Uri Kaduri
Care teste fiorite che libro vi racconto oggi!!!!
Mettetevi comode e godetevi questa piccola meraviglia che è Uri Kaduri di Lea Goldberd illustrato da Rutu Modan edito da Vanvere con la traduzione di Alessandra Valtieri.
Uri Kaduri è un personaggio, un personaggio dei fumetti, viene dal mondo in lingua ebraica e dalla metà degli anni Trenta del Novecento, in occasione del suo Ottantesimo compleanno Rutu Modan ha voluto rendere omaggio a Uri Kaduri donando il proprio tratto alle storie originali scritte dalla poetessa Lea Goldberg.
Il libro che oggi ci propone Vanvere, bellissimo, raccoglie 7 storie di Uri Kaduri e del suo cane, si tratta di 7 storie in strisce, della durata ognuna di un paio di aperture e una più icastica e divertente dell’altra.
Le storie di Uri Kaduri sono divertenti e assurde, nelle azioni e pensieri e sperimentazioni di questo personaggio si respira lo spirito dell’infanzia più vera e fantastica, vedrete Uri fare cose incredibili e talvolta decisamente sconvenienti e assurde ed è lì, nella sua capacità di trovare una soluzione assurda a problemi concreti che troverete al straordinaria forza di questo personaggio bambino e del suo cane travolto dalle invenzioni di Uri.
Uri è un bambino come tanti, anzi, c’è da dire, che cerca di essere piuttosto ordinato e pulito, e di darsi da fare. E infatti il punto geniale nell’invenzione di Uri non sta nelle intenzioni di Uri ma in come esse si risolvono in soluzioni al limite dell’incredibile eppure, allo stesso tempo, perfettamente logiche.
Se Uri deve buttare la buccia di banana in treno e non trova nemmeno un cestino gli pare assolutamente logico tirare il freno di emergenza per scendere a buttare educatamente la buccia in un bidone apposito, o se la sedia del tavolo è troppo bassa sarà assolutamente logico segare il tavolo per ridurre la distanza tra i due… e così via. Insomma Uri è un tipo intraprendente che non si lascia scoraggiare, ha una sua idea e la persegue seguendo la propria logica che è quella di arrivare alla soluzione più immediatamente plausibile… per lui e per chi è come lui… ovvero i bambini.
Il testo di Lea Goldberg originariamente in rima e che la traduzione ha tentato di lasciare come tale, accompagna le illustrazioni con un trasporto meraviglioso: il testo in terza persona onnisciente sembra a tratti divenire una specie di discorso indiretto libero e riprodurre il pensiero di Uri. Non solo questo narratore non giudica mai ma sostiene in tutto e per tutto Uri e il suo cane, e lo sostiene così tanto da, qualche volta, intromettersi nella narrazione per richiamare l’ammirazione dei lettori e delle lettrici.
Il tavolo è andato e pure la sedia.
Ma Uri – guardate! – a tutto rimedia.
dirà il narratore alla fine dell’episodio “Uri Kaduri falegname”.
In quel guardate! c’è tutta la partecipazione di chi osserva con ammirazione, tanta e tale da invitare anche gli altri a prenderne consapevolezza.
Uri Kaduri è un omaggio straordinario alla forza dell’infanzia, al suo potere, alla sua logica… al potere della sua logica che si fissa su un obiettivo e lo persegue alla faccia degli adulti che qui non compaiono praticamente mai se non come attoniti osservatori nell’episodio del treno.
E poi c’è lui, il cane, fedelissimo compagno di Uri al pari del narratore, il cane compare in diverse di queste storie e condivide in tutto e per tutto la sorte di Uri, non si tira mai in dietro, le idee assurde non sono le sue e non sappiamo nemmeno se e fino a che punto le condivida, ma di sicuro lui è lì, a fianco di Uri, a testimoniare e far prova sulla sua pelle delle azioni di questo bambino che sperimenta ma non è mai da solo, ci sono il narratore e il cane, con lui, e soprattutto, ci sono i lettori e le lettrici che grazie e con Uri potranno sperimentare il divertimento di cose che nella realtà non sempre si possono fare anche se ci passano per la mente,
Che gioria poter avere tra le mani un libro come Uri Kaduri e che forza questo accostamento tra il tratto ironico della Modan e i testi lievi della Goldberg! Spero davvero che potrete amarlo quanto l’ho amato io e proporlo a quanti più lettori e lettrici bambini possibile!