The kissing game. Short stories
Care teste fiorite apriamo la settimana con un libro speciale, di un autore straordinario che si cimenta con un genere di scrittura decisamente intrigante.
Lui è Aidan Chambers, il titolo del libro è The kissing game. Short stories, è edito da Equilibri con la traduzione di Marta Barone, ed è una raccolta di racconti, short stories, come dice il titolo ma lasciate che entri un attimo in questa raccolta per scoprirne insieme la particolarità.
Aidan Chambers è un gigante della letteratura per ragazzi e ragazze, qualcuno tende persino ad attribuirgli la nascita della produzione di letteratura contemporanea per adolescenti, di lui abbiamo avuto il piacere di leggere romanzi di varia natura, tutti a loro modo significativi per la sperimentazione letteraria, ma quello che trovate in The kissing game è qualcosa di diverso e non solo perché Chambers si cimenta con la scrittura breve ma perché si mette programmaticamente, come è tipico, mi sembra, del suo approccio letterario, a sperimentare una varietà importante di generi letterari e di tipi di scrittura e persino di ispirazione.
Mi spiego meglio: tra i testi ne troverete di gialli, di biografici, di noir, di formazione, d’amore, sceneggiature pure ecc.
Inoltre The kissing game è anche una riflessione e sperimentazione, che Chambers arriva a teorizzare nella postfazione al libro, sulla flash fiction, di cosa si tratta?
La flash fiction è quella scrittura narrativa che non gioca sulle forme brevi, le short stories, bensì su quelle brevissime, di qualsiasi genere possibile e immaginabile, con qualsiasi focalizzazione e intento narrativo, l’unico punto in comune degli scritti di flash fiction è di essere autoconclusivi e di non superare le 1000 parole circa.
Sono lampi di luce, scintille che permettono di vedere rapidamente un’intera scena, una persona, un evento.
In The kissing game troverete quattro racconti nel senso “classico” del termine, si tratta di Una giornata per Cindy (che apre la raccolta), La torre e The kissing game (che occupano quasi il centro della raccolta) e Una manciata di grano (che la chiude e che ha una caratteristica interessante in più rispetto agli altri testi…ma ve la svelo alla fine della recensione, come fa lui a chiusura del libro), e 12 flash stories per un totale di 16 gioiellini da leggere tutti d’un fiato. Alcune delle flash stories sono delle sceneggiature vere e proprie, pura focalizzazione esterna con dialoghi incredibili tra due personaggi che si confrontano sulle questioni più diverse, centrale, in ogni senso, il racconto intitolato Il dibattito su Dio che si gioca su un equilibrio straordinario tra l’umorismo e la spiritualità.
Quella del racconto è una forma letteraria estremamente interessante, le forme brevi richiedono una capacità di concentrazione delle strutture narrative e di efficacia del linguaggio molto specifici; in questo contesto le flash stories costituiscono una sfida ulteriore perché se da un lato, come sottolinea lo stesso Chambers, si prestano ad essere lette velocemente, anche sullo schermo del telefono e questo le rende facilmente fruibili dal pubblico degli adolescenti, dall’altro siamo all’opposto delle proposte rapide che sembrano appagare i tempi frenetici con cui ragazzi e ragazze sembrano fruire dei prodotti via web.
Scrivere flash fiction implica una densità di scrittura spesso più complessa della fiction normale: non avendo il tempo e lo spazio propri del romanzo, ma nemmeno del racconto normale, la narrazione deve essere estremamente efficace con scelte ritmiche, sintattiche e linguistiche decisamente non banali, anzi molto complesse per chi ci si sperimenta in qualità di scrittore, e impegnative della concentrazione e partecipazione emotiva del lettore o lettrice. Chambers riconosce un cambiamento nei ritmi di fruizione della vita e della lettura e si sperimenta con una forma letteraria adeguata ma senza mai abbassare il livello letterario, anzi, più il “prodotto” letterario è breve più deve essere intenso, e richiedere partecipazione attiva al lettore.
Spesso il lettore è coinvolto nella costruzione della storia e del suo significato tanto quanto l’autore.
(Le flash stories) Hanno una nitidezza e un ritmo in apparenza semplici, ma in realtà sono molto densi e ricchi di possibili significati.
Ognuno di questi scritti troverà un modo per sorprendervi, talora sarà per l’evoluzione narrativa del tutto inaspettata, il racconto The kissing game che dà il titolo alla raccolta è incredibile in questo senso, talaltra per lo spessore o umorismo delle argomentazioni, ecc. Sempre però alla base dello stupore ci sarà, implicita e strutturatissima, una forma della scrittura perfetta, limpida e rapidissima capace, come dice l’autore, di creare lampi di luce, piccole scintille che bruciano e restano come segni sulla pelle del lettore e della lettrice.+
Se amavate Chambers prima di The kissing game. Shot stories, qui lo amerete di più, se non lo conoscete ancora, beh preparatevi perché da qui in poi scoprirete un mondo di libri straordinari in cui la letteratura in tutte le sue forme e in tutti i suoi generi viene sperimentata in lungo e in largo per arrivare al meglio a ragazzi e ragazze.
Io qui mi fermo perché potrei andare avanti ore a parlare di come si è modulata la scrittura di Chambers in forma paratattica, della straordinarietà di ognuno dei racconti e anche di come sono belle le edizioni di Equilibri, ma mi trattengo e vi lascio alla lettura del libro.
p.s. L’ultimo racconto, Una manciata di grano, è molto diverso dagli altri, ha una scrittura più acerba ed il motivo è spiegato dall’autore stesso e si carica di senso straordinario all’interno dell’operazione portata avanti in questo volume: Una manciata di grano è un testo che Chambers scrisse a 17 anni ed il motivo per cui è stato inserito lo spiega benissimo lui stesso “Tutti gli altri racconti di questo libro parlano di persone che hanno tra i quattordici e i diciassette anni. Mi pareva giusto includere anche un racconto scritto da una persona di quell’età”… non è bellissimo?