Viaggio nel fantastico con Anne Brouillard

Questo post è scritto da Elena Poletti, in collaborazione col suo blog Immaginarie, che cura la rubrica “Libri in lingua” in uscita il primo sabato del mese.

Care teste fiorite, eccomi di nuovo felicemente ospite di queste pagine, stavolta per condividere con voi una scoperta di quelle succose che arriva dall’area francofona.

Di Anne Brouillard, pluripremiata autrice e illustratrice belga, sono da poco arrivati in Italia i primi libri in traduzione: Nino e Viaggio d’inverno per Orecchio acerbo editore, mentre l’albo Killiok uscirà a marzo per Babalibri. Ma non solo: tra aprile e maggio alla Fondazione del Monte di Bologna a cura Hamelin e Ravenna ci sarà una mostra monografica tutta dedicata al suo universo narrativo.

Proprio Killiok, cagnolino nero al centro dell’omonimo albo, è protagonista di due libri a figure pubblicati nel 2016 e nel 2019: La Grande Forêt: Le Pays des Chintiens e il suo seguito, Les Îles – Le Pays des Chintiens, entrambi editi da L’école des Loisirs. 

I topoi del viaggio e del racconto di formazione si mescolano con tanto altro in questa narrazione millefoglie, ibrida, che alterna fumetto, illustrazione e prosa e attraverso la quale Brouillard introduce un vero e proprio universo fantastico, i cui personaggi si ritrovano poi in altri suoi titoli. 

Si tratta della Chintia, un mondo diviso in 11 regioni, che l’autrice aveva immaginato fin da bambina e al quale ora dà forma con generosità, con tanto di mappe dettagliate che aiutano lettrici e lettori a scavalcare la soglia ed entrare.

Con me Brouillard spalanca una porta aperta, forse perché da piccola disegnavo anch’io mappe del mio paese immaginario, forse perché le atmosfere che ricrea tra testo e immagini sono così magnetiche, corpose, ricche di dettagli che è facile venirne risucchiate. 

Le mie prime sensazioni nello sfogliare il primo dei due albi, hanno oscillato tra un ricordo quasi primitivo di lettrice – una vecchia edizione di un volume della Banda dei Cinque di Enid Blyton – ed uno molto più recente, quello del Paese delle Veramiglie di Camille Jourdy.

Incontriamo Killiok in un pomeriggio un po’ malinconico, nella sua graziosa e accogliente villetta nel cuore dell’ameno e verdeggiante Pays du Lac Tranquille. Killiok sente la mancanza del suo amico e coinquilino Vari Tchésou, partito mesi prima per una missione di ricerca e del quale non arrivano notizie da troppo tempo.

Va allora in visita dalla loro amica comune Veronica, e insieme decidono di partire, raccolti alcuni indizi. Inizia, così, un viaggio attraverso il variegato mondo dei Chintiens. È un percorso fatto di tanti incontri, di tappe nelle quali incontreranno vecchie e nuove conoscenze. In questo paese animali parlanti ed esseri umani convivono pacificamente. Ci sono infrastrutture molto realistiche, come la rete ferroviaria e quella marittima che uniscono i vari Pays, e poi può capitare di scambiare due parole con una cavalla bianca, di chiedere indicazioni ad un folletto o di dover soccorrere dei vivacissimi bimbi-muschio.

È un viaggio, questo, che Killiok non affronta del tutto a cuor leggero: è un cane che ama la sicurezza della propria casa, la tranquillità, e questa avventura un po’ lo destabilizza. Ci sono momenti di malinconia e anche di scoramento. Anche se le difficoltà attraversate faranno crescere ancora di più la sua amicizia con Veronica e con i compagni di strada che si uniranno loro. E il momento in cui gli amici ritroveranno Vari Tchésou è di quelli che scaldano il cuore.

Nel secondo volume, dalla trama forse lievemente più dispersiva, ritroviamo il gruppo di amici e amiche di Killiok, in viaggio in traghetto verso un’isola vicina per assistere ad uno spettacolo di magia di Vari Tchésou. 

Una serie di eventi imprevisti porterà, però, i nostri da tutt’altre parti: in una città sottomarina prima, e poi nel Pays Comici, che assomiglia stranamente al nostro, di mondo. Per esempio, lì si paga per mangiare e gli animali devono camminare a quattro zampe e passare in incognito. Ritroviamo in questo secondo episodio anche i bizzarri e peperini bambini-muschio, che dovranno essere riaccompagnati nel Paese Umido.

Vi consiglio senza alcuna remora di partire per il Pays des Chintiens, se ne avete la possibilità. Il biglietto non è caro (gli albi, in brossura, si possono trovare di seconda mano, cercando un po’ online). La compagnia è intrigante, i dialoghi acutamente surreali e mai scontati, le atmosfere avvolgenti e misteriose al punto giusto.

Bon voyage!

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner