve lo svelo!

Chiude il libro un’appendice dedicata alle soluzioni che vi rassicureranno di quegli indizi che siete andati via via accumulando caso dopo caso… noterete che tante cose cambiano nelle illustrazioni mentre la narrazione vi sta ingannando sapientemente con questo suo riprendere sempre lo stesso stilema narrativo.

Qui mi fermo, non so se vi ho convinto a leggere questo libro e a proporlo, è sicuramente uno di quei libri che cattura bambini e bambine e lascia perplessi gli adulti, proviamo a dargli fiducia!

p.s. occhio all’ultimo caso che lancia una luce stranissima a ritroso su tutti gli altri… anzi sulla protagonista stessa!

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