Amaranta
Riprendiamo la buona vecchia abitudine di dedicare ogni tanto il martedì ai fumetti?
In realtà, naturalmente, non ho scelto il libro di oggi “solo” perché si tratta di un graphic novel, ma perché è un libro che voglio proprio raccontarvi e consigliarvi per una serie di motivi che adesso proverò a esplicitare a mio modo.
E quindi entriamo nel mondo di Amaranta di Kat Leiyh edito da Il castoro con la traduzione di Laura Bortoluzzi, un romanzo a fumetti articolato e intrigante e che nonostante la sua complessità di intreccio e di evoluzione del personaggio si lascia leggere che è un piacere!
In città c’è una strega
Questo l’incipit che sarà poi ripreso con una piccolissima variatio nella conclusione del libro, questa infatti è la storia di una strega, o presunta tale, o forse due, che hanno la capacità, tra l’altro, di liberare le anime degli animali morti travolti dalle macchine e di prendersi cura degli animali da vivi e quando poi di loro non restano che le ossa.
Amaranta è al centro della storia, è lei quella che non si lascia spaventare dalla strega perché le streghe non esistono, ma che poi scopre che invece la strega esiste davvero e che non è sola… Questa è la storia di un’amicizia profonda tra una ragazza ed una strana signora anziana, ma è anche la storia di una crescita interiore e di un apprendistato di magia che riguarda tanto la giovane protagonista quanto la sua amica meno giovane.
Insomma lo so che ci sto girando attorno e non ci state capendo niente, e vi chiedo scusa, ma proprio non ho voglia di svelarvi la storia di Amaranta che di colpi di scena ne ha più di uno e che ha nell’intreccio ritmico uno dei suoi punti di forza. Diciamo che qui di magia ce n’è, per davvero, un sacco.
Ma veniamo alle cose “serie” ovvero a come fa Amaranta ad essere un gran bel libro a prescindere dalla storia che racconta… posto che questa storia ha degli elementi di originalità che sono tutt’altro che trascurabili.
L’andamento narrativo di Amaranta, che sfrutta al massimo le potenzialità della sequenzialità del fumetto, è quello tipico del romanzo con andirivieni temporali (uno a dire la verità il flashback più consistente) ma non ci sono capitoli a scandire la narrazione perché una dei suoi punti di forza, a mio parere, sta nella fluidità degli avvenimenti, un continuo flusso di parole e immagini e tempi che corrispondono al sostenutissimo ritmo narrativo della narrazione ed anche, direi, al tipo di tratto dell’autrice.
Tutto in Amaranta sembra prendere velocità i disegni che passano da una vignetta all’altra, i margini delle stesse che si rompono, le tantissime diagonali che velocizzano la lettura dell’occhio, la sceneggiatura molto puntuale che ha rarissimi momenti di rallenamento e lo stile della Leyh che mescola realismo e espressionismo.
Al centro di tutto, della costruzione narrativa, del ritmo, dell’intreccio, c’è lei, Amaranta personaggio straordinario che resterà a lungo nella memoria, ma anche gli altri personaggi che compaiono nella narrazione: Jacks la strega, o presunta tale o tale per davvero, la mamma e la nonna di Amaranta che però restano abbastanza sullo sfondo, e Louis l’unico amico di Amaranta, l’unico con cui condividere un modo di essere “strano”, anomalo, diverso dagli altri. Louis apre anche filoni tematici diversi di indagine di questo fumetto ma ve li lascio scoprire in autonomia.
La costruzione tecnica di questo graphic novel la fa decisamente da padrona, tutto qui dentro, ogni pagina, ogni singola vignetta, è studiata in funzione della riuscita del tutto narrativo e che sia stato un lavoro di enorme attenzione e cura formale ce lo conferma anche il fatto che alla fine della storia c’è una piccola appendice dedicata a come sono state costruite alcune tavole, allo studio del personaggio intorno a cui tutto ruota, alle possibili copertine prima di giungere a quella definitiva.
Per chi è Amaranta? Ovvero a quale lettore lo consiglierei?
A tutti, diciamo dagli 11 anni in su più o meno, a tutti e tutte coloro che amano la storie un pochino rocambolesche ma decisamente intense, chi ama i personaggi travolgenti e anche gli animali che qui hanno un ruolo decisamente centrale.
Insomma Amaranta è un libro che credo potrebbe incontrare molti lettori e lettrici e con la lettura travolgere anche alcuni stereotipi in cui troppo spesso inciampiamo ogni giorno.