Gusci di noce di Maurice Sendak
4 libri in uno
Se poco poco vi interessano i libri per bambini e bambine in questi giorni avrete trovato da più parti annunciata con entusiasmo la pubblicazione di Gusci di noce di di Maurice Sendak edito da Adelphi con la traduzione di Livia Signorini. Solitamente quando un libro ha così tanta attenzione non lo recensisco subito ritenendo che il libro abbia già in quel momento il risalto che merita e che dunque possa forse essere più utile non sovrapporre voci.
Per Gusci di noce non potevo che fare un’eccezione, non vi pare? Arriva finalmente in Italia questo cofanetto imperdibile che Sendak pubblicò nel 1962 e non potevo proprio spettare!
Gusci di noce non è un libro bensì è un cofanetto che raccoglie 4 piccoli libri, 5*4cm circa di dimensione: Alligatori in abbondanza, un abbecedario; Piero una favola morale in cinque capitoli e un prologo; Uno è Johnny, un libro per contare e Brodino di pollo, un libro dei mesi.
4 piccoli libri che riproducono 4 generi tipicamente attribuiti ai libri per bambini: un libro per imparare l’alfabeto, uno per imparare i mesi, uno per imparare i numeri e uno per imparare come comportarsi. Di questi quattro generi di libri è piena la storia dei libri per bambini e a loro si deve uno dei più grandi fraintedimenti che segnano i libri per bambini ovvero la necessità che essi educhino in qualcosa, diano lezioni, persino di morale e di educazione.
È con questa tradizione libraria e con questo stereotipo da cui ancora non ci siamo liberati del tutto, che Sendak gioca. Ognuno dei 4 libricini di Gusci di noce rappresenta infatti una presa di distanza ironica dal pregiudizio di cosa sia un libro per bambini, da par suo riesce a costruire ad arte dei libri che per “genere” corrispondono a ciò che ci si aspetterebbe da un libro per bambini, ma che per contenuto diventano tutt’altro. Si mettono dalla parte dei bambini lettori e lettrici raccontando storie irriverenti, disdicevoli, con cui ridere e meravigliarsi ma soprattutto in cui ritrovarsi in contrapposizione alle aspettative del mondo adulto.
Ecco quindi che le filastrocche per imparare i mesi diventano una serie di 12 nonsense in cui il bambino protagonista ironizza sul brodino di pollo che gli tocca mangiare in ogni stagione; il libro per contare propone una narrazione di senso che va da 1 a 10 e da 9 a 1 per liberare il protagonista bambino Johnny da tutti quei personaggi che si erano sovraffollati nella stanza al solo scopo di insegnargli a contare.
E lui dice
dalla sedia:
“Ecco che farò –
Comincerò
a contare
e quando
avrò finito
se non ve ne andate
vi dovrò
mangiare!”
Infine c’è la parabola di Piero che non s’importa di nulla, nemmeno quando viene mangiato da un leone con grande cruccio dei suoi genitori. Piero, una favola morale in cinque capitoli e un prologo, è forse il librino in cui più si sente il nucleo profondo della poetica di Sendak con la sua volontà di andare contro un’idea di infanzia bucolica e astratta, punitiva e moraleggiante. Piero è anche l’unico tipo di libro, tra i quattro di Gusci di noce, che prevede una narrazione consecutiva non finalizzata a imparare nomi, mesi o lettere.
Tutti e quattro i libri sono scritti in versi e sono caratterizzati dalla cura maniacale di Sendak per i dettagli tra testo e immagine. Gusci di noce mi pare sia una piccola summa della poetica e soprattutto della visione di Sendak dalla parte dell’infanzia ma anche dalla parte della letteratura. Tutto in questo cofanetto mira a riconoscere e rispettare i bambini VERI, con tutti i loro difetti e pregi, non idealizzati, ma anche a rinnegare, ironizzandola, una visione e una tradizione stereotipata e sterile di letteratura per l’infanzia.
Ai bambini si deve il massimo del rispetto e dell’elaborazione letteraria, questo per Sendak è un principio irrinunciabile che racchiude in piccoli libri che rappresentano poco e niente, gusci di noce appunto, nemmeno noci vere e proprie, che tuttavia riescono a contenere e riconoscere l’essenza profonda dell’infanzia.
Credo che i bambini e le bambine che avranno l’opportunità e la fortuna di avere tra le mani questo cofanetto, dai 2 anni in su, lo terranno con sè nel presente, e da grandi nella memoria, come qualcosa di prezioso e alla loro altezza, come qualcosa in cui ci si è riconosciuti e soprattutto con cui ci si è divertiti.
Non vi resta, direi, che far entrare i gusci di noce nelle vostre case e lasciarli liberi di agire.
p.s. Vi consiglio caldamente, per entrare nel dettaglio dei singoli libri e della loro genesi, il post di Maria Polita su scaffalebasso.