The Gruffalo

Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.

The Gruffalo

Età: dai 3 anni
Pagine: 36
Formato: 23.3 x 28.9
Anno: 2016 (first published 1999)
Editore: Macmillan
Autore: Julia Donaldson
Illustratore: Axel Scheffler

Oggi in cartella “The Gruffalo”.

ll Gruffalò?!?
No. “The Gruffalo”!

Chi non conosce il Gruffalò?!?

Un picture book che non ha bisogno di premesse. Un albo illustrato la cui fama lo precede. Una bella storia che si ascolta sempre volentieri.
Ma questa settimana ho deciso di leggere il libro in lingua originale. Alla mia classe prima.

Se riesco, almeno una volta l’anno, propongo ai miei alunni un albo illustrato in lingua originale (Make the Earth your companion; One fish, two fish, red fish, blue fish; Green eggs and ham).

Il mio Gruffalo

Ho ricevuto in regalo il burattino del Gruffalo e il Topino durante il mio viaggio a Londra, nel 2016.
Il libro invece l’ho acquistato in una libreria di Edinburgo, due estati fa.

Credo nel potere degli albi illustrati. L’albo illustrato è più di un semplice libro. L’albo illustrato non è solo testo. Non è solo figure. L’albo illustrato è il connubio di testo e figure, insieme. Nell’albo illustrato parole e immagini si completano in un perfetto equilibrio. Uno, senza l’altro, non potrebbero sussistere. Nella narrazione ad alta voce, infine, la storia prende vita.

Lettura in tre step:

1. The Gruffalo [in english]
2. Il Gruffalò [in italiano]
3. Burattino di Gruffalò e Topino

Risultato:
un’ora ininterrotta di lettura.
Risultato percepito:
il tempo passa veloce.
Risultato atteso:
leggere per il puro e semplice piacere di leggere. Liberi dall’esito.
Risultato inatteso:
il giorno seguente più di qualcuno si è presentato con la propria copia del Gruffalò o altri testi della stessa collana da leggere in classe assieme ai compagni.
Punti di forza:
– si trattava di una storia conosciuta e quindi di comprensione immediata;
– le illustrazioni hanno mediato una lingua ancora “nuova”;
– ho usato le stesse voci per gli animali in versione inglese/italiana, in perfetto stile “doppiatore”.

Veniamo allora alla lettura in classe vera e propria…

Prendo il libro, lo tengo in mano e aspetto.

“È il Gruffalò, lo conosco, io ce l’ho a casa”
“Ce lo hai portato, finalmente”
“Io ho visto il film”
“Io ho l’altro, quello del Gruffalò e la sua piccolina”
“Io non l’ho mai letto”
“Ma Chiara, è… in inglese?!?”
“No, se è in inglese io non voglio sentirlo”
“Io sì!”
“Io a casa ho sia quello in inglese che quello in italiano”
“Se è in inglese come facciamo a capirlo?”
“Dai disegni, no?”
“Va bene, però poi ce lo leggi anche in italiano”

Quindi, apro il libro e ci addentriamo nel bosco, già dai risguardi.

Inizio a leggere…

A mouse took a stroll through the deep dark wood.
A fox saw the mouse and the mouse looked good.
“Where are you going to, little brown mouse?
Come and have lunch in my underground house.”
“It’s terribly kind of you, Fox, but no – I’m going to have lunch with a gruffalo”.
“A gruffalo? What’s a gruffalo?”
“A gruffalo! Why, didn’t you know?”
“He has terrible tusks,
and terrible claws,
and terrible teeth in his terrible jaws.

La narrazione gioca sulla ripetizione della stessa struttura. Il protagonista è il piccolo topino che passeggia nel bosco ed incontra vari animali: una volpe, una civetta, una biscia. Per sopravvivere inventa l’esistenza di una mostruosa creatura, frutto della sua invenzione. O almeno, inizialmente, così pare. Di fatto poi si materializza un Gruffalo in carne ed ossa e la faccenda si fa divertente. Per fortuna il topino si rivela assai scaltro e sfrutta la situazione a suo vantaggio. Con un bluff riesce a far credere al mostro di essere la creatura più temuta dagli animali del bosco.
Il Gruffalo, d’altro canto, si rivela un gran credulone.

A seguire la lettura in italiano e poi l’arrivo dei burattini.

Dopo un’ora di vigile attenzione c’era bisogno di… fare… fissare… esprimere…
In attesa di prender dimestichezza con lo “scrivere”, quale miglior tecnica se non quella di… “illustrare”?

Anche il disegno, a meno che non sia quello libero, non sempre risulta facile.
Spesso i bambini quando disegnano poi non sono soddisfatti dei propri risultati e sovente dicono: “È brutto!”.
In realtà è “brutto” (o più correttamente: a loro pare “brutto”!) in relazione all’immagine che hanno in testa.

Come ovviare a questo problema?

Insegnando a “illustrare”!
Come per tutte le cose per farle bene bisogna da un lato allenarsi e farle tanto, dall’altro avere qualche indicazione pratica. Copiare può essere un buon esercizio, almeno all’inizio, finché non si acquisisce un po’ di sicurezza e non si vede che si riesce a fare qualcosa di oggettivamente bello da sé.
La consegna prevedeva, dopo aver scritto la data, di scrivere il titolo del libro letto. A seguire la descrizione del Gruffalò [quello che più avanti diverrà il “testo descrittivo”]. A disposizione i libri per consultazione.

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner