Fantasmi a fumetti
Questo post è scritto da Elena Poletti, in collaborazione col suo blog Immaginarie, che cura la rubrica “Libri in lingua” in uscita il primo sabato del mese.
Care teste fiorite, ci stiamo addentrando in quella stagione. Quella delle foglie gialle, della nebbia, del frescolino e dei racconti di paura. E allora eccomi da voi, questo mese, con due volumi a fumetti di storie di fantasmi.
Sophie Escabasse, da poco, è finalmente approdata sui nostri scaffali con la traduzione del primo volumetto delle effervescenti e amabili Streghe di Brooklyn a cura de Il Castoro. Da poco è uscito, nel mercato anglofono, un suo nuovo lavoro stuzzicante, indirizzato ad un pubblico adolescente – direi dai 12 anni in su, ma dipende sempre dalla lettrice o dal lettore. Si tratta di Taxi Ghost, edito, come la serie delle streghe, da RH Graphic (Penguin Random House).
Da Brooklyn, ci spostiamo con Escabasse in una Montréal invernale ed innevata per conoscere la nostra nuova protagonista, Adèle, che vive con la sorella maggiore e la nonna sopra il negozietto di famiglia, in un quartiere vivace minacciato dalla gentrificazione che avanza. Adèle ha dodici anni (anche se per la maturità e autonomia del personaggio gliene avrei dati almeno 14) e sta per iniziare le vacanze invernali della scuola. Già pregusta di rifugiarsi in biblioteca a leggere fumetti. Ma, a sorpresa, arrivano per lei le prime mestruazioni, e con queste, una rivelazione. In un topos cavalcato con successo da tanta produzione letteraria e culturale pop – da Sabrina, vita da strega al più recente Red – l’ingresso ufficiale nell’adolescenza segna anche la scoperta di un potere che Adèle dovrà imparare a conoscere e governare.
All’improvviso, la ragazzina si scopre capace di vedere e sentire i fantasmi, che sono dappertutto – anche sul taxi guidato dalla sorella Helen. Gli spettri popolano l’intera città, come una Montréal parallela, e, come le persone viventi, sono mossi da sentimenti e talvolta da passioni forti. Non ha qualcuno che possa realmente guidarla. Il ruolo di medium ‘scorre’ nel lato femminile della sua famiglia, ma la sorella non ha questo dono, mentre la nonna sì, ma lotta da una vita per reprimerlo e tenere i fantasmi lontani, mentre nella vita quotidiana è impegnata in battaglie che di ectoplasmatico hanno poco.
Nella classica dinamica del coming of age Adèle si ritrova sola nell’esplorare questo spazio sconosciuto con il quale è chiamata ad interagire, scegliendo a chi dare fiducia e con chi stringere alleanze. Il fatto di dover abbracciare – o comunque gestire – il ruolo di medium diventa una metafora azzeccata dell’adolescenza, già di per sé un tempo nel quale ci si sente spesso ibridi e fuori posto, a cavallo tra due mondi e senza una mappa.
Allo stesso tempo, la protagonista si affaccerà per la prima volta su tematiche politiche e quindi ‘da grandi’. Sia sul fronte dei fantasmi, sia su quello familiare, dovrà scegliere se giocare o no un ruolo attivo per proteggere il quartiere da un investitore immobiliare senza scrupoli.
Come nella serie delle Streghe di Brooklyn, a rendere calde e accoglienti le atmosfere del libro concorrono molto i personaggi secondari, tra cui le donne della famiglia di Adèle e in generale la comunità vibrante nella quale sono immerse. Anche qui troviamo un’ambientazione nella quale il realismo si mescola agli elementi soprannaturali. Interessante il parallelo tra l’impegno di attivista della nonna e quello dei fantasmi, che si sono uniti in un’organizzazione per continuare a portare avanti le istanze che stavano loro a cuore da vivi.
Ci trasporta in un’epoca diversa, ma ha sempre al suo centro i fantasmi The Ghostkeeper di Johanna Taylor, edita da G.P. Putnam’s Sons (Penguin Random House).
Protagonista di questa graphic novel dall’ambientazione gotica è Dorian (un probabile omaggio a Oscar Wilde), che sta affrontando i primi anni di vita adulta. È un giovane medium e anche nel suo caso la relazione con la nonna – fantasma a sua volta ma molto presente, a tratti imperiosa – è un elemento chiave nella narrazione.
Spostandosi di città in città, Dorian si prende cura dei fantasmi come una sorta di psicoterapeuta, aiutandoli a risolvere i loro nodi irrisolti con la vita terrena e a trovare la strada verso l’aldilà, liberando così i luoghi che infestavano. I suoi diretti concorrenti sono gli esorcisti – raffigurati qui in una veste simile a quella dei medici della peste – che agiscono, invece, distruggendo gli spettri con una sostanza chimica.
Dorian continua a sradicarsi da un luogo all’altro perché, a sua volta, è vittima di pregiudizi e paure, e porta con sé un bagaglio pesante legato alla sua infanzia. Ha un animo sensibile e gentile e prende a cuore le storie dei fantasmi con i quali entra in contatto. Forse fin troppo: un tema cruciale che emerge qui, infatti, è quello del delicato equilibrio tra un lavoro che è anche una passione o che si vive come una missione, il proprio benessere mentale e una vita personale che a volte va protetta.
In un arco narrativo articolato e gradevole, il protagonista si ritrova sotto pressione in misura crescente, dovendo fronteggiare un ostacolo che sta trattenendo tutta la popolazione ectoplasmatica dal passare alla dimensione successiva. Allo stesso tempo, sta vivendo lo schiudersi delicato di una relazione sentimentale (spoiler: un buon esempio di rappresentazione LGBTQ che non mette a tema questa relazione/identità come problema/sofferenza) e la difficile realizzazione di che cosa vuole fare davvero ‘da grande’. Come Adèle in Taxi Ghost, non ha scelto di avere questo potere. Ha scelto, però, di utilizzarlo per lenire il dolore altrui. Ciò che deve ancora mettere a fuoco è come svolgere questo ruolo in un modo che rispecchi al meglio i suoi desideri e i suoi bisogni, mettendo anche dei limiti perché questo ruolo non invada troppo la sua vita.
Tante narrazioni per adolescenti si incentrano sulla ricerca in sé di quella passione o quella capacità da coltivare per trovare e scegliere la propria personale strada nel mondo – che spesso sembra debba essere una soltanto, per sempre. Il taglio particolare di questa graphic novel va, in un certo senso, oltre questo cliché, mostrando cosa può succedere dopo, quando la strada l’hai già individuata, la percorri con impegno e dedizione, ma devi confrontarti con tutte le complessità di questo percorso ed eventualmente rimetterlo in discussione.
Quali sono le vostre storie di fantasmi – retrò o contemporanee – preferite?