LABICI
Questo post è scritto da Chiara Costantini che cura la rubrica “Un libro in cartella” ogni due giovedì.
“LABICI”
Età: dai 4 anni
Pagine: 64
Formato: 21.7 x 21.7
Anno: 2010
Editore: Artebambini
Autore: Roberto Piumini
Illustratore: Monica Rabà
Oggi, in cartella, un albo quadrato, medio piccolo, copertina rigida.
Oggi in cartella l’Abc. Anzi, la bici. Anzi… LABICI.
La bici o l’abbici?!? 26 lettere in gioco.
Sfondo chiaro, grande titolo maiuscolo, al centro una bici da corsa, stile pittorico acquerello, toni tenui dell’azzurro; sparse, in piccole sfere, lettere in corsivo, altrimenti dette lettere da corsa.
Già dalla copertina si entra nel vivo di questo libro, in precario equilibrio, tra sellino e manubrio, si viene catapultati nell’alfabeto, completo di lettere straniere. Questo libro è un’occasione unica per incontrare parole conosciute e sconosciute, suoni frequenti e inusuali, per assaggiare un po’ di poesia e un po’ di filastrocca, bazzicando tra le rime. Permette di attivare l’ingegno per risolvere rompicapi, di ascoltare, divertirsi ed evitare grattacapi.
Un libro che fa pedalare
Attiva la mente
Un libro che gioca con tutto e
con niente
Gioca con le parole
Gioca con i suoni
Gioca con le lettere
Gioca con i nomi
Nella pagina di sinistra troviamo il testo, in quella di destra l’illustrazione.
Veniamo allora alla lettura vera e propria…
Ho proposto ai bambini una lettura pura, pulita, solo lievemente enfatica.
Quindi ho proceduto in ordine.
Prima l’ascolto della lettura ad alta voce. A seguire ciascuno ha scelto una lettera. Quindi il momento della lettura autonoma e silenziosa. Infine una lettura ad alta voce condivisa, una lettura per gli altri, ma anche per sé, per affermare il proprio senso di autoefficacia.
Ha aiutato un congruo tempo per prepararsi, in quanto la competenza aiuta a vincere le proprie insicurezze.
LABICI di Roberto Piumini, edito da Artebambini.
A come Ape che Annusa i fiori,
Arco, Aranciata, Alberi e Amori,
Aspide, America, Angolo, Amico,
Arte Aramaica e Affresco Antico,
come Automobile che va ad Albano
Arpa Anatolica, Avo, Aeroplano:
due A e tre M ti ha messo al mondo,
con due M e Fi ti brucia a fondo,
con una sola L ti alza in volo,
con una B e una R va sotto il suolo.
Poi B, C, D…
Commenti a caldo…
“Ma sbaglio o qui ci son le rime?”
“Che divertenti gli indovinelli!”
“Questo libro mi ha ricordato quello delle lettere che avevamo letto lo scorso anno, l’Alfabetiere, ti ricordi?” (LINK)
“Io voglio la lettera L perché è l’iniziale del mio nome”
“Io voglio una lettera straniera”
“Io certe parole non le conosco”
“Chiara… questa è difficilissima da leggere, senti: zuzzurellone, non so neanche cosa vuol dire”
“Ma «due B, con due I, un po’ male ti fa» cosa è? Bua non può essere, perché ha una B, una U e una A. Botte neanche. Bozzi nemmeno. Cosa è?”
“Anche io non capisco nella T «con I e A, invece una dolcezza»”.
“Io non capisco tanto i disegni… ad esempio nella G c’è l’immagine del goal, ma «GOAL» non c’è tra le parole. Altre illustrazioni proprio non capisco di cosa si tratta o cosa c’entri”
La lettura condivisa e libera, nel rispetto dei tempi di ciascuno. Sicuramente una prova, ma una prova non è un ostacolo. La prova è fatta per provarsi, per mettere alla prova se stessi, per misurarsi, per constatare. Il bello della prova?!? La prova in sé e la certezza di poterla superare prima e di averla superata poi!
Concludendo
Questa lettura si è rivelata interessante perché ci ha permesso di giocare con suoni e parole, sperimentare la lettura strumentale, in correttezza e rapidità; misurare la comprensione mediante gli indovinelli.
La lettura in quanto abilità appresa e non innata è una questione complessa. Si tratta di decodificare grafemi e convertirli in fonemi.
Il nostro cervello poi ha bisogno di leggere cose di senso compiuto, almeno all’inizio.
Solo quando si ha una certa dimestichezza con l’abilità della lettura non ci si ferma più per trovare un senso ma ci si lascia andare alla bellezza del suono.
Le lettere unite assieme formano parole e parole di senso compiuto, formano frasi.
A volte ci può essere un susseguirsi di parole che non per forza formano frasi, ma il loro suono romba e guizza ed è piacevole.
La lettura può esser piacevole?
Sicuramente dovrebbe esserlo.
Non sempre lo è.
Difficoltà rallentano. Fanno incespicare. Le ragioni sono molteplici e non sempre è facile scandagliarle.
Ci si può provare lavorando sulla motivazione ad apprendere e alleggerendo il compito. Non significa snaturarlo ma suddividerlo in piccoli step.
Io credo la lettura sia un po’ come andare in bici: ci vuole equilibrio, ci vuole coraggio, ma, una volta imparato si va, si pedala, si corre prima piano, poi veloci. Il vento scompiglia i capelli e spazza via i pensieri e si pedala, a volte in salita altre in discesa, ma si procede e ci si diverte e questo è ciò che conta davvero.