Nelle tasche
Voi cosa avete nelle tasche?
Quanto parlano le tasche di ognuno di noi?
Il libro, bellissimo, che vi racconto potrebbe essere in qualche modo definito di divulgazione, ma ne parliamo tra poco, si intitola Nelle tasche dell’astronauta, della biologa, del calzolaio, e di tanti altri mestieri… di Isabelle Simler edito da Ippocampo con la traduzione di Gioacchino Cantalepre.

Nelle tasche è un libro a catalogo che apertura dopo apertura ci porta nel profondo degli oggetti tipici di chi compie un mestiere o un altro. La doppia pagina si apre e ci rotolano sopra in maniera disordinata come se rovesciassimo davvero il contenuto di ciò che abbiamo in tasca (o forse ancora di più in borsa vista la quantità e la dimensione di moltissimi di questi oggetti), il gettone con il numero che c’è in ogni tasca-tavola ci riporta alla chiusa del libro in cui scopriremo, se vorremo essere sicuri di aver indovinato durante la lettura, la “soluzione” rispetto al mestiere che fa la persona a cui appartengono gli oggetti riversati sulla pagina.

Il “gioco” è semplice e bellissimo, un lavoro da detective, un processo deduttivo in atto per scoprire a chi appartengono gli oggetti, che mestiere fa e chissà anche qualcosa di più sulla sua personalità, è vietato non fantasticare leggendo l’elenco degli oggetti e guardandoli sulle pagine.
L’elenco ci dirà il nome e farà in qualche modo il punto su ciò che vediamo ma è in effetti l’osservazione a svelarci le cose più importanti e profonde di cui gli oggetti possono parlarci, non vi pare?

Trovo che questo libro abbia un valore estetico interessante per com’è illustrato e costruito, certo, ma che soprattutto porti in sé una cosa che a me interessa moltissimo: offre uno spunto di metodo per raccontarsi, per autonarrarsi.
Possiamo raccontare la nostra storia ed anche quella degli altri a partire da cosa hanno nelle tasche, immaginate di fare questo gioco in una classe, a tutte le diverse età che vi vengono in mente…
Possiamo però anche fare un lavoro sui mestieri possibili, sul cosa vogliamo fare e su chi vogliamo essere.
Ieri ho seguito, per motivi di famiglia personali, un incontro sull’orientamento a scuola per il passaggio alle secondarie di secondo grado e la concentrazione è stata tutta sul come trovare lavoro e quale lavoro trovare dopo la scuola. Nessuna domanda di senso e pensiero sul chi vogliamo essere e chi vogliamo diventare che gli studi possano aiutarci a costruire, forse Nelle tasche potrebbe essere un libro da giocarci anche in questi momenti particolari, un gioco sui mestieri sì, ma una ricerca di senso sull’identità anche, un punto da cui partire per le riflessioni più ampie.
Che ne pensate?
p.s. Occhio alla precisazione al piede della tavola seguente che ci ricorda quanto è importante la lingua che parliamo per definire anche stereotipi di genere legati ai mestieri e alle identità.
