L’educazione

Care teste fiorite il libro che vi propongo oggi è un romanzo che mi ha travolta e trascinata nella lettura come raramente mi accade e che mi interessa anche perché mi consente un piccolo pensiero su alcuni elementi della letteratura per ragazzi e ragazze e quindi eccomi qui, a parlarvi, anzi a scrivervi, di L’educazione di Tara Westover edito da Feltrinelli con la traduzione di Silvia Rota Sperti.

L’educazione è la storia di Tara, l’autrice, che a posteriori, da adulta, ricorda e racconta o più che altro cerca di ricostruire la storia della sua infanzia e della sua famiglia mormone, fondamentalista, che ha tenuto i suoi 7 figli lontani dalla società, senza andare a scuola, senza nemmeno un certificato di nascita, esposti ad ogni rischio e organizzati per poter resistere alla imminente fine del mondo.

Il romanzo si divide in tre parti che corrispondono sostanzialmente all’infanzia, all’uscita dalla famiglia alla ricostruzione dopo la presa di coscienza reale.

Detto così, immagino, se non conoscete il libro di cui vi sto parlando, può anche venir da sorridere ma vi assicuro che la storia di Tara e della sua famiglia vi lascerà a bocca aperta e il sentimento che dominerà la lettura sarà forse più ancora che quello dell’incredulità quello della rabbia. Almeno per me è stato così, ho provato così tanta rabbia verso questi adulti che mettono a repentaglio la vita dei figli o verso questi maschi che dominano incontrastati e violenti sulle donne e verso la follia di un approccio totalmente ignorante e fideistico alla vita da dovermi a tratti staccare dalla lettura.

In realtà questo è solo un elemento marginale della narrazione, ciò che più conta e che più cattura, grazie ad un controllo straordinario della scrittura, è la resistenza di Tara, una resistenza alla vita e direi anche all’ignoranza, la ricerca indipendente e autonoma e contro tutto e tutti non di una strada diversa o di una istruzione, bensì di una educazione che le permettesse di non considerare il mondo coincidente con la casa sporca e miserrima e la discarica che la circonda in cui ha lavorato sin da piccolissima. L’educazione che le permette di capire che il padre ha un enorme problema di bipolarismo che lo porta ad avere crisi paranoiche e a misinterpretare la realtà, che la madre è totalmente scollata dalla realtà nella sua concezione di essere stata nominata curatrice in nome di Dio, senza medicina ed affidandosi al riscontro muscolare delle sue dita; che il fratello maggiore Shawn è un violento con tendenze omicida… insomma, mica facile fare i conti con una famiglia come questa…

Tara non solo ce la fa, a 16 anni supera l’esame ed entra al College dove si accorge di non riconoscere nemmeno alcune parole che ci sono sui libri, studia più di tutti per mettersi in pari ed arrivare anche oltre e vivere poi, nella presa di coscienza dell’allontanamento e del rifiuto della famiglia che la rinnega, un esaurimento nervoso in piena regola che però la porterà ad una ricostruzione del sé che speriamo duri nel tempo, Tara è del 1986 ed oggi ha 38 anni.

Se però vi ho fatto credere che il romanzo sia una specie di j’accuse di Tara verso la famiglia o di condanna del fondamentalismo religioso di quel livello, tale per cui i “normali” credenti Mormoni vengono vissuti come degli infedeli dai Westover, allora ho sbagliato proprio il modo di esprimermi e vi chiedo scusa. L’educazione è, nel suo profondo, un romanzo pazzesco che mette al centro davvero una riflessione profonda su cosa sia l’educazione, non l’istruzione ma l’educazione ciò che ti tira fuori e ti conduce per le strade del mondo fino a lasciarti intravvedere, provare e imboccare la tua propria strada. Questo a Tara è mancato, un essere portata fuori dalla conoscenza esclusiva di un unico modello di microcosmo davvero minimo (e per altro totalmente distorto) così da poter costruire la propria identità non secondo la volontà di qualcun altro bensì a partire dalla propria individualità. Senza educazione persino riconoscersi diventa impossibile. Tara si riconosce e si conosce solo a partire dalla sua famiglia il che equivale a dire che quando inizia a capire alcune cose e prende le distanze dalla famiglia d’origine si convince fermamente di essere sbagliata, non si riconosce più.

Incredibile quanto è stata capace di sopportare questa bambina e poi ragazza e ora donna, in termini anche di dolore fisico e privazioni fisiche e psicologiche, ma altrettanto incredibile quanto il romanzo riesca a restituirci tutto questo con una voce di una forza e sincerità che quasi trascende il rapporto letterario tra autrice, narratore e personaggio.

Il romanzo della Westover che forse potrebbe a buon diritto e in senso amplissimo rientrare nella definizione di “romanzo di formazione” mi permette anche di fare una riflessione: cosa rende questo romanzo un libro adatto ai ragazzi e alle ragazze o piuttosto agli adulti?

O meglio, cosa fa si che un libro possa rivolgersi anche a un pubblico di ragazzi e ragazze?

C’è chi dice che la questione stia nell’età del protagonista della storia, chi nella profondità degli argomenti trattati, il publico giovane cerca le grandi domande della vita in grandi narrazioni… Se prendiamo per buone queste ipotesi non v’è dubbio che L’educazione sia assolutamente un libro perfetto per la lettura dai 14 anni in su.

Che L’educazione sia un libro capace di intrecciare le vite dei lettori a età molto diverse lo dimostra anche il fatto che Feltrinelli editore ha deciso di far uscire questo libro in collane diversa: quella generica per il pubblico adulto e quella per ragazzi in cui ha fatto la sua comparsa in libreria il 5 giugno.

Vi prego, se avete dai 14 anni in su non perdete l’occasione di leggere questo libro che vi emozionerà e trascinerà come raramente accade.

Potete chiamare questa presa di coscienza in molto modi. Chiamatela trasformazione. Metamorfosi. Slealtà. Tradimento.

Il la chiamo un’educazione.

p.s. Occhio alla nota dell’autrice che apre il libro che chiarisce molto bene quanto in questo libro ci sia la coscienza di una vita individuale non il giudizio su una religione o alcune scelte ad essa collegate.

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