Hilo. Il mondo da salvare
Vi ricordate di Hilo?
Hilo è tornato, e questa volta è venuto per salvare il mondo… e può anche darsi che ci riuscirà, quello che è certo è che il suo ritorno sulla Terra, rocambolesco, a pezzettini, vi farà ridere di gusto e non vedrete l’ora di sapere come andrà a finire questa storia del salvataggio della Terra e degli umani…
Hilo. Il mondo da salvare di Judd Winick edito da Il barbagianni con la traduzione di Laura Bernaschi è il secondo volume della serie di Hilo che io aspettavo con attenzione. Quando si scopre una nuova serie, e quando il primo libro risulta così convincente, come era stato Hilo. Il ragazzo precipitato sulla Terra, si creano due movimenti interiori contrapposti: da un lato non si vede l’ora che la serie continui per ritrovare ciò che di bello il libro mi ha regalato, dall’altro arriva la paura, spesso legittima vi assicuro, che i libri successivi al primo non saranno all’altezza dell’esordio. Non so come la pensiate voi ma per me le attese disilluse sono sempre un colpo al cuore.
Tranquilli, Hilo non solo non disattende nessuna attesa ma questo secondo volume mi è sembrato più sciolto e ironico del primo, come se si fosse liberato dall’impasse di iniziare una narrazione e di costruire e presentare i personaggi principali e potesse lasciare andare più liberamente la creazione narrativa.
Dunque, quella di Hilo è una serie a fumetti il cui personaggio, Hilo, appunto, è un ragazzo (non umano) che viene da un altro pianeta, del suo passato non ricorda molto ma del suo presente sa che gli esseri a cui vuole più bene e per i quali combatterà fino alla possibile autodistruzione pur di difenderli, sono D.J., un ragazzino invisibile persino alla sua stessa famiglia e che invece di cose da dire e da dare ne ha, e Gina, l’amica di D.J.
Se mi chiedeste che tipo di fumetto è Hilo sarei francamente molto in difficoltà, qualcuno, forse potrebbe giurare sul genere fantascientifico, qualcuno sul genere “supereroi”, io oltre a questi elementi che indubbiamente ci sono, vedo però la forza più grande di Hilo sta nella costruzione del personaggio (e dei personaggi secondari che sono esilaranti) e soprattutto nello stile della sceneggiatura che si colloca felicemente tra l’assurdo e l’ironico.
Anche questo secondo libro è diviso in capitoli ed è scritto in maiuscolo il che può senz’altro agevolare la lettura anche da parte di chi abbia bisogno di gestire i tempi di decodifica del testo in maniera più distesa. Hilo torna sulla Terra in attesa che ci arrivi anche il suo nemico giurato che vuole distruggere gli umani per fare un regno dei robot, Hilo è un eroe “buono” che fa cose incredibili e che si stupisce delle più semplici, anche di singoli verbi e parole che lo ammaliano. Ma Hilo è, in fondo, anche un robot sofisticatissimo che del suo passato e della sua missione originaria per cui è stato creato non ricorda nulla di nulla e appena qualche frammento sia affaccia alla memoria ecco che i suoi amici sono in pericolo.
Ce la farà Hilo a salvare non la Terra, che tutto sommato ci interessa relativamente, ma i suoi amici D.J. e Gina?
Beh, lo sapremo alla prossima puntata che speriamo non si farà aspettare a lungo perché a questo punto il mistero si infittisce e l’attesa di fa grande e chissà se Winick riuscirà a tenere il tenore di tale sceneggiatura… sono abbastanza sicura di sì quindi, caro Judd aspettiamo Hilo al varco del terzo libro!