L’hamburger perfetto
Se cercate sul web “hamburger perfetto” troverete un mare di siti di ricette, ognuna si spaccerà come la migliore per ottenere il panino più gustoso e saporito di sempre.
Nessuna di queste tuttavia, ne sono abbastanza sicura, potrà nemmeno avvicinarsi alla ricetta segreta dell’hamburger del libro che vi racconto oggi che si intitola, guarda un po’, L’hamburger perfetto è di Alexander McCall Smith ed è edito con font ad alta leggibilità da Il barbagianni con la traduzione di Giulia Tapani e le illustrazioni di Vittoria Della Torre.
L’hamburger perfetto ci racconta la storia piccola dell’amicizia grande tra Joe, il ragazzino protagonista, e l’anziano signor Borthwick proprietario di un vecchia paninoteca schiacciata dai debiti e definitivamente condannata alla chiusura dall’apertura in città da una catena di fast food. Joe cerca un modo per salvare il signor Borthwick e il suo negozio ma non sa come fino al giorno in cui, per puro caso, prepara lui un hamburger per sè e il signor Borthwick e ne viene fuori un gusto unico e perfetto, il negozio può essere salvo, nemmeno la catena di fast food potrà vincere dabanti a tanta bontà, peccato che Joe non ricordi la sequenza e le quantità degli ingredienti che hanno prodotto un tale risultato e che, per di più, la spezia chiave non sia una spezia vera e propria ma una miscela di cui non esiste la ricetta….
Insomma camuffato nel racconto troverete anche un piccolo giallo da risolvere: riusciranno il ragazzino e l’anziano amico a ricreare e far conoscere all’intera cittadina l’hamburger perfetto facendola restare di sasso il colosso multinazionale?
Il finale della storia direi che qui non ci interessa, lo scoprirete leggendo il libro che vi consiglio caldamente, quello che a me interessa, as usual, è la forma che dà sostanza a questa narrazione che si tiene su una scrittura e una costruzione misurata e perfetta, un ritmo crescente che porta ad un climax costante che arriverà a risoluzione a pochissime pagine dalla fine del libro.
Ci sono grandi temi affrontati in questa storia? Non apparentemente, non esplicitamente
C’è la narrazione di una grande avventura epocale di quelle da viaggio dell’eroe? No, non nel senso in cui di solito la immaginiamo.
E dunque? Cosa ha questo piccolo libro di così interessante?
Esattamente questo: il suo narrare una storia, calda, vera, semplice, una storia quotidiana con personaggi quotidiani, con un controllo perfetto della scrittura, del ritmo, un narratore onnisciente discreto e fiducioso, mai si manifesta ma il suo parteggiare per Joe ci risulta sincero.
L’hamburger perfetto è un piccolo libro perfetto per chi inizia a leggere con abbastanza sicurezza e cerca storie intense e vere, dall’intreccio semplice e con personaggi umani di cui ricordarsi. Un libro che fa venire l’acquolina in bocca a ricordarci che, se la scrittura è buona e se si attiva la lettura profonda (alia sospensione dell’incredulità), i processi neuronali che portano all’esperienza di cui leggiamo si attivano. Basta poco, si fa per dire, per avere una piccola grande narrazione di quelle che allenano alla lettura, come dice Alice Bigli, e alimentano il gusto, è il caso di dirlo, portando a ricercare un libro dietro l’altro.
Leggi l’incipit, anzi ti leggo io l’incipit 🙂