Con Camille Jourdy nelle Veramiglie del quotidiano
Questo post è scritto da Elena Poletti, in collaborazione col suo blog Immaginarie, che cura la rubrica “Libri in lingua” in uscita il primo sabato del mese.
Era la primavera del 2021 quando ho sfogliato per la prima volta Nel paese delle Veramiglie di Camille Jourdy, ed è stato come nuotare in una gigantesca vaschetta di gelato dei miei gusti preferiti. Un’esilarante, surreale, densa graphic novel di genere fantastico che vi consiglio di recuperare se non la conoscete già.
Qualche mese fa è uscito un nuovo, corposo volume a fumetti firmato da Jourdy, questa volta con protagonisti due fratellini nella loro vita quotidiana: si tratta di Pépin et Olivia e, se avete in casa (o in classe) gente piccola con cui leggere, specie dai 7-8 anni in su, potrebbe rapidamente diventare tra le vostre letture preferite.
Ecco perché!
Il libro ha una struttura divisa per capitoli, da gustare una sera alla volta, anche in ordine sparso, o tutti insieme in un pomeriggio. I capitoli sono cuciti insieme da una narrazione che fa da cornice: è il compleanno di Pépin e i due fratelli, in attesa dell’arrivo dei parenti, fanno un giro nel quartiere a chiamare gli amichetti. Ad ogni capitolo corrisponde un episodio di vita familiare, come in una collana di ricordi luminosi, quelli che il fratello piccolo, Pépin, chiama “i giorni più belli della vita”.
Non sono momenti particolarmente epici: ci sono un pomeriggio al luna park e una gita nel bosco durante la quale i bambini e la nonna si perdono, ma anche le marachelle di un pomeriggio di noia in casa, una colazione all’alba a tu per tu con il nonno, un giorno estivo di giochi con i cugini, la sorpresa di una nevicata improvvisa che rompe la routine.
Sono frammenti temporali di una quotidianità semplice, non sovraffollata di stimoli e attività, nei quali non succede nulla di epocale, ma che rimangono indelebili, preziosi nella memoria bambina per qualche motivo. Quasi dei ‘moments of being’ come quelli che descrive Virginia Woolf.
Jourdy compie una magia: riesce a catturare in una manciata di scene, sfumature, dialoghi sensazioni, atmosfere, situazioni nelle quali lettrici e lettori potranno facilmente trovare rispecchiati in uno o più pezzetti di sé del presente e del passato.
L’ambientazione è contemporanea ma la narrazione è percorsa, oserei dire, da un’idea di infanzia che riesce ad essere al contempo realistica e idealizzata, e anche slegata dalla dimensione temporale. Chi legge da grande potrà passare dalle risate (per la verosimiglianza di tanti momenti “imperfetti” di vita con bimbi/e) alla nostalgia e viceversa. L’autrice spiega di aver pensato, nello scrivere, alternativamente sia a lettori e lettrici piccoli, sia adulti. Il suo sguardo, in effetti, non è mai tutto dal lato dei bambini o da quello dei grandi, ma rimane, a mio vedere, rispettoso verso entrambe le parti.
Il ritmo è lento e dolce – non siamo in un fumetto d’azione – e lo humour di Jourdy colpisce con precisione forse proprio perché la lentezza mette in risalto le relazioni, i dialoghi, le particolarità del carattere dei personaggi.
Una nota a questo riguardo: ho apprezzato anche il realismo nel delineare una rosa di personaggi secondari che non sono mai stereotipati. Favolose le due nonne, come sono disegnate, nella loro corporeità e nei tratti che le rendono uniche. Godibili anche i ritratti accennati degli altri bambini e bambine, ognuno con caratteristiche proprie. Pépin con i suoi tratti bizzarri, a volte un filino estenuante ma nel complesso adorabile. Una menzione d’onore per la diversity non didascalica (ancora un po’ rara nei libri per l’infanzia) va alla coppia di mamme amiche di famiglia, che non sono messe a tema ma fanno semplicemente parte del ‘villaggio’ di Olivia e Pépin. Noiose e imprescindibili, date per scontate al pari degli altri genitori.
Questo piccolo tesoro lo trovate all’interno della collana Les Ondines delle Éditions Dupuis. Sembra che sia il primo volume di una serie e vi consiglio di non farvelo scappare.
Jourdy, C.(2023). Pépin et Olivia. La grande fête de rien du tout. Éditions Dupuis.